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Gravidanza in autunno

Ott 02
Scritto da Annamaria avatar

Foglie che cadono, giornate più corte, primi maglioni di lana: l’autunno è una stagione affascinante, ma porta con sé anche qualche piccola insidia, soprattutto per le future mamme. Con i primi freddi, infatti, il corpo deve adattarsi a nuovi ritmi, e in gravidanza questo significa prestare ancora più attenzione al benessere e alla prevenzione. Ecco come affrontare una gravidanza in autunno.

gravidanza in autunno

L’autunno può diventare un alleato prezioso: è la stagione ideale per rallentare, concedersi tisane calde, leggere e ricche di benefici (ovviamente senza caffeina), e ritrovare energie dopo la calura estiva. Le passeggiate all’aperto, meglio se nelle ore centrali della giornata, aiutano a fare movimento senza stress e a ricaricarsi di vitamina D.

Con l’arrivo dei primi freddi aumentano i malanni di stagione: raffreddori, influenza e mal di gola possono diventare fastidiosi compagni per una futura mamma. Il sistema immunitario in gravidanza è naturalmente più delicato, perciò è fondamentale:

  • Coprirsi a strati, evitando sbalzi di temperatura.
  • Lavare spesso le mani, gesto semplice ma potentissimo.
  • Prestare attenzione alla dieta, introducendo frutta e verdura di stagione ricche di vitamine (zucca, mele, pere, cavoli, melograno).
  • Valutare con il medico la vaccinazione antinfluenzale, spesso consigliata in gravidanza.

Il cambio di stagione può portare stanchezza, insonnia o cali d’umore. Ecco perché è importante rispettare i segnali del corpo: dormire di più se serve, chiedere aiuto in casa e non sentirsi in colpa se si rallenta. La gravidanza è già di per sé un lavoro a tempo pieno!

Gravidanza artificiale

Ago 25
Scritto da Annamaria avatar

In Cina si sta lavorando a un robot capace di simulare una gravidanza e portare avanti lo sviluppo di un feto. Una notizia che inevitabilmente divide: da un lato l’entusiasmo della scienza, dall’altro i dubbi etici e morali che una simile prospettiva solleva. E’ davvero giusto creare una gravidanza artificiale?

Indubbiamente, una tecnologia di questo tipo potrebbe rappresentare una speranza concreta per coppie sterili o per chi non può affrontare una gestazione naturale. La possibilità di realizzare il sogno della genitorialità senza i limiti biologici appare come una conquista straordinaria.

Ma fino a che punto possiamo spingerci? La gravidanza non è solo un processo fisiologico: è trasformazione, legame, attesa, esperienza umana unica. Ridurla a un procedimento tecnico rischia di privarla del suo significato profondo. Possiamo davvero accettare che la tecnologia sostituisca ciò che da sempre è parte dell’esperienza più intima e universale dell’essere umano?

La domanda allora non è soltanto se sia “possibile” creare un robot che simuli la maternità, ma se sia “giusto”. E forse, davanti a innovazioni così rivoluzionarie, la vera responsabilità collettiva sarà quella di saper decidere quando il progresso è davvero al servizio dell’uomo e quando, invece, rischia di superare il confine della nostra stessa umanità.

Seconda gravidanza: quando?

Lug 23
Scritto da Annamaria avatar

C’è chi lo fa subito o chi attende a lungo. Quando programmare la seconda gravidanza. La dottoressa Floriana Carbone lo spiega a Fanpage.

seconda gravidanza quando

In molte si domandano: “Seconda gravidanza: quando?”. La ginecologa del Policlinico di Milano sulle tempistiche di una nuova gestazione spiega: “E’ consigliabile attendere almeno 18 mesi tra una gravidanza e l’altra. Un intervallo minore, soprattutto se inferiore ai sei mesi, può aumentare significativamente i rischi sia per la madre che per il bambino: parto prematuro, anemia materna, problemi alla placenta ed emorragie post partum sono più frequenti in gravidanze troppo ravvicinate”. 

E ancora: “Per il nascituro, invece, il pericolo principale è il basso peso alla nascita, spesso legato a disturbi della crescita intrauterina. Nel caso di un parto cesareo, però l’indicazione rimane quella di rispettare una pausa di minimo di 18 mesi tra una gestazione e l’altra”.

Questo lasso di tempo serve anche a livello psicologico: “Certamente. Oltre ai rischi clinici, c’è un aspetto da non trascurare: il benessere psico-fisico della madre. Le donne nella seconda gravidanza spesso si sentono più affaticate, non solo per lo stress fisico della gestazione, ma anche per la gestione quotidiana del primo figlio. E questo può influenzare anche l’umore, già delicato per via dei cambiamenti ormonali. Ogni donna reagisce però in modo diverso: alcune sono più serene perché sanno cosa aspettarsi, altre invece vivono una maggiore apprensione proprio per una consapevolezza più ampia dei possibili rischi”.

Gravidanza: salute preconcezionale

Feb 18
Scritto da Annamaria avatar

E’ importante prendersi cura della salute preconcezionale, se si desidera una gravidanza. Aiuta a ridurre il rischio di complicazioni durante la gestazione e favorisce lo sviluppo sano del nascituro.

gravidanza salute preconcezionale

Nonostante in tante cerchino una gravidanza, la salute preconcezionale spesso non viene ritenuta basilare. L’AOGOI (Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani) sottolinea che circa il 50% delle coppie non ha le informazioni necessarie, come fa sapere La Nuova Riviera.

“La salute preconcezionale, ovvero il periodo che precede la gravidanza, è un elemento cruciale della salute materno-infantile. – spiega Marco Grassi, ginecologo dell’ospedale ‘C. e G. Mazzoni’ di Ascoli Piceno – Prevenire possibili problematiche in questa fase riduce il rischio di complicazioni durante la gestazione. E’ quindi essenziale sensibilizzare su questo tema fin dalla giovane età”.

L’alimentazione equilibrata è primaria: fornisce una quantità adeguata di folati, presenti in alimenti come spinaci, broccoli, legumi e agrumi. Potrebbe però non bastare. “L’assunzione raccomandata per chi pianifica una gravidanza è di 0,6 mg al giorno – spiega il dottor Grassi – e durante l’allattamento il fabbisogno si riduce a 0,5 mg. L’acido folico assunto prima del concepimento e nei primi tre mesi di gravidanza riduce il rischio di malformazioni fetali, tra cui difetti del tubo neurale come la spina bifida”.

Si deve avere uno stile di vita sano, alimentazione giusta. No a fumo, sostanze stupefacenti e alcol. Fare movimento ed evitare di prendere troppo peso, così da prevenire disturbi come il diabete gestazionale e l’ipertensione.

“Alcune infezioni contratte in gravidanza possono avere conseguenze gravi per il feto, per questo vaccinarsi prima e durante la gestazione rappresenta un’importante misura di protezione”, raccomanda ancora il medico. 

Chi soffre di diabete, ipertensione, malattie autoimmuni o epilessia dovrebbero fare controlli medici regolari per adattare le terapie. “E’ essenziale che tutte le donne in età fertile abbiano accesso a un’assistenza medica adeguata, informazioni chiare e misure preventive per garantire una gravidanza sicura e un futuro sano per il bambino”, conclude Grassi. E’ importante tenere d’occhio tutto questo per una gravidanza serena.

Gravidanza dopo tumore al seno? Sì

Ott 12
Scritto da Annamaria avatar

Una gravidanza dopo un tumore al seno è possibile, l’esperta dice di . LILT Milano nel mese della prevenzione dedicato alle donne ha chiesto Rosanna Berardi se dopo una diagnosi di malattia sia possibile rimanere incinta.

L’ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche, Direttrice Clinica Oncologica AOU delle Marche e Presidente Women for Oncology Italia non ha dubbi. Una gravidanza dopo il tumore al seno? , si può.   

“Spesso mi chiedono se potranno ancora avere dei figli dopo la malattia. E’ una preoccupazione del tutto normale. Per questo, anche se al momento non hanno una situazione sentimentale stabile, alle donne in età fertile suggerisco un colloquio con un ginecologo esperto in fertilità. Per valutare la crioconservazione degli ovociti prima di intraprendere il percorso di cure oncologiche. Sia la chemio, sia la radioterapia possono, infatti, causare una riduzione della qualità e quantità degli ovuli. Se quindi al termine delle terapie la donna desidera una gravidanza e non è possibile per vie naturali, può ricorrere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, senza timori per la propria salute”, spiega.

 La ricerca ha stabilito che è possibile. “Uno in particolare ha rappresentato la svolta. E’ lo studio POSITIVE che è stato pubblicato su un’importante rivista scientifica, il New England Journal of Medicine. Ed è stato presentato a dicembre 2023 al San Antonio Breast Cancer Symposium, il congresso statunitense interamente dedicato al tumore al seno. Oggi, grazie ai risultati di questo studio, una donna con un tumore al seno ormono-responsivo con desiderio di maternità, potrà sospendere temporaneamente la terapia ormonale per due anni. In modo da permettere la gravidanza, per poi riprendere il trattamento ormonale senza un rischio aumentato di recidiva”, aggiunge il medico.

alla gravidanza dopo un tumore al seno e sì all’allattamento: “Decisamente sì e lo provano due ricerche presentate all’ultimo Congresso oncologico europeo ESMO. Entrambe hanno sciolto ogni timore relativo all’allattamento quale fattore di rischio di recidiva, oppure di sviluppo di un nuovo cancro.  La prima delle due ricerche ha coinvolto donne con mutazioni dei geni BRCA e tra chi ha scelto l’allattamento al seno, non sono state registrate differenze significative rispetto a chi non ha allattato. Ai medesimi risultati è arrivato l’altro studio, che è il POSITIVE di cui sopra. Qui, le donne avevano avuto un tumore ormono-responsivo e tra chi ha scelto l’allattamento al seno, non sono emerse criticità”. 

Primi segni gravidanza

Mag 16
Scritto da Annamaria avatar

Quali sono i primi segni di una gravidanza? “Il segno precoce di gravidanza più affidabile è un test di gravidanza positivo”, afferma Christine Greves, ginecologa, a Women’ Health US. Ma ci sono particolari ‘indizi’, chiamiamoli così, che gli esperti elencano per capire che si è in dolce attesa.

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I primi segni rivelatori di una gravidanza sono 10, c’è da ribadire che posso essere validi, ma anche sbagliare. Li elenca Elle, che riporta l’articolo statunitense:

I primi segni di una gravidanza:

Aumento della minzione. Se siete consapevoli di quanto spesso fate pipì, potreste notare che andate in bagno un po’ più spesso del solito. “I cambiamenti ormonali della gravidanza possono causare l’espansione dei reni e la produzione di più urina, il che aiuta il corpo a liberarsi delle scorie più rapidamente”, spiega l’ostetrica Jennifer Wider.

Una maggiore sensazione di fatica. “Questo è complicato – dice la dottoressa Greves – dato che potete sentirvi stanche per tante cose, incluso l’avvicinarsi del ciclo. In ogni caso, potreste sentirvi un po’ affaticate a causa degli alti livelli dell’ormone progesterone e di un aumento della produzione di sangue nel vostro corpo”.

Seni e capezzoli gonfi. “Quando aspettate un bambino, l’aumento dei livelli di progesterone può far espandere le ghiandole mammarie, in modo da poter allattare lungo il percorso”, chiarisce il dottor Schaffir. Quindi potreste sentire un po’ di dolore o notare un gonfiore nella fase iniziale.

Nausea con o senza vomito. Non tutte sperimentano nausea e/o vomito durante la gravidanza. Se li avrete, è più probabile che i sintomi siano più evidenti dopo il mancato ciclo a causa dell’aumento dei livelli di ormoni della gravidanza. “Si ritiene che la nausea sia il risultato diretto dell’ormone HCG, che raggiunge il picco tra le otto e le dieci settimane dall’ultimo periodo mestruale prima di diminuire”, afferma il dott. Schaffir. “Alcune donne sono più vulnerabili a questo rispetto ad altre”, aggiunge la dott.ssa Wider.

Stitichezza. Andate in bagno meno del solito? Potrebbe essere un segnale rivelatore. “Il progesterone rilassa la muscolatura liscia dell’intestino, rallentando il tempo di transito del cibo”, precisa la dottoressa Greves. Di conseguenza, potreste sentirvi un po’ bloccate.

Mal di testa. Questo non è particolarmente comune ed è difficile da definire dato che, ovviamente potreste avere mal di testa per un sacco di ragioni diverse. Quando si tratta di gravidanza, il mal di testa può essere “causato da una combinazione di aumento degli ormoni e aumento del volume del sangue”, dice la ginecologa Wider.

Temperatura corporea più alta. “Ciò è dovuto a un aumento dei livelli di progesterone che rimangono elevati se l’ovulo viene fecondato”, spiega sempre la dottoressa Wider. Non vi sentirete necessariamente diverse, ma potreste notare una temperatura leggermente aumentata, se la tenete monitorata.

Gonfiore. “Ciò risale al rallentamento del tratto gastrointestinale da parte del progesterone: può anche farvi sentire gonfie”, afferma il dottor Schaffir.

Lievi crampi pelvici. “Questo può accadere dopo che l’ovulo si è attaccato alla parete uterina – dice la dottoressa Wider – anche se non tutti potrebbero notarlo o sentirlo. A volte sembrano crampi mestruali, facendo pensare ad alcune donne che il loro ciclo sia in arrivo”.

Improvvise avversioni alimentari. “All’improvviso non volete più la vostra colazione preferita? Potrebbe essere un segno di gravidanza e di solito è collegato all’aumento dei livelli di HCG”, afferma il dottor Schaffir. Non dura per sempre, però. “Di solito migliora alla fine del primo trimestre”, aggiunge.

Gravidanza: cosa non fare se la desideri

Gen 10
Scritto da Annamaria avatar

Cosa non fare se la desideri? Per chi vuole la gravidanza ci sono comportamenti da non adottare, piccoli accorgimenti da seguire, per far sì che sia più facile rimanere incinta, comportamenti da mettere in atto quando si vuole diventare mamma.

gravidanza cosa non fare se la desideri

Una cosa da non fare quando si parla di gravidanza se la desideri è sicuramente non fumare e non bere alcolici e mangiare sano, perché anche il peso ha la sua parte. Se si decide di rimanere incinta, bisognerebbe già essere normopeso, per evitare complicazioni. L’obesità materna infatti è correlata a possibili malattie sia della donna che del feto.

Da qui pare ovvio che un’altra cosa da non fare se la desideri questa gravidanza è dare sfogo alla fame, soprattutto a quella nervosa, che attanaglia alcune di noi sotto stress. Prediligere una dita alimentare sana ed equilibrata.

Se si vuole una gestazione fare controlli medici adeguati, non trascurare la propria salute. Importante anche verificare sempre quali vaccinazioni siano state fatte e nel caso provvedere. Ad esempio, se non si è ancora avuta la rosolia, bisogna provvedere a fare il vaccino prima della gravidanza.

Orizzonte sesso: non serve farlo ripetutamente, in modo meccanico e sfibrante. I rapporti completi devono esserci possibilmente durante il periodo dell’ovulazione, che si può controllare facilmente o con precisi calcoli o con un termometro basale.

Per avere un bambino, se non arriva subito, mai darsi colpe o essere vittime di stress, che è peggio. E aspettare prima di correre da uno specialista. Ma se, dopo mesi o peggio, anni, non arriva, allora sì che occorre affidarsi a un medico.

Calcolo settimane gestazione

Dic 26
Scritto da Annamaria avatar

Come si fa il calcolo delle settimane di gestazione? Una gravidanza dura 9 mesi. Quaranta settimane divise in tre trimestri. La prima visita ginecologica, che deve avvenire entro la dodicesima settimana, serve a stabilire la data dell’inizio della gravidanza e quindi anche quella del parto.

calcolo settimane gestazione

“La gravidanza la si inizia a calcolare dal primo giorno dell’ultimo ciclo mestruale, che è una data certa, a differenza di quella del concepimento che, benché avvenga 14-15 giorno dopo l’inizio del ciclo è comunque più difficile da calcolare”, chiarisce Rafaella di Pace, ginecologa, a Io Donna. E’ chiamata in causa proprio per far capire il calcolo delle settimane di gestazione

“Teoricamente si considera l’ovulazione al 14° giorno con ciclo normale di 28 giorni. Per questo le settimane sono 40 e non 36. Perché si calcolano anche le quattro settimane precedenti al test di gravidanza, quando non si sa ancora di essere incinte – aggiunge- Per questo è importante fare la prima ecografia, quella di datazione, entro la 12° settimana: è in questo momento che si può vedere se l’embrione ha le dimensione corrispondenti all’epoca gestazionale. Se così non fosse, si rifanno i calcoli del presunto parto, ovvero il giorno in cui si dovrebbe partorire finite le 40 settimane di gestazione. Durante la cosiddetta “ecografia di datazione” si può datare correttamente la gravidanza grazie alle misurazione della lunghezza cranio-caudale e al diametro biparietale del feto”.

L’ecografia di datazione è perciò basilare fa capire se le misure del bambino sono in linea con l’epoca gestazionale. “Dalla metà del secondo trimestre, attorno alla 27° settimana invece si iniziano a vedere le vere differenze, quindi tra i bimbi che tendono a crescere più velocemente e quelli che lo fanno più lentamente –  spiega la dottoressa Di Pace – Se infatti il bambino inizia a crescere poco nel secondo trimestre, può essere un segnale di una malformazione. Infine, la datazione è importante perché superare la 42° settimana all’interno dell’utero può essere pericoloso per il bambino quindi si può ricorrere al parto indotto. Ecco perché questi calcoli sono essenziali”. Il calcolo delle settimane di gestazione è importante per tutti questi fattori.