Integrazione multivitaminica post parto
L’integrazione multivitaminica per le mamme è importantissima nel post parto, un momento estremamente delicato dell’esistenza. Aiuta il benessere femminile. Per questo Haleon e Multicentrum hanno ribadito il loro impegno per lo stato di salute delle neomamme con il sostegno al progetto “Un Sorriso per le Mamme” di Fondazione Onda ETS, che dal 2010 è in prima linea per sensibilizzare sul tema della salute nel post parto.
Durante il post parto, sia che la donna allatti o meno, si spende molto in energie fisiche. Alimentazione corretta, stili di vita sani, e l’integrazione multivitaminica supportano le esigenze nutrizionali che il corpo della neo mamma richiede quotidianamente. Diventa così indispensabile fare attenzione a non dimenticare, insieme ai nutrimenti essenziali, in particolare ferro, acido folico, per ridurre il rischio di anemia, DHA e vitamine B12.
Il post-parto è un periodo a volte complicato per le donne. Le mamme affrontano contemporaneamente modificazioni fisiologiche del metabolismo, cambiamenti spesso totali nelle abitudini e nello stile di vita. Si riducono, pure, drasticamente le ore di sonno. E’ spesso difficile seguire una dieta completa e bilanciata. Alcune soffrono di mancanza di energia. Per preservare la propria salute e il proprio benessere diviene quindi essenziale e corretto avere un’integrazione multivitaminica.
Post parto: no ad attività aerobiche intense
Nel post parto è importantissimo riprendere a muoversi, l’attività fisica fa bene ed è una forma di prevenzione anche per le malattie. No, però, ad attività aerobiche intense o troppo faticose.
“Sia chi ha avuto un parto naturale sia chi ha avuto un parto cesareo dovrebbe evitare, nei primi tempi, di svolgere attività aerobiche troppo intense e di utilizzare carichi durante l’allenamento. Inoltre, non bisognerebbe nemmeno sollevare pesi eccessivi”, sottolinea il dottor Marco Grassi a La Gazzetta dello Sport.
Il ginecologo del Reparto di Ginecologia dell’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno rassicura le neo mamme. Il post parto deve essere tranquillo, senza strafare. No ad attività aerobiche intense, ma non bisogna neppure preoccuparsi anche se si è ancora gonfie. “Durante la gestazione si verifica nell’organismo della donna un aumento dei fluidi corporei utili a soddisfare le esigenze del feto. Perché questi liquidi siano smaltiti dopo il parto occorrono alcune settimane, quindi non ci si deve preoccupare se si osservano ritenzione idrica, piedi, caviglie e mani gonfie”, chiarisce il medico.
“Dopo il parto lo sport non solo aiuta a perdere i chili di troppo che non sono stati smaltiti subito, ma contribuisce anche ad aumentare il benessere psicologico. E’ però fondamentale riprendere a bassi ritmi, da intensificare a poco a poco in base alle risposte fornite dal fisico”, raccomanda il dottor Grassi.
Fate con calma nel post parto. No ad attività aerobiche intense. Sì all lunghe camminate, la ginnastica dolce, lo yoga, il pilates e il nuoto.
Post-parto: quando chiedere aiuto
Il post-parto, col rientro a casa di una neomamma, deve essere soprattutto sereno. E’ chiaro che ogni donna abbia mille dubbi, timori, anche qualche paura, ma lo stress non aiuta. Va bene occuparsi del neonato, ma è opportuno prendersi qualche minuto per sé durante la giornata. Quando chiedere aiuto? Ci sono sintomi che devono considerarsi dei campanelli d’allarme.
Nel post-parto è semplice sapere quando è necessario chiedere aiuto a uno specialista. E’ bene consultare il medico, di base o ginecologo o l’ostetrica, se si ha:
- febbre pari o superiore a 38°C;
- dolore al basso ventre;
- perdite vaginali maleodoranti;
- pesanti emicranie;
- aumento delle perdite di sangue;
- bruciore o prurito durante la minzione;
- dolore a polpacci o gambe:
- fiato corto.
Il bambino impegna tanto. Ma non serve preoccuparsi per un nonnulla. Nel post-parto tutto ciò fa vivere malissimo. Quando è necessario chiedere aiuto al pediatra quindi per il bebè? Anche in questo caso alcuni sintomi possono essere rivelatori, come si legge su Dire33:
- febbre pari o superiore a 38ºC;
- difficoltà respiratorie;
- vomito frequente;
- poco attivo/non risponde agli stimoli;
- troppo agitato;
- non mangia;
- è pallido, le labbra sono blu;
- non ha movimenti intestinali per 48 ore nella prima settimana.
Intimità post parto
Sono molte le donne che fanno domande riguardanti l’intimità post parto. E’ importante riprenderla con il proprio partner dopo la nascita di un figlio. A riguardo sono molto preziosi i consigli di Marco Rossi- Lo specialista in Psichiatria. Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico. Presidente Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale ne parla approfonditamente a In Salute News.
“I cambiamenti delle parti intime dopo la nascita di un bambino finiscono per ripercuotersi inevitabilmente sulla vita sensuale. Noi esperti riteniamo si possa ricominciare ad avere rapporti a sei settimane dal parto. Un periodo di tempo che però può non essere sufficiente a una donna per riprendersi del tutto da un parto vaginale. Specie quando deve fare i conti con il dolore o il fastidio provocato dall’episiotomia o da una lacerazione perineale”, sottolinea l’Rossi parlando di intimità post parto.
“Non capita a tutte le donne, ma se i punti dell’episiotomia provocano dolore in quella zona è sempre bene approfondire. Non basta sentirsi dire dal medico ‘passerà’. Se è presente una vaginosi o una disbiosi, infatti, quel dolore può durare anche anni perché queste complicazioni non permettono ai tessuti di guarire in modo adeguato. Di solito le donne si sentono dire che è normale che la cicatrice faccia male quando invece è importante gestire subito il dolore”, aggiunge.
“Per gestire il dolore quando i punti dell’episiotomia rendono difficile persino l’idea di sfiorarsi le parti intime bisogna fare come segue: se la cicatrice dell’episiotiomia continua a dar fastidio si può cominciare appoggiando semplicemente la mano. E poi, piano piano, prendendo confidenza, si può provare con piccoli automassaggi. Se non passa ci si può rivolgere a professionisti esperti in trattamento delle cicatrici vulvari. Su questo tema non c’è molta informazione purtroppo, però esistono professionisti di questo tipo. Si tratta di ostetriche o fisioterapisti opportunamente formati per eseguire trattamenti in grado di ridurre le aderenze create dalla cicatrice”, sottolinea Rossi.
Riguardo a quando riprendere l’intimità nel post parto per l’esperto “l’unica regola deve essere quella di rispettare i tempi senza sforzarsi”. “E’ giusto tornare a vivere l’intimità dopo il parto quando se la sentirà, deve considerare infatti che può verificarsi anche un calo della libido fisiologico e una donna può non provare desiderio fino a 6 mesi dal parto”.
Assistente postnatale
L’Olanda insegna. In questo Paese lo Stato ha istutuito la “kraamzorg”, l’assistente postnatale. Le donne che partoriscono nei Paesi Bassi hanno diritto a essere assistite da una vera e propria colf post parto per circa una settimana. Di solito, per la precisione, otto giorni. Il servizio è coperto da un’assicurazione sociale.
L’assistente postnatale dà consigli pratici alla neomamma, rassicurazioni, scioglie dubbi. Non solo, aggiorna l’ostetrica sulla salute della donna e del bambini. In Olanda, infatti, le ostetriche monitorano donne e bebè anche dopo il parto.
L’assistente postnatale offre sostegno pratico ed emotivo. Su Donna Moderna, che parla diffusamente di questa figura, si legge: “Il servizio di assistenza materna nei Paesi Bassi prevede la presenza della professionista a domicilio per alcune ore al giorno. Il tempo a disposizione delle famiglie è diminuito negli anni: in origine si avevano 10-12 giorni, ora si va da 24 a 80 ore, con una media di 49. I genitori pagano una quota oraria di 4,80 euro. L’esperienza varia a seconda delle persone e delle organizzazioni coinvolte (si può scegliere tra agenzie o lavoratrici indipendenti, ma dipende anche dalle varie coperture assicurative). Alcune assistenti si occupano anche delle pulizie e della lavanderia, altre offrono un supporto più personale”.
Sono circa 9.000 gli operatori sanitari materni nei Paesi Bassi. Per il governo ne servono altri 11.000. I livelli salariali sono bassi, si guadagna un massimo di 19,83 euro l’ora, secondo l’ente professionale per il settore dell’assistenza materna, Bo Geboortezorg. “E’ un lavoro duro, comporta molta responsabilità”, afferma Esther van der Zwan, direttrice del Kenniscentrum Kraamzorg, l’organizzazione che registra le assistenti postnatali.
Alberghi maternità
Cosa sono gli alberghi maternità? Sono centri, solitamente extra lusso, che offrono supporto alle donne nel momento immediatamente successivo al parto, garantendole riposo e recupero fisico. All’interno ci sono tutti gli operatori che servono: pediatri, ostetrici, ginecologi e psicologi. Molto comuni in Oriente, in Corea del Sud sono chiamati chiamati sanhujori. Costano, per due settimane, dai 2.000 ai 5.000 dollari. T
Gli alberghi maternità sono diventato trendy anche negli Usa. Alcuni esempi? Il Boram Postnatal Retreat, il Village Postnatal Retreat Center all’interno del Fairmont Hotel di San Francisco. Presto aprirà a New York l’Ahma & Co. : ci si può già prenotare.
“Offriamo soggiorni di 3, 5 e 7+ notti per famiglie – ha spiegato l’ideatrice del Boram – Tra cui 16 camere di lusso, una baby room, una sala mamme creata dalla comunità e uno spazio per cibi e bevande postnatali con brodo, zuppa tradizionale coreana di alghe e un’ampia varietà di tè curativi. Forniamo assistenza al bambino 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Con infermieri e doule. Lo staff assiste il bambino nel monitoraggio dei parametri vitali, nell’alimentazione, nel cambio dei pannolini, nel bagnetto e nel sonno. L’offerta è completata da servizi per le mamme, come massaggi postnatali, assistenza per l’allattamento, bagni seduti e pediluvi. Un’esperienza che mira ad essere ‘il famoso villaggio’ difficile da trovare nel mondo di oggi”.
Chissà se gli alberghi maternità prenderanno piede anche in Italia: potrebbe essere l’idea per un nuovo business.
Maternità: lavoro da casa
Finite le vacanze si torna alla routine. Per una neomamma, nel post parto, tornare al lavoro non è semplice, ma da casa potrebbe essere l’ideale. Così da poter gestire la maternità al meglio.
La pandemia ha insegnato a tutti che il lavoro da casa è ottimale e offre tanti vantaggi. La flessibilità degli orari, quando possibile, e il poter conciliare la vita professionale con quella famigliare sono in cima alla lista. In questo modo la maternità viene tutelata maggiormente. Ma anche il lavoro da casa, sebbene più elastico, deve essere gestito bene.
Per non far precipitare la propria carriera e avere una corretta maternità è bene organizzarsi. E’ necessario programmare la professione, magari stando al computer quando i piccoli sono a scuola o sono impegnati in attività sportive. Se si ha un neonato, e lo dico con esperienza, perché è quel che è accaduto a me, lo si riesce a programmare ancora meglio, dato che il bebè ha bisogni più basici rispetto a un bambino più grande.
Se pure il vostro compagno lavora da casa, potrete dividervi i turni. Se uno lavora da casa, l’altro sta col bimbo. Se non è possibile, si può chiedere una mano ai parenti più prossimi: i nonni su tutti.
L’errore più grande è che, dato che si produce dalla propria abitazione, non esitano più orari certi e si abbattano i paletti. Questo non è possibile. Quando le ore di lavoro, concordate, sono finite, si sta coi propri cari, senza ulteriori ingerenze. E questo vale anche per il proprio benessere psicofisico: è importante conservare dei momenti per rilassarsi, fare attività fisica, uscire con i figli, fare shopping. La maternità ne trarrà sicuramente beneficio, come anche la professione.
Post-partum: “Orgogliosa del mio corpo”
Il suo è un post-partum sereno. Lindsay Lohan lancia un bel messaggio via social. Pubblica la prima foto dopo aver dato alla luce il suo bebè e sottolinea: “Orgogliosa del mio corpo”.
La 37enne decide di mostrarsi per la prima volta post partum: solo due settimane fa è diventata mamma, ha dato alla luce a Dubai il suo primo figlio, Luai (dall’arabo ‘protettore’), fortemente voluto con il marito, il finanziere Bader Shammas. “Sono una mamma post partum”, scrive.
L’attrice disintegra il tabù del post parto. “Orgogliosa del mio corpo”, fa sapere, nonostante i segni lasciati dalla gravidanza.
La Lohan pubblica sul suo profilo Instagram una foto in cui appare acqua e sapone e senza filtri. “Sono così orgogliosa di cosa è stato capace di fare il mio corpo nei mesi nella gravidanza e anche adesso che si sta riprendendo”, scrive Lindsay. E aggiunge: “Avere un figlio è la gioia più grande”. “La mia mise quotidiana è la biancheria post partum”, sottolinea ancora nel post. Poi si lascia andare a una citazione dal film in cui è stato protagonista, Mean Girls: “Non sono una mamma normale, sono una mamma post partum“.
In un’intervista a People, la madre Dina Lohan aveva spiegato che Lindsay ha sempre desiderato con tutta se stessa di essere madre. Nel 2014 la star ha avuto un doloroso aborto spontaneo per motivi di salute.