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Giovani: ritocchi estetici come regalo di Natale

Dic 27
Scritto da Annamaria avatar

In questi giorni se ne parla molto, sempre di più Tra i giovani c’è una tendenza che sorprende, soprattutto perché ‘avallata’ da mamma e papà: ritocchi estetici come regalo di Natale. I centri dove eseguire la ‘correzione’ volano, presi d’assalto. E non più solo dagli adulti. Voi cosa ne pensate? Io, personalmente, sono contraria quando si tratta di adolescenti. E spero che sotto il vostro Albero non ci sia stato un dono così per i vostri figli.

giovani ritocchi estetici come regalo di natale

I ritocchi estetici come regalo di Natale ai giovani da parte dei genitori lascia quasi di stucco. “E’ l’effetto TikTok, ma i rischi non sono pochi”, sottolinea Roberta Lovreglio, dermatologa e coordinatrice nazionale del Cre, il Centro di medicina estetica e rigenerativa della Lilt (Lega italiana per la lotta ai tumori). Ne parla al Corriere della Sera.

Quella che viviano è un’epoca strana, in cui si parla di “generazione Botox”. I giovani chiedono ritocchi estetici come regalo di Natale e i genitori acconsentono: li accontentano. “Queste crescenti richieste sono legate alla sempre maggiore pervasività dei social network. Ragazze giovanissime vengono nel mio studio a Bari, accompagnate dai genitori, e chiedono di migliorare il proprio aspetto attraverso la medicina estetica per conformarsi a determinati standard”, racconta l’esperta.

Cosa chiedono le adolescenti? “Labbra alla francese o alla russa, filler al naso, occhi da volpe. Sono trattamenti che non devono essere fatti su minorenni a meno che non vadano a correggere un difetto post traumatico o congenito”. 

“Il problema nasce quando la minorenne è accompagnato dal genitore il quale pensa che la medicina estetica possa essere un regalo come un altro alla pari di uno smartphone, di un viaggio o di un motorino. Spesso sono gli stessi genitori ad assecondare le richieste delle figlie senza rendersi conto che questa procedura, se non effettuata da personale competente, può causare danni più o meno gravi”, spiega la dottoressa. E visti gli ultimi episodi di cronaca raccomanda di rivolgersi sempre a professionisti certificati: “I danni possono essere più o meno seri a tutte le età. Si può arrivare a necrosi, infezioni, ematomi, cisti nei casi di procedure eseguite da personale senza formazione professionale adeguata”. 

“Noi medici abbiamo il dovere di spiegare a queste ragazze, ma soprattutto ai loro genitori, i rischi che si possono nascondere dietro alcuni trattamenti inutili in giovane età. E che quei volti a cui si ispirano sui social spesso sono il frutto di immagini trattate con filtri fotografici o con l’intelligenza artificiale. Sono, quindi, standard di bellezza irrealistici. E impossibili da raggiungere. Questi adolescenti vanno però seguiti e indirizzati. C’è un’alta percentuale di ragazze che, pur di raggiungere l’obiettivo, si rivolge in autonomia ad operatori non medici che lavorano in ambienti non a norma e senza titoli specialistici. O, peggio ancora, si auto iniettano il botulino e sostante non sterili acquistate sul web”, spiega Lovreglio.

La mattina di Natale

Dic 25
Scritto da Annamaria avatar

E’ la mattina di Natale, 25 dicembre. Siete tutti svegli? C’è chi stamane si alza con calma, i piccoli no: hanno voglia di aprire immediatamente i doni. C’è chi, come me, ha dovuto cambiare le proprie abitudini in famiglia. Prima Bibi, nonostante fosse piccolissima, i regali i apriva dopo la mezzanotte della Vigilia: Santa Claus era sempre abbastanza puntuale. Ora, che andiamo dalla famiglia di mio marito a festeggiare questo giorno così importante dell’anno, le cose sono cambiate.

Niente messa di mezzanotte. La mattina di Natale adesso è riservata al rito religioso. Il 25 dicembre lo si celebra prima di tutto in chiesa. Poi si pranza e, solo nel pomeriggio, si scopre cosa c’è sotto l’Albero. Bibi mugugna, non le piace proprio attendere. Eppure è bello gustarsi la mattina di Natale così. Tranquillamente.

Se in casa vostra la mattina di Natale invece è il momento dell’apertura dei doni, allora fate indossare ai vostri piccoli un bel pigiamone natalizio. Recitate con loro una bella poesia in tema, abbracciatevi, voletevi bene. Gentilezza e amore dovrebbero esserci sempre non solo in questo momento. E poi scambiatevi i regali. E non esagerate con il pranzo. Nel pomeriggio dedicatevi ai giochi da tavolo, quelli classici come la tombola e le carte, o quelli di società. Prendetevi il tempo per sognare e assaporare la magia.

La scelta di Deborah

Nov 27
Scritto da Annamaria avatar

E’ una storia che commuove e coinvolge tutti. La scelta di Deborah Vanini emoziona. La donna ha scoperto di avere un tumore nel giorno in cui ha anche scoperto di essere incinta. Ha deciso di rinunciare alle cure e portare a termine la gravidanza. Il compagno ha condiviso il suo desiderio. La bambina è nata due mesi fa e sta benissimo. Lei a solo 38 anni è deceduta: è morta il 25 novembre scorso.

la scelta di deborah

Ci si domanda quante farebbero la scelta di Deborah e quante, invece, si sottoporrebbero alla terapia per cercare di sconfiggere il cancro, rinunciando a dare la vita, perdendo la propria. Non è facile rispondere. 

La scelta di Deborah è forse la più complicata che ci possa essere. Lei, dopo aver accolto tra le sue braccia il 18 settembre la piccola, pochi giorni dopo sul social in un post scriveva: “Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta, ho scoperto anche di avere un tumore al quarto stadio. Uno choc. Avevo una vita da sogno fino al giorno precedente. Dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti. Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta. Dall’estasi alle pene dell’inferno. Da lì il buio”. 

“Mesi e mesi di esami, giorni in ospedale, visite estenuanti e dolorose, impedimenti fisici, farmaci, una valanga di farmaci, la maggior parte non compatibili con una gravidanza. Scelte. Scelte più grandi di noi, sulla vita che avevamo creato. Messi davanti alla più difficile al mondo per un genitore, decidere per la vita o meno dei propri figli. Ho pianto notti intere per la paura, per la tensione, per i dubbi e ho perso la via, mi sono disperata, chiesto perché proprio a me a noi”, proseguiva la Vanini. 

“Ho toccato veramente il fondo, ma poi.. con l’aiuto di uno staff Niguarda a dir poco favoloso, amici di vecchia e nuova data, la mamma, il mio angelo Katia Gianquinto e la vera roccia della mia vita, il mio compagno (che non mi ha abbandonata per 1 solo secondo, stando con me h24 anche in ospedale per settimane, e dormendo persino per terra), sono riuscita a trovare anche dei lati postivi in tutto questo, perché ci sono sempre nonostante tutto…Benvenuta piccola M. Forse tu non lo sai ancora, ma mi ha letteralmente salvato la vita”, concludeva. L’arrivo della bambina, pur non curandosi, le ha restituito la parte vera della sua esistenza.

La salute dei bambini

Nov 20
Scritto da Annamaria avatar

In occasione della Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente, che si celebra oggi, 20 novembre, gli esperti della Società Italiana Pediatria fanno il punto riguardante la salute dei bambini. Non c’è da gioire. A essere messo a rischio è il benessere psico-fisico dei piccoli.

la salute dei bambini

Su la salute dei bambini ci sono anche buone notizie: in Italia il tasso di mortalità è tra i più bassi al mondo, grazie all’alto standard delle cure pediatriche. Ma ci sono criticità evidenti che sono dovute anche agli ultimi anni in cui a farla da padrone è stata la pandemia che abbiamo tutti vissuto.

“Vediamo una crescita dei disturbi d’ansia e depressione, soprattutto a partire dalla pandemia. Secondo la letteratura internazionale, 1 adolescente su 4 oggi mostra sintomi di depressione, e 1 su 5 soffre di disturbi d’ansia, una condizione che porta con sé rischi e vulnerabilità che richiedono attenzione. Le recenti cronache ci ricordano quanto questo disagio sia ormai diffuso: dagli episodi di isolamento volontario (hikikomori), che riguardano oltre 60.000 adolescenti italiani, ai tragici fatti di violenza giovanile legati a dinamiche di esclusione sociale e mancanza di supporto familiare. Non meno allarmante è l’aumento dell’uso di alcol tra i minorenni, facilitato dalla reperibilità di bevande a basso costo”, spiega Annamaria Staiano, Presidente SIP.

A mettere a rischio la salute dei bambini ci pensa anche la povertà: i dati sono sotto gli occhi di tutti,  oltre 1 milione e 295 mila di minori in Italia sono in condizioni di povertà assoluta. Questa condizione riguarda il 15,5% dei minori al Sud e il 35% dei nuclei familiari stranieri. “La povertà aumenta la vulnerabilità dei bambini a malattie, problemi di sviluppo e disturbi psicologici, con effetti che spesso persistono nell’età adulta”, sottolinea Mario De Curtis, Presidente del Comitato per la Bioetica della SIP.

La disuguaglianza tra Nord e Sud deve azzerarsi, anche se non è facile. “La carenza di fondi e di personale, unita a un sistema organizzativo non sempre adeguato alle esigenze attuali, impedisce al SSN di garantire un accesso equo e tempestivo a tutti. Le disuguaglianze sanitarie rischiano di aggravarsi ulteriormente con la legge sull’autonomia differenziata, penalizzando soprattutto il Mezzogiorno, le aree interne e le famiglie in difficoltà economica”, afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE.

Sessualità da genitori

Ott 31
Scritto da Annamaria avatar

La sessualità cambia da genitori. Per far sì che la passione non si affievolisca e vada via via scomparendo, si possono mettere in pratica alcune strategie. Emmanuele A. Jannini, professore di Endocrinologia e Sessuologia Medica all’Università di Roma Tor Vergata, a Today dà dei consigli.

sessualita da genitori

Il presidente dell’Accademia Italiana della Salute della Coppia sulla sessualità da genitori è molto pratico. Per far sì che tutto non si disgreghi dice: “Perché la dimensione di intimità possa somigliare molto a quella precedente, si devono mettere in atto due strategie fondamentali. Una di tipo preventivo. Un’altra di tipo terapeutico. Quella di tipo preventivo consiste nel fare sesso durante tutta la gravidanza fino a un’ora prima delle doglie. Se non ci sono minacce d’aborto o rare condizioni a rischio che il ginecologo esperto saprà riconoscere. Questo è un modo molto intelligente, molto giusto, molto adatto per conservare quel meccanismo di intimità che altrimenti la coppia perderebbe per 9 mesi e oltre, considerando il puerperio. E’ molto più facile che le cose vadano bene dopo il parto se si è prevenuto il distacco”. 

“La terapia, invece, consiste nel collocare il papà e la mamma sullo stesso piano nei confronti del figlio, in un triangolo amoroso dove i genitori amano il figlio prima di tutto come genitori, come coppia, e poi come singoli. Una sorta di processo mentale che faccia capire che non ci deve essere un rapporto esclusivo mamma-figlio o papà-figlio ma genitori-figlio. Un lavoro difficile soprattutto per la mamma che tende ad avere molto facilmente un rapporto privilegiato con il figlio, ma che deve imparare a collocarsi in una posizione paritaria con l’altro membro della coppia”, aggiunge. 

E continua: “Questo lavoro di astrazione mentale è estremamente importante per la coppia ma ancor più per il figlio stesso. Così impara il prima possibile ad essere un’entità altra che ha di fronte a sé un’unità d’amore costituita da due genitori. Il figlio sarà più sano dal punto di vista emotivo, sentimentale, e in futuro anche sessuale, quanto più avrà compreso di avere di fronte a sé una coppia, non un papà e una mamma”.

“Dal piano cognitivo passiamo al piano pratico. Ove sia possibile, la rimozione della culla dal talamo è la cosa da fare il più precocemente possibile. Prima avviene, meglio è. Dopo i primi tre mesi è raccomandato spostare la culla dalla camera da letto, quando il bambino ancora non è nelle condizioni di poter protestare. E’ un passo importante da compiere sia per il bambino, che dopo un po’ di spavento imparerà a dormire da solo, sia per la coppia. Il bambino deve capire, ancora prima di poter capire, di essere una terza persona. E non un simbionte della madre, ma, appunto, un figlio. Studi dimostrano che questo passaggio facilita nel bimbo, soprattutto se è maschio, il suo sviluppo psico-sessuale”, precisa ancora, sempre in riferimento alla sessualità da genitori.

Impatto infuencer sull’alimentazione giovani

Ott 17
Scritto da Annamaria avatar

L’impatto degli influencer sull’alimentazione dei giovani pare devastante. Da una ricerca appare evidente che 3 su 4 dei ragazzi aspira un corpo come quello dei loro idoli. La metà di questi cambia dieta pur di raggiungere l’obiettivo.

impatto influencer su alimentazione giovani

La ricerca, condotta da Skuola.net con l’Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, Gap, Cyberbullismo) su un campione di 1.668 ragazze e ragazzi tra i 9 e i 24 anni mette in evidenza quanto l’impatto degli influencer possa essere dannoso. Sull’alimentazione dei giovani provoca un vero uragano.

Open scrive: “Secondo lo studio, più di 3 ragazzi su 4 tendono a confrontare il proprio corpo con i modelli di bellezza proposti dai social, in particolare dagli influencer. Tuttavia, questa costante esposizione a corpi ‘perfetti’, spesso idealizzati e filtrati, ha una serie di conseguenze. Quasi la metà degli intervistati (46%) ha cambiato la propria dieta nel tentativo di raggiungere standard di bellezza proposti online. Il 45%, inoltre, ha comprato prodotti per la bellezza e la forma fisica pubblicizzati sui social. Dietro questi numeri, si cela un problema più profondo: un rapporto malsano e disfunzionale con il proprio corpo e una crescente insicurezza che porta molti giovani a evitare occasioni sociali”. 

E ancora: “Il 40% degli intervistati ha confessato di aver evitato eventi pubblici perché si sentiva a disagio con il proprio aspetto fisico. Questa percezione negativa del corpo peggiora con l’età. Mentre il 31% dei ragazzi tra i 9 e i 14 anni ammette di aver evitato uscite per insicurezze legate all’aspetto, la percentuale sale al 43% tra i 15 e i 19 anni, fino a toccare il 60% tra i 20 e i 24 anni. Questo disagio è amplificato dall’uso dei social, dove il 27% dei giovani non è mai soddisfatto di come appare nelle foto che pubblica. E il 34% evita del tutto di condividere immagini per paura del giudizio degli altri”.

La situazione che emerge è terrificante. L’impatto degli influencer sull’alimentazione dei giovani crea sfaceli. Noi adulti siamo i primo che dobbiamo insegnare ai nostri figli che l’apparenza inganna e che la bellezza sta nell’imperfezione.

Decluttering

Ott 10
Scritto da Annamaria avatar

C’è chi lo chiama, anche in Italia questa figura si sta facendo strada, ossia l’esperto di decluttering, che ti libera la casa del di più. Il termine, del resto, deriva dal verbo inglese to declutter e significa “mettere in ordine”.

decluttering

Come fare il decluttering tra le nostre quattro mura. Sonia Weiser, svolge proprio questa professione, regala qualche consiglio utilissimo soprattutto ha famiglia e accumula non solo suoi oggetti, ma pure quelli legati ai bambini, che però crescono… “Ogni situazione individuale ha bisogno di una serie di linee guida personalizzate, non solo per tenere sotto controllo la roba in sé, ma anche per assecondare le idiosincrasie di ognuno. I nostri cervelli funzionano tutti in modo diverso, ciò che ha senso per alcuni di noi può non venire in mente ad altri”, dice a Business Insider la declutter. 

Tra i consigli di Sonia, uno su tutti: “Non acquistate montagne di contenitori e organizer. E’ inutile comprare queste cose, altrimenti verrete sommersi da contenitori che magari poi non serviranno a nulla”. “Affrontate prima gli armadi e i cassetti – continua – Avrete sicuramente uno o più “cassetti delle cianfrusaglie”. Analizzare gli oggetti pezzo per pezzo: “Divideteli in base a ciò che volete tenere, a ciò che volete donare e a ciò che volete buttare. Se volete donarlo, mettetelo in un sacchetto. Se volete cestinarlo, gettatelo immediatamente nella spazzatura. Se volete tenerlo, rimettetelo a posto”. E conclude: “Quando avrete finito, scoprirete quanto spazio avete già a disposizione. Vedete? Non vi servivano tutte quelle scatole!”.

Col decluttering non bisogna essere troppo sentimentali o nostalgici: “Una buona parte di ciò che faccio per le persone è insistere finché non riconoscono che non hanno bisogno di tenere tutto ciò che un tempo aveva un significato”. Biglietti di auguri, lavoretti dei bimbi, ridurre tutto al minimo e, se si butta, ma ci si tiene, fotografarlo.

“E’ incredibile la quantità di imballaggi e manuali di elettrodomestici ed elettronica che ho visto: buttate tutto. Per quanto riguarda i manuali verificate se sono presenti sul sito web dell’azienda e scaricate i PDF in una cartella del vostro computer. Se non si trovano online, fotografate le istruzioni che vi servono e sbarazzatevi della copia cartacea”.

Poi sui vestiti, quelli che si conservano per anni e anni: “Levateli, dateli a qualcuno a cui possono servire e tenete solo quello che vi sta bene ora, conservare vestiti di misure minori raramente giova alla vostra psiche”.

Durare come coppia

Set 27
Scritto da Annamaria avatar

Quando si pensa a un bambino, si deve anche capire come durare come coppia. La psicologa Nicole LaPera, molto conosciuta sui social, regala i suoi consigli in merito. Per lei ci sono sette comportamenti sani che aiutano a durare come coppia.

durare come coppia

Cosa fare, quali azioni mettere in pratica per durare come coppia? L’esperta è chiara: accettare l’altra persona con pregi e difetti, senza volerla per forza cambiare. Prima ancora accettare se stessi, avere un buon rapporto con il proprio io dà una mano ad accettare l’altro.

Il secondo consiglio della psicologa è attraversare insieme i momenti ‘no’. Le difficoltà capitano a tutti in un rapporto, se si riesce a superarle uniti, si può andare sicuramente lontani. Terza ‘dritta’: essere amici. Conservare il dialogo, il confronto, le confidenze. Non isolarsi mai insomma.

Per LaPera in un legame a due, per non arrivare alla rotytura, andrebbero coinvolti il meno possibile i parenti di entrambi. I problemi rimangono confinati tra la coppia, anche perché si potrebbero creare scontri inutili in questo modo. Capitolo Liti: capitano a tutti, ma devono essere costruttive, senza lasciare rabbia e frustrazione, che porta alla fine dell’amore. Aprirsi è un’altra chiave: esternare, ma sempre per venirsi incontro e non per spezzare la relazione. E poi, per concludere, prendere le peculiarità dell’altro, come cose da apprezzare e non criticare. Questo, forse, è l’atto d’amore più complicato. Voi che ne pensate?