Qualità del sonno: 5 fattori chiave
Quali sono i 5 fattori chiave che ci permettono di capire la qualità del nostro sonno o di quello di chi abbiamo accanto, figlio compresi? E’ importante conoscerli dato che sempre più ricerche hanno messo in evidenza la correlazione tra una buona qualità del sonno e la longevità.
Uno studio pubblicato su QJM: An International Journal of Medicine, ha preso in esame le abitudini di sonno di oltre 172 mila adulti negli Stati Uniti. I risultati hanno certificato che le persone con consuetudini di sonno più salutari hanno un’aspettativa di vita maggiore: 4,7 anni in più per gli uomini e 2,4 anni in più per le donne. Questo soprattutto rispetto a chi ha, invece, abitudini nel dormire meno salutari. La ricerca sottolineato 5 fattori chiave per definire una qualità del sonno alta.
Ecco qui di seguito i 5 fattori chiave per se la qualità del sonno è davvero ottima o meno:
1) dormire tra 7 e 8 ore a notte
2) minime difficoltà nell’addormentamento
3) e nel mantenimento del sonno (non più di 2 volte a settimana)
4) sensazione di sonno riposante al risveglio (almeno cinque giorni a settimana)
5) assenza di farmaci specifici per dormire.
Bambini: attività fisica e sonno insufficienti
I dati dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Salute sono chiari. Preoccupano, invece, quelli di uno studio pubblicato su Jama Pediatrics e condotto con dati provenienti da 33 Paesi del mondo, di tre fasce di reddito, in sei regioni geografiche. L’attività fisica e il sonno sono insufficienti per 8 bambini su 10 tra i 3 e 4 anni, dicono i risultati finali.
Ecco, mi conforta che per mia figlia non sia mai stato così: ha iniziato nuoto a 2 anni e 9 mesi, poi per due anni si è aggiunta la danza. A seguire solo la seconda, per 5 giorni la settimana. Ora Bibi, che a dicembre diventerà maggiorenne, fa danza dal lunedì al sabato. Certo, a livello accademico, dato che questo vuole fare nella vita. Ma è riuscita a conciliarla con lo studio: frequenta l’ultimo anno del liceo classico. Se si vuole, fortissimamente si vuole, nulla è impossibile. Lo dico ai genitori indecisi sul far fare sport o attività di Alta Formazione ai loro pargoli.
Stando alla ricerca attività fisica e sonno sono insufficienti per la gran parte dei bambini che passano, però, troppo tempo davanti ai video. Le linee guida dell’Oms raccomandano 180 minuti al giorno di attività fisica totale e 60 minuti al giorno di attività fisica di intensità moderata o vigorosa. Riguardo al tempo davanti al Pc, l’Organizzazione Mondiale della Salute specifica di non passare oltre un’ora al giorno davanti allo schermo e poi consiglia una durata del sonno di 10/13 ore.
Lo studio, internazionale, è stato coordinato da esperti del National Institute for Applied Statistics Research Australia. Era finalizzato proprio a verificare la quota di bambini di 3 e 4 anni che soddisfano queste linee guida. Più in generale, il comportamento sedentario in 33 Paesi. L’attività fisica è stata misurata con accelerometri da polso mentre le informazioni sul sonno e sull’uso di schermi sono state fornite dai genitori, si legge su Rai News. Alla fine i dati sono stati sconfortanti. L’attività fisica e il sonno sono insufficienti per 8 bambini su 10 nella fascia di età che va dai 3 ai 4 anni. Quando vedete vostro figlio imbambolato davanti alla tv, al pc o al tablet e peggio ancora allo smartphone, pensateci.
Estate: sonno peggiora
In estate il sonno peggiora, complice il grande caldo. Si dorme meno bene che in autunno e in inverno. Come risolvere il problema ed evitare che stanchezza e stress prendano il sopravvento?
Il sonno peggiora in estate, l’esperta, però, ad Adnkronos dà alcuni consigli per migliorare la qualità del sonno. “D’estate si dorme sempre peggio rispetto all’inverno e il caldo non va d’accordo con il sonno. Mentre il freddo ‘concilia’ il riposo notturno, infatti quando si fa molto tardi ad un certo punto iniziamo a sentire un po’ di freddo e questo è il segnale con cui il corpo ci dice di andare a dormire. Di solito accade alle 5 del mattino. Lo stesso meccanismo si innesca intorno alle 15, la famosa ‘pennichella’ che vorremmo tanto fare ma non possiamo Questi sono i due momenti di maggior sonnolenza, nel secondo caso si è convinti che la causa sia l’aver mangiato e l’inizio della digestione ma non è così. Poi c’è anche una igiene del sonno che va rispettata e spesso non lo facciamo, al di là di chi soffre di insonnia”, sottolinea Loreta Di Michele.
La pneumologa ed esperta di medicina del sonno dell’Ao San Camillo-Forlanini di Roma chiarisce se è meglio stare con le finestre aperte o con l’aria condizionata. ”La tecnologia ci aiuta ma dobbiamo usarla in modo intelligente. – risponde Di Michele – L’aria condizionata sì, personalmente meglio la deumidificazione, ma attenzione per chi ha un apparato respiratorio labile, gli ex fumatori con enfisema o gli asmatici. La climatizzazione deve essere usata con criterio. Perché una camera da letto bollente non va bene, ma lo sbalzo termico tra esterno e interno è peggio. La regola è che si può scendere di 6 punti ma non si deve andare oltre. Ma spesso si abusa dell’aria condizionata e infatti d’estate come pneumologa vedo molte più tracheobronchiti che l’inverno”.
“Recenti studi – ricorda – hanno evidenziato come il riscaldamento globale danneggi la struttura della mucosa respiratoria, le ciglia vibratili non funzionano più, e infatti l’asma bronchiale prenderà il sopravvento su altre patologie”.
Sul sonno che peggiora in estate, la dottoressa dà altri consigli: “Il cellulare a letto non va bene, come l’esercizio fisico troppo intenso. Eviterei di andare in palestra alle 21. Il sonno è deattivazione, l’isolamento da quello che accade intorno, ristabilisce un equilibrio. Una tazza di latte che contiene triptofano può farci rilassare. In sintesi dobbiamo anche ricordarci di assecondare il nostro metabolismo. Se siamo ‘allodole’ (mattinieri) o ‘gufi’ (tira tardi). Non dobbiamo perdere la ciclicità anche se un minimo di spostamento degli orari è tollerato. Magari in vacanza facciamo degli strappi. Ma i ritmi biologici vanno rispettati. Capita spesso di curare gli insonni con una chiacchierata e non con i farmaci”.
Come è meglio dormire
Ognuno di noi ha la sua posizione: di fianco, prono o supino. Qualcuno lo fa pure a testa in giù: ma come è meglio dormire?
La qualità del sonno è importante, per questa ragione sapere come è meglio dormire è assolutamente importante, anche per una buona salute e tanta serenità in famiglia, che se si riposa male, da svegli si sta anche peggio e lo stress aumenta a dismisura.
Alessandro Bettin, osteopata, posturologo e fisioterapista, a La Gazzetta dello Sport spiega come è meglio dormire. “Quando percepisce un impulso doloroso, il corpo è programmato per cambiare naturalmente posizione. Questa continua ricerca incide sulla qualità del sonno e sulla nostra salute, ma non esiste una formula magica per identificare una posizione ideale”, precisa l’esperto. “Una volta stesi a letto la nostra colonna vertebrale dovrebbe mantenere le sue curve fisiologiche minimizzando gli stress meccanici che agiscono su di essa, spesso causa dell’insorgenza di dolore”, continua.
Bettin chiarisce che non esiste una posizione ideale per dormire: ognuno deve adattarsi a seconda della propria necessità: “La sfida è trovare una postura che rispetti la fisiologia della colonna vertebrale senza perdere di vista lo stato di salute e le esigenze delle persone, aspetto che può variare nel tempo”.
Non va bene appisolarsi proni: “Dormire in questa posizione può risultare traumatico per la colonna vertebrale e per il diaframma. In questa posizione la colonna vertebrale non può tenere una posizione ideale. A livello cervicale deve mantenere una rotazione prolungata da un lato, e la compressione esercitata sul diaframma può rendere più difficoltosa la respirazione. Se proprio non si riesce a fare a meno di questa posizione, è consigliato ridurre o eliminare il cuscino sotto la testa e posizionarne uno sotto il bacino per migliorare la fisiologia della colonna vertebrale”.
Stare supini potrebbe essere buono, ma c’è un ma. “Non è indicata alle persone che russano, che soffrono di apnee notturne e di reflusso gastroesofageo. Per queste persone è consigliabile il riposo sul fianco”, dice Bettin.
“Un ulteriore beneficio può essere dato dall’utilizzo di cuscini da posizionare in specifiche parti del corpo. Sotto i piedi e i polpacci per chi soffre di gambe gonfie e pressione bassa. Sotto le ginocchia, o tra le gambe per chi dorme sul fianco, per chi soffre di mal di schiena. Una posizione corretta ci consente di dormire meglio, rispettare le naturali curve della colonna vertebrale. Sono fondamentali materasso e cuscino di buona qualità, che vanno cambiati con regolarità al fine di garantire un supporto soddisfacente. E per rilassarsi, basta un quarto d’ora di stretching prima di andare a letto per distendere i muscoli contratti durante la giornata”, conclude lo specialista.
Ore sonno a seconda dell’età
A seconda dell’età le ore di sonno variano. Non si dorme sempre per lo stesso tempo: è assolutamente normale.
Le ore di sonno mutano col mutare delle fasi della vita. E quanto bisogna dormire a seconda dell’età: (altro…)
Sonno bambini: consigli dell’esperto
Il sonno dei bambini per alcuni genitori è un grande problema. Alcuni piccoli dormono poco e di addormentarsi sembra che proprio non ne vogliano sapere. Arrivano così i consigli dell’esperto, una consulente del sonno, in gradi di insegnare alle mamme e ai papà come fare.
“Molte persone pensano che i loro figli non dormano perché non sono stanchi e quindi li mettono a letto troppo tardi – spiega Molly Tartaglia, fondatrice di Mmt Sleep, una società che fornisce assistenza individuale e corsi digitali per genitori di bambini fino a sette anni, a Wired – Farli andare a letto prima però è sempre un’ottima idea”. (altro…)
Come dormire bene
Ci sono momenti in cui noi mamme ci facciamo prendere dai pensieri e quando ci addormentiamo facciamo sonni agitati. Non solo, per alcune arriva anche l’insonnia, che al mattino, se si ha un bimbo piccolo o si lavora, è deleteria. Ci distrugge. Come dormire bene?
Gli squilibri del sonno compromettono la salute e il benessere di ognuno, per questa ragione è importante capire come dormire bene. Alcuni consigli dell’Associazione Italiana Medicina del Sonno possono darci una mano.
I farmaci non fanno bene: non abituiamoci a prenderli per appisolarci sereni, se non sotto stretto consiglio del medico, ecco la guida che spiega come dormire bene, i consigli da seguire. (altro…)
Come far dormire neonato
E’ la domanda che più assilla le mamme stanche dopo il parto, soprattutto quando il bebè, capita, scambia il giorno con la notte: come far dormire un neonato? Sappiate che il problema potrebbe aiutarvi a risolverlo la Tata del Sonno, all’anagrafe Elena Biondi, seguitissima anche sui social.
Diventa tutto più facile con i suoi consigli e si scopre così come far dormire il neonato che finora di chiudere gli occhi non ne aveva proprio voglia. La Tata del Sonno da sempre consiglia un approccio gentile, lo chiarisce pure nel suo libro, in uscita il 31 maggio prossimo, I consigli della tata del sonno – Orari, pisolini e poppate tra 0 e 4 mesi, edito da Fabbri Editori. (altro…)