Articoli taggati come ‘gravidanza’

Gravidanza bis: meno emozioni?

Lug 26
Scritto da Annamaria avatar

Durante una gravidanza bis si provano meno emozioni? E’ un bel dilemma. Francesca Sofia Novello, compagna di Valentino Rossi, è in attesa del suo secondo bebè, un’altra bimba dopo Giulietta, 2 anni. Raccontando sui social della dolce attesa, lascia intendere che sia così. Pur sottolineando la gioia immensa della cicogna.

gravidanza bis meno emozioni
Francesca Sofia Novello

Voi, care GoMamme, che ne pensate? Davvero una gravidanza bismeno emozioni della prima? In realtà la modella 30enne afferma semplicemente di sapere già molto, quindi alcune cose con secondo pancione appaiono più ‘scontate’.

Ai follower che le chiedono come stia vivendo questa gravidanza bis, la Novello svela: “Sto molto bene e sono sempre stata bene. Ho avuto la fortuna di non soffrire di nausee e non avere alcun tipo di problema. La seconda gravidanza è diversa sotto alcuni aspetti. Io avendo già una bimba di due anni, faccio chiaramente un po’ più fatica rispetto alla prima gravidanza. Sono un pochino più stanca, più irascibile. Faccio fatica a tenerla in braccio perché mi fa male la schiena. Lei rimane più nervosa e la gestione è un po’ più complicata”. 

“A livello emotivo, poi, essendo la seconda gravidanza sono consapevole di tutto quello che mi sta succedendo, di come cambierò, di cosa dovrò fare, degli esami da fare, ho più consapevolezza, mentre nella prima è tutto nuovo, è tutto un’emozione”, aggiunge. “E’ bello vedere l’ecografia, i primi calcetti, ma è tutto meno emozionante rispetto alla prima”, poi chiosa. Quindi meno emozioni: ma è così per tutte…?

Linea alba

Lug 24
Scritto da Annamaria avatar

La linea alba compare solitamente sull’addome tra il terzo e l’ultimo mese di gravidanza, poi scompare. E’ causata da un aumento di produzione della melanina, il pigmento che scurisce la pelle ed è responsabile anche dell’abbronzatura. Viene anche chiamata linea nigra. L’aumento di produzione di melanina è è provocato proprio dai cambiamenti ormonali che avvengono in gestazione, in particolare dall’incremento degli estrogeni.

La linea alba man mano diventa più visibile parte dalla parte alta dell’addome ossia da sotto il seno fino a raggiungere il pube. In alcune donne, invece, la linea parte solo dall’ombelico e raggiunge il pube. E’ completamente asintomatica e la sua comparsa non comporta problemi. In genere. E’ sempre opportuno usare creme apposite per riuscire a rendere la pelle più elastica, tonica e luminosa

La linea alba scompare solitamente dopo la nascita del bambino. Se continua a manifestarsi anche per un lungo periodo dopo il parto, chiedere consiglio al proprio medico oppure al ginecologo. Tra i rimedi che si possono adottare:

Protezione della pelle dai raggi UV.

Assunzione di alimenti ricchi di acido folico.

Idratare la pelle prima e dopo il parto.

Fare uno scrub: si consiglia di esfoliare con costanza la pelle della pancia al fine di stimolare al meglio il ricambio delle cellule.

Labor dance in gravidanza

Lug 21
Scritto da Annamaria avatar

E’ diventato un trend su TikTok, si parla molto della labor dance che aiuterebbe durante il travaglio e il parto. Se sul social si digita Labor dancecompaiono tantissimi brevi filmati in cui si vedono donne in gravidanza ondeggiare sui fianchi. La canzone creata apposta per il trend è “Baby Mama song”. E’ tutto vero o è semplicemente l’ultima trovata virale?

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Moltissime donne ne sono convinte: per loro la Labor dance in gravidanza è utilissima: dicono che danzare le aiuti a sopportare il dolore causato dalle contrazioni. Così c’è chi balla in ospedale, addirittura usando l’asta metallica della flebo come fosse un palo per la lap dance. Sappiate però che questa mania pare proprio che funzioni. Il sito dell’NHS parla del ballo durante le contrazioni: in realtà è solamente un appena accentuato dondolio o una camminata lenta e, appunto, quasi musicale, leggiadra, che si può fare tra una contrazione e un’altra.

La labor dance in gravidanza fa sì che, grazie all’ondeggiare, facendo muovere il pancione, si aiuta il bambino a scendere e incanalarsi per il parto. Non è tutto. La danza è divertimento, praticandola si producono endorfine, che sono un antidolorifico naturale. Migliora così tutto, compreso l’umore. La pausa per il parto e lo stress passano in questo modo in secondo piano.

Quindi mamme, muovete i fianchi anche quando state per conoscere il vostro bimbo o bimba: è divertente e utilissimo. Fatelo, male non vi farà di certo!

Zinco e calcio contro ipertensione in gravidanza

Lug 19
Scritto da Annamaria avatar

Lo zinco e il calcio, se assunti tre mesi prima del concepimento, sono utilissimi contro l’ipertensione in gravidanza. Lo evidenzia uno studio presentato a Nutrition 2024, l’incontro annuale dell’American Society for Nutrition. L’indagine è stata guidata da Liping Lu, della Ball State University.

calcio e zinco contro ipertensione in gravidanza

In gravidanza sono moltissime le donne che si trovano a combattere contro l’ipertensione. In Italia, a grandi linee, si stima che circa una gravidanza ogni dieci sia complicata da questo problema che può avere anche gravi conseguenze. Lo zinco e il calcio, se assunti prima di rimanere incinta, aiutano.

Contro l’ipertensione in gravidanza è certo fondamentale la giusta alimentazione, ma non solo. La ricerca ha valutato la possibilità di prevenire i disturbi legati all’ipertensione in due studi – uno sul calcio e uno sullo zinco -, raccogliendo dati di oltre 7.700 donne incinte che hanno preso parte allo studio Nulliparous Pregnancy Outcomes Study: Monitoring Mothers-To-Be. Dopo aver tenuto conto di fattori demografici, stile di vita e salute correlati al rischio di ipertensione, i ricercatori hanno analizzato l’associazione tra l’assunzione dei due elementi prima del concepimento e i tassi di disturbi ipertensivi in gravidanza.

Dai risultati è emerso che le donne che assumevano più calcio prima del concepimento avevano il 24% in meno di probabilità di andare incontro a disturbi legati all’ipertensione durante la gravidanza rispetto a quelle che ne assumevano meno. Per quanto riguarda lo zinco, invece, le donne che riferivano un maggiore apporto di zinco prima del concepimento avevano il 38% in meno di probabilità di manifestare disturbi ipertensivi durante la gravidanza rispetto a quelle con un apporto più basso.

Rimedio anti-caldo in gravidanza

Lug 17
Scritto da Annamaria avatar

Qual è il miglior rimedio anti-caldo in gravidanza? Hailey Bieber, incinta di Justin Bieber, non ha dubbi. Per lei è mettere i piedi e le caviglie in una vasca piena di acqua ghiacciata.

Non c’è bisogno di dirlo, il pancione in estate è più ‘pesante’ da portare. Spesso le gambe si gonfiano e non sono quelle. Hailey sul social pubblica una foto in cui si vedono le sue estremità immerse in acqua ghiacciata. Nella didascalia scrive: “Se sei incinta con questo caldo… fidati: piedi e gambe in un bagno di ghiaccio oppure un tuffo in acqua fredda”. In effetti ha ragione lei.

Come dicono anche gli esperti fare una doccia fredda con la temperatura alta è salutare. Ha un effetto energizzante, riattiva la circolazione, tonifica i tessuti. Pure la stanchezza passa in questo modo. Il rimedio anti-caldo in gravidanza usato da Hailey Bieber è fantastico per favorire la vasocostrizione. Il ghiaccio, infatti, come tutti sanno, riesce a contrastare i gonfiori. C’è però una cosa da non fare assolutamente: bisogna evitare il getto d’acqua fredda diretto sulla pancia. Sappiate che le temperature eccessivamente basse potrebbero produrre nella mamma uno stato di tensione, stimolando qualche contrazione.

E ora se avete il pancione, mettete i piedi a bagnomaria nell’acqua fredda, vedrete che sarà una vera goduria, un metodo anti-caldo in gravidanza che non costa nulla.

NIPT test: dove gratuito

Lug 09
Scritto da Annamaria avatar

Il NIPT test, (Non invasive Prenatal Test), noto anche come “test del DNA fetale”, è un’indagine non invasiva, a rischio zero per la gestante e per il feto. Attraverso un prelievo di sangue della donna in gravidanza permette di isolare e quantificare il DNA del feto per poter indagare la presenza di alcune anomalie cromosomiche. Il NIPT test non è stato inserito nei LEA che entreranno in vigore dal 2024. Sono sempre più, però, le donne che decidono di effettuarlo privatamente: costa tra i 500 e i 1000 euro circa. Per questo motivo diverse regioni, in attesa di una legge nazionale, hanno deciso di offrirlo gratuitamente alle proprie residenti, come extralea. Ad oggi sono solo 9 le regioni che lo offrono gratuito. E’ fondamentale sapere dove

nipt test dove gratuito

Come scrive Osservatorio Malattie Rare, solo l’Emilia Romagna e la Valle D’Aosta attualmente offrono il test a tutte le gestanti che desiderano eseguirlo, tutte le altre regioni hanno posto dei vincoli legati al rischio da valutarsi con un precedente bi-test Questo test di screening deve essere sempre accompagnato da una consulenza genetica. Nel caso di esito positivo, deve essere seguito dall’esame diagnostico invasivo.

Qui di seguito l’elenco regione per regione per sapere dove è gratuito e dove non è gratuito:

ABRUZZO

Attualmente in Abruzzo il NIPT test è a totale carico dell’utenza.

BASILICATA

La Basilicata mette gratuitamente a disposizione il test di screening prenatale non invasivo (NIPT) per tutte le donne in gravidanza che presentano un rischio intermedio di anomalie cromosomiche, desunto dal precedente esame bi-test. Potrà essere effettuato gratuitamente presso il laboratorio specialistico di Genetica medica dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, guidato dal dottor Domenico Dell’Edera, in collaborazione con il Centro di riferimento regionale di Medicina fetale e diagnosi prenatale dell’Ospedale San Carlo di Potenza e le unità operative di Ostetricia e ginecologia che operano sul territorio.

CALABRIA

Attualmente in Calabria il NIPT test è a totale carico dell’utenza.

CAMPANIA

In Campania il NIPT test è attualmente offerto gratuitamente unicamente alle donne in gravidanza che risiedono nei comuni afferenti all’Asl Na3Sud e specificamente in quelli individuati come “Terra dei Fuochi”. Il programma è realizzato in collaborazione con il Ceinge per il monitoraggio, la prevenzione delle neoplasie infantili e delle alterazioni geniche del genotipo e del fenotipo nei 37 comuni della Terra dei Fuochi che fanno parte del territorio aziendale. 

EMILIA ROMAGNA

Secondo il DGR N°1894 del 4/11/2019  il NIPT Test  è offerto dal Servizio Sanitario Regionale, gratuitamente a tutte le donne gravide residenti in Emilia-Romagna.
Il progetto partito con una fase pilota nell’area metropolitana di Bologna a gennaio 2020 è stato  esteso sempre gratuitamente anche nelle alle altre aree territoriali.
A partire da gennaio 2024 per tutte le informazioni generali sul NIPT è possibile contattare il numero telefonico 051-6862530, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00. L’esame deve essere prenotato entro l’11esima settimana dall’ultima mestruazione.

I risultati del NIPT verranno consegnati alle donne dal ginecologo che esegue l’ecografia della translucenza nucale prevista dal test combinato (dopo circa 1-2 settimane dal prelievo) nel corso della stessa visita. Le donne che seguono il Percorso Nascita consultoriale possono fissare un appuntamento presso i Consultori familiari con le consuete modalità di accesso per la gravidanza; la prenotazione del NIPT verrà effettuata dall’ostetrica contestualmente alla prenotazione del test combinato.

Le donne che seguono invece un percorso diverso possono effettuare comunque il NIPT più il test combinato presso l’Ospedale Maggiore, il Policlinico S. Orsola e l’Ospedale di Imola.
FRIULI VENEZIA GIULIA

Attualmente in FVG il NIPT test è a totale carico dell’utenza.

LAZIO

Attualmente nella regione Lazio il NIPT test è a totale carico dell’utenza.

LIGURIA

Nonostante nel 2023 sia stato annunciato l’avvio di un progetto pilota, attualmente il NIpt test in Liguria è a totale carico dell’utenza.

LOMBARDIA

In Regione Lombardia, il percorso di screening prenatale prevede l’offerta gratuita del test del DNA fetale per tutte le gestanti residenti con un risultato di rischio intermedio dopo l’esecuzione del test combinato.

MARCHE

Attualmente nelle Marche il NIPT test è a totale carico dell’utenza.

MOLISE

Attualmente in Molise il NIPT test è a totale carico dell’utenza.

PIEMONTE

Una legge regionale del 2023 ha approvato la gratuità del test per le donne con rischio intermedio. Il NIPT è dunque gratuito per tutte le gestanti che evidenziano un rischio intermedio di patologia cromosomica del feto dopo aver effettuato il test combinato o la translucenza nucale.

PUGLIA

La regione Puglia ha scelto di offrire un contributo economico destinato alle gestanti che vogliono optare per il NIPT test come prima scelta, vincolandolo però a uno stanziamento economico temporaneo. Nel dettaglio:

La Regione Puglia, al fine di migliorare la qualità della gravidanza delle partorienti, in particolare di quelle con condizioni di rischio di salute per il nascituro, in termini sanitari e psicologici, dispone un contributo di euro 500 per l’erogazione del NIPT test, quale screening prenatale per la diagnosi delle trisomie 13, 18 e 21, per le seguenti categorie, e comunque fino alla concorrenza dello stanziamento di bilancio assegnato:

a) donne gravide di età inferiore ai quaranta anni al concepimento e con il risultato del test combinato che prevede un rischio compreso tra 1/301 e 1/1000;
b) donne gravide di età maggiore o uguale a quaranta anni al concepimento;
c) donne con nucleo familiare avente reddito ISEE pari o inferiore a euro 30 mila.

Negli indirizzi operativi per il contributo al Test prenatale non invasivo si stabilisce che le attività propedeutiche all’esecuzione del test, e quindi gli esami biochimici e l’ecografia ostetrica (test combinato), dovranno essere effettuate presso le tre strutture di Diagnosi Prenatale, precisamente dalle U.O. di Ostetricia e Ginecologia di Lecce, Di Venere e Policlinico di Foggia, coordinate dalla Uoc di Medicina Fetale della Asl Ba, in qualità di riferimento regionale. Mentre l’esecuzione del Test Dna/Nipt, effettuato sulla base dei risultati del test combinato, dovrà essere centralizzata presso la U.O. di Genetica Medica dell’Ospedale Di Venere di Bari. Per tutte le informazioni e ulteriori dettagli è possibile contattare la Direzione Sanitaria della propria ASL di appartenenza.

SARDEGNA

Con la DELIBERAZIONE N. 14/38 DEL 22.05.2024 in Sardegna il NIPT test è offerto gratuitamente, come screening primario per le anomalie cromosomiche più frequenti, come test di prima scelta a partire dalla decima settimana di gestazione, in sostituzione dell’attuale test 1/6DELIBERAZIONE N. 14/38 DEL 22.05.2024 combinato, oppure come test riservato ad una specifica sottopopolazione individuata con lo screening combinato (Test contingente).

Il NIPT gratuito può essere eseguito venga eseguito esclusivamente presso la struttura identificata dalla ASL n. 8 di Cagliari, individuata quale Centro di riferimento regionale. I prelievi ematici per l’esecuzione del test NIPT potranno essere effettuati presso tutti i centri di prelievo pubblici e dopo la stabilizzazione dovranno essere trasportati al Centro di riferimento regionale, che provvederà successivamente a trasmettere il referto ai centri prelievo.

Il codice di esenzione regionale D97 con la diagnosi ‘screening prenatale per la diagnosi delle trisomie 13, 18 e 21’, che deve essere riportato negli appositi spazi del ricettario del SSN, potrà essere prescritto solo a seguito dell’esecuzione del test combinato in occasione della consulenza con l’esperto di medicina fetale (specialisti in genetica medica e/o ginecologia e ostetricia). In via di prima applicazione della norma, l’accesso al test cfDNA/NIPT verrà garantito alle donne che nel primo trimestre di gravidanza, al momento del test per la valutazione del rischio nel primo trimestre per le aneuploidie, risultano appartenere alla classe di rischio intermedia, come definita dal Protocollo approvato con la deliberazione. Sulla base delle risultanze dell’erogazione del test nel corso del 2024 potremo avere disponibili i dati per poter valutare il nuovo fabbisogno, se necessario più esteso, con la proposta di stanziamento di nuove risorse nella programmazione di bilancio 2025-2027. 

SICILIA

Nonostante nel 2021 la Giunta regionale abbia approvato una mozione per la gratuità del test attualmente non sono disponibili notizie circa percorsi gratuiti per effettuare il NIPT in Sicilia.

TOSCANA

Il test NIPT viene offerto con pagamento di una quota di partecipazione alla spesa di 200 euro (e non della tariffa intera di 400 euro) alle gestanti, destinatarie del libretto/protocollo della Regione Toscana, che hanno effettuato il test combinato ed hanno un referto di rischio compreso tra 1/301 e 1/1000. Beneficiano della quota di partecipazione alla spesa anche le gestanti che per rischio compreso tra 1/2 e 1/300 possono accedere gratuitamente alla diagnosi prenatale invasiva, ma che, per libera scelta, decidono di effettuare il test NIPT. Solo per le gestanti nella fascia di rischio 1/2-1/1000 è prevista l’esenzione totale se rientrano in alcune categorie di occupazione/reddito (es. disoccupazione, mobilità, indigenza- esenzioni E02, E90, E91, E92, E93).

TRENTINO (TRENTO E BOLZANO)

In Provincia di Bolzano il NIPT Test costituisce “lea aggiuntivo” e viene offerto alle gestanti che nel primo trimestre di gravidanza e a seguito della valutazione del Test combinato risultano appartenere alla classe di rischio intermedia come definita dal Percorso diagnostico terapeutico della Provincia Autonoma di Bolzano nella versione vigente. Le donne che non soddisfino i requisiti di accesso di cui al presente paragrafo non possono comunque richiedere l’erogazione del NIPT al servizio sanitario provinciale. 

L’invio della paziente al servizio pubblico per la prescrizione e l’erogazione del test cfDNA/NIPT può essere effettuato dai seguenti soggetti: 
• ginecologo pubblico o privato convenzionato con il SSP ed in possesso dell’accreditamento FMF;
• ginecologo privato presente sul territorio altoatesino ed in possesso dell’accreditamento FMF.

In provincia di Trento il NIPT test è offerto, a carico del Servizio sanitario provinciale, quale possibile alternativa all’esame diagnostico invasivo. E’ rivolto alle donne a rischio intermedio al test combinato, dalla 12a alla 16a settimana di gravidanza (fino alla 18a settimana in caso di gravidanza gemellare) . E’ rivolto anche alle donne con alto rischio per trisomie che decidono di non eseguire l’esame diagnostico invasivo come prima scelta.

UMBRIA

Nonostante nel 2018 una mozione abbia impegnato la Giunta Regionale all’introduzione della gratuità del NIPT, attualmente non ci sono notizie circa la possibilità di eseguire il test a carico del sistema sanitario regionale.

VALLE D’AOSTA

Il test del DNA fetale, o NIPT test (Non Invasive Prenatal Test), è offerto gratuitamente a tutte le donne in gravidanza residenti in Valle d’Aosta. Il test sarà proposto nell’ambito dei controlli prenatali. Sarà effettuato, alle donne che lo desiderano, contestualmente al test combinato, intorno alla dodicesima settimana di gestazione. Senza oneri a carico dell’assistita e indipendentemente dall’età materna o dai fattori di rischio. La Giunta regionale della Valle d’Aosta ha infatti approvato l’integrazione, nei livelli essenziali di assistenza aggiuntivi regionali, dell’esecuzione del test  nell’ambito degli screening prenatali, alle donne in stato di gravidanza residenti in Regione.

VENETO

Attualmente in Veneto il NIPT test è a totale carico dell’utenza.

Reddito maternità contro aborto

Lug 04
Scritto da Annamaria avatar

Arriva una proposta contro l’aborto: il reddito maternità. La proposta è di Forza Italia per ridurre drasticamente il ricordo alle interruzioni di gravidanza. Il reddito maternità contro l’aborto garantirebbe 1000 euro al mese per 5 mesi alle neomamme. Questi soldi farebbero ridurre le preoccupazioni legate alle difficoltà economiche. Così che la donna accetti di mettere al mondo un bebè. Voi che ne pensate?

reddito maternita conto aborto

Maurizio Gasparri ha depositato in Senato la proposta di legge sul reddito maternità contro l’aborto. “Può essere che una donna su mille dica ‘se lo Stato mi aiuta ce la posso fare’”, commenta. “Ferma restando la libertà di interrompere la gravidanza, lo Stato può offrire un’alternativa“,sottolinea il capogruppo di FI a Palazzo Madama. “Ci sono degli articoli della legge 194 che molti si sono dimenticati”.

“Al fine di ridurre le richieste di interruzione della gravidanza motivate dall’incidenza delle condizioni economiche è istituito il reddito di maternità‘. Costituisce un beneficio economico, su base mensile, concesso su richiesta alle donne cittadine italiane residenti che si rivolgono ad un consultorio pubblico o ad una struttura socio sanitaria a ciò abilitata dalla Regione. O a un medico di sua fiducia”. Questo si legge nel ddl composto da due articoli visionato da LaPresse.

Il reddito “spetta nella misura di 1.000 euro mensili per dodici mensilità. A condizione che il valore dell’ISEE del nucleo familiare di appartenenza della richiedente non sia superiore a 15.000 euro. Fino al compimento del 5° anno di età del bambino”. Il disegno di legge istituisce presso il Mef un fondo denominato ‘Fondo per il reddito di maternità’ con una dotazione di 600 milioni di euro annui a decorrere dal 2024, da alimentare con “razionalizzazione e revisione della spesa pubblica”.

“La legge 194 sull’Aborto all’articolo 5 – si legge nella relazione che accompagna il disegno di legge – dispone che il consultorio e la struttura socio-sanitaria, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno il compito, quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dalle condizioni economiche o sociali, di esaminare con la donna le possibili soluzioni dei problemi. Di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero all’interruzione della gravidanza” . “Migliorare la condizione economica delle donne è quindi un obiettivo sociale e politico indispensabile per ridurre effettivamente gli aborti”.

Non curare disfunzioni tiroide rischio per gravidanza

Lug 02
Scritto da Annamaria avatar

Non curare le disfunzioni alla tiroide è un rischio per la gravidanza. L’associazione pazienti Gat, Gruppo Aiuto Tiroide, grazie al sostegno della Fondazione Con Il Sud, ha raccolto le più aggiornate evidenze scientifiche sul tema. “La necessità di focalizzare l’attenzione su queste tematiche – spiega Annunziata Bellavista, presidente dell’associazione all’Adnkronosè scaturita dalle osservazioni emerse durante l’attività che ogni anno vengono svolte nelle scuole”.

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La fertilità femminile “è garantita dalla complessa interazione tra fattori ormonali, ginecologici e anatomici. Insieme assicurano la regolarità del ciclo mestruale e dell’ovulazione e la creazione di un ambiente uterino idoneo all’impianto e alla crescita dell’embrione – chiarisce Francesco Giorgino, professore ordinario di Endocrinologia, direttore Uoc di Endocrinologia Policlinico di Bari – Alterazioni ormonali possono rompere questo equilibrio e compromettere la fertilità e il prosieguo della gravidanza. In particolare, gli ormoni tiroidei T3 e T4 sono implicati nella regolazione di numerose funzioni nell’organismo, inclusa la regolazione del ciclo mestruale e dell’ovulazione”.

“Gli ormoni tiroidei sono fondamentali per la donna partendo dall’adolescenza fino alla menopausa. Gli estrogeni sono in grado di modulare la funzione tiroidea e la funzione tiroidea è fondamentale per la riproduzione umana. – prosegue Rossella Nappi, professore ordinario di Ostetricia e Ginecologia, responsabile Ssd Ostetricia e Ginecologia 2 – Pma Ospedale San Matteo Pavia – Spesso il ginecologo si trasforma nel medico di prima linea nell’intercettare le disfunzioni tiroidee e, in sinergia con l’endocrinologo, le cura. Nell’adolescenza l’uso, ad esempio, della pillola estroprogestinica può avere un impatto sulla funzionalità tiroidea, poiché induce alterazioni, seppur modeste, delle quote libere degli ormoni tiroidei. Ma il periodo della vita della donna in cui una valutazione della funzionalità tiroidea è importante è la fase pre-concezionale e peri-concezionale. Molti studi hanno dimostrato che una funzione tiroidea non ottimale è responsabile di irregolarità delle mestruazioni e di problemi dell’ovulazione”.

Gli esperti sottolineano che non curare le disfunzioni alla tiroide è un rischio per la gravidanza. “La prescrizione di terapie ormonali, siano esse contraccettive o della fertilità – aggiunge Nappi – dovrebbe associarsi a un monitoraggio della funzione tiroidea. In particolare nelle pazienti con patologia tiroidea nota. Anche una donna con un ciclo mestruale regolare, fertile, ovulatorio.Ma con una tiroide non perfettamente in squadra può riportare un maggior rischio di aborto e di fallimenti riproduttivi per meccanismi ancora in parte da chiarire”.

“Un’attenzione particolare – continua la ginecologa – deve essere data a gravidanze che iniziano con una funzione tiroidea normale, ma con un profilo di infiammazione, quindi di autoanticorpi, la cosiddetta tiroidite di Hashimoto. Questa condizione può comportare un inizio non ottimale della gravidanza, con il rischio di formare una futura placenta meno efficiente. Questo può comportare non soltanto un maggiore rischio di aborto, ma anche il rischio di sviluppare una vera e propria insufficienza placentare che può associarsi a ipertensione arteriosa, parto prematuro, bambino di basso peso. Ed è per questo che la misurazione del Tsh pre concepimento, degli anticorpi base, i cosiddetti Tpo, è consigliata per intervenire tempestivamente in caso di gravidanza. Nei centri di fecondazione assistita, talvolta, si correggono preventivamente, con bassissime dosi di ormone tiroideo, le pazienti che si sottopongono a stimolazione ovarica sulla base di importanti studi che confermano la validità di questo intervento”.

“La prevenzione è fondamentale e questa può essere fatta attraverso l’assunzione di iodio – sottolinea Giorgino – Un’adeguata assunzione di iodio, infatti, è fondamentale per garantire il corretto funzionamento della tiroide, poiché lo iodio è un componente necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei. Pertanto, la iodo-profilassi può influenzare la salute tiroidea e di concerto la fertilità delle donne prevenendo le disfunzioni tiroidee e il miglioramento della fertilità”.

“Un adeguato apporto di iodio è necessario per prevenire la carenza iodica, che è tra le principali cause di disturbi tiroidei, come l’ipotiroidismo e il gozzo. Il mantenimento di livelli appropriati di iodio promuove una funzione tiroidea ottimale, che contribuisce a migliorare la fertilità”. Ma non solo, “riesce anche ridurre il rischio di complicanze durante la gravidanza: la iodo-profilassi può ridurre il rischio di complicanze derivanti dalla carenza di iodio durante la gravidanza, come l’ipotiroidismo o il ritardo mentale nel feto – rimarca l’endocrinologo – Questo può contribuire a una gravidanza più sana e a una migliore salute materno-fetale e neonatale. Ed infine la iodo-profilassi può contribuire a ridurre il rischio di aborti spontanei.

“E’ importante sottolineare che anche l’eccesso di iodio può essere dannoso – precisa Giorgino – tanto quanto la sua carenza. Pertanto, è essenziale mantenere un equilibrio nell’assunzione di iodio e non eccedere le dosi raccomandate, specialmente durante la gravidanza e l’allattamento. Pertanto, le donne in età fertile dovrebbero consultare il proprio medico riguardo alla necessità di integrare lo iodio. Va detto che la profilassi con iodio può influenzare la salute tiroidea e la fertilità maschile in modo simile a quanto avviene nelle donne, sebbene gli effetti siano meno chiari e meno esplorati nell’uomo”.

“La sorveglianza dello stato di nutrizione iodica è un’azione concreta a favore del benessere della popolazione generale e delle donne pugliesi in particolare”, osserva Daniela Agrimi, responsabile dell’Orpg Osservatorio regionale per la prevenzione del gozzo-Puglia, con cui il Gat ha una stretta e proficua collaborazione. Un ultimo aspetto riguarda la “relazione tra terapie oncologiche e tiroide – fa notare Agrimi – Le terapie oncologiche di ultima generazione hanno dimostrato una buona efficacia in molti tipi di tumore, tanto che il loro utilizzo è stato approvato per la terapia di diverse neoplasie (melanomi, carcinomadel polmone, del rene, e neoplasie del sangue)”. 

E ancora: “Uno dei principali problemi legati all’uso di queste classi di farmaci è la tossicità endocrina, che si manifesta con una riduzione o un eccesso della funzionalità ormonale della ghiandola endocrina colpita. Sebbene qualsiasi ghiandola possa essere oggetto di tale tossicità, la tiroide è l’organo più frequentemente interessato (circa il 15% dei casi), con quadro clinico che spesso consiste in una ridotta produzione di ormoni tiroidei, cioè nell’ipotiroidismo. Tale quadro si presenta in genere 1-3 mesi dopo l’inizio della terapia e può essere preceduto da un periodo transitorio di ipertiroidismo, dovuto al rilascio eccessivo di ormoni nel sangue da parte della tiroide colpita. In aggiunta alla tiroide, anche ipofisi, surreni e pancreas endocrino possono essere colpiti”.

Secondo Nappi “c’è ancora tanto da studiare per supportare la donna nelle fasi della vita, perché anche la menopausa è un momento in cui la tiroide va in riserva; vediamo molto ipotiroidismo di tipo sub-clinico che contribuisce allo stato di malessere della donna nel momento menopausale, quindi correggere la funzione tiroidea e studiarla è importante anche nelle donne che non sono più fertili”. Ricordate: non curare disfunzioni a tiroide è un rischio per la gravidanza.