Articoli della categoria ‘GRAVIDANZA’

Gravidanza: priorità nelle file

Apr 02
Scritto da Annamaria avatar

Se una donna ha il pancione, dovrebbe avere la priorità nelle file. Al supermercato, alle poste, in banca e così via. Sarebbe anche opportuno le venisse ceduto il posto sui mezzi pubblici… Eppure la buona educazione sembra essere passata di moda. Chiara Nasti, incinta del secondo bebè, una bambina, che nascerà a giugno, denuncia la mancanza di rispetto che molti hanno nei confronti di chi, come lei, è nel bel mezzo di una gravidanza.

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L’influencer napoletana spesso è finita nell’occhio del ciclone per dichiarazioni sopra le righe, stavolta però ha pienamente ragione. Io stessa ricordo quando, incinta, alle poste dovetti discutere con una persona, per giunta un uomo, perché l’impiegato, vedendomi in dolce attesa, mi aveva dato la priorità rispetto ad altri nelle file degli sportelli adibiti a svolgere i propri servizi. La gravidanza lo imporrebbe per buona creanza, eppure…

“E’ incredibile quanto non ci siano più solidarietà ed empatia da parte delle persone. Non mi aspettavo di passare avanti perché non sono malata e probabilmente, se me l’avessero offerto, avrei anche rifiutato. Ma è incredibile che in una cassa in cui c’è priorità non venga chiesto a una donna incinta se vuole passare avanti. Se non arriva dalle persone in fila, dovrebbe arrivare dalla cassiera che, in questo caso, mi aveva vista con il pancione”, fa sapere la Nasti nelle sue storie sul social. 

“Non importa a nessuno, che sia una donna incinta o un disabile. Tantissime mi avete confermato che è così, una vergogna”, aggiunge Chiara. “La cosa più assurda è che, le volte che mi hanno fatto passare avanti, mi hanno guardato anche male. Dovesse capitarmi di nuovo, dirò direttamente che devo passare avanti perché sono incinta”, conclude.

Il tema è sensibile, se si è in gravidanza si dovrebbe avere la priorità nelle file da fare, nonostante non ci sia alcuna legge in merito, neppure riguardante le persone anziane o disabili (ed è pazzesco!). Ma molti, in tantissimi, fanno finta di dimenticarlo. E capita lo stesso anche con i posti rosa per le auto, adibiti a chi è in gestazione. Lì a frenare i maleducati però c’è lo spettro della multa. Voi cosa ne pensate a riguardo?

“In Italia più facile abortire che partorire”

Mar 29
Scritto da Annamaria avatar

In Italia più facile abortire che partorire, sottolinea la ministra della Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella. A margine di un convegno di Farmindustria sulla natalità la politica fa le sue considerazioni.

“In Italia è più difficile trovare un ospedale dove andare a partorire piuttosto che uno dove andare ad abortire, come dice la Relazione annuale delle Regioni al Parlamento. Quindi, se vogliamo porci un problema di salute e femminile – sottolinea – dobbiamo porcelo a tutto tondo e quindi anche sul parto e non soltanto sull’interruzione di gravidanza”.

“L’applicazione della legge 194 è in capo soprattutto alle Regioni – precisa Roccella – Basta leggere la Relazione al Parlamento che viene fatta ogni anno e che parte da una raccolta dati che non ha eguali in Europa. E’ una raccolta dati molto puntuale e dettagliata. Tra l’altro non manipolabile sul piano politico, perché viene fatta da tutte le Regioni. E poi attraverso l’Istat e l’Istituto superiore di sanità i dati vengono elaborati”. Relazione “che dice esattamente il contrario di quello che chiedono gli interroganti”.

“L’accesso all’aborto è assolutamente garantito. – chiarisce la ministra – Fra l’altro si sottolinea che, in una situazione in cui ci sono contenziosi su tutti gli ambiti della sanità, non ci sono contenziosi per quanto riguarda l’Ivg. Quindi con relativa richiesta dei risarcimenti. Anche questo aspetto va sottolineato. Ma comunque il carico di lavoro per i non obiettori, cioè per chi materialmente esegue l’interruzione volontaria di gravidanza, è di meno di un aborto a settimana, lo 0,9%. Quindi non c’è questo carico di lavoro che evidentemente crea un problema sull’obiezione di coscienza”.

“Il problema demografico italiano è enorme – continua Roccella – e non si risolve soltanto con interventi di Governo. Il governo Meloni ha fatto la sua parte e anche con buoni risultati: vediamo l’aumento dei posti di lavoro dell’occupazione femminile. In questo anno e mezzo siamo intervenuti sui congedi, sugli asili, sulla decontribuzione per le donne con due figli.Perché sappiamo che la discriminazione e le dimissioni dal lavoro si intensificano proprio al secondo figlio. Ma tutto questo non riuscirà a raggiungere l’obiettivo, se non c’è una collaborazione con le aziende, con gli enti locali, i sindacati, i non profit. Insomma, con chiunque in questo ambito possa giocare un ruolo. Farmindustria è un ottimo esempio della collaborazione che noi chiediamo, in particolare al mondo del lavoro, al mondo produttivo, ma non soltanto. Anche a tutti gli attori che possono avere un ruolo sulla questione della natalità”.

“Farmindustria si è occupata di natalità da tempo. C’è il dato positivo della longevità, ma dall’altro c’è quello dell’invecchiamento complessivo della popolazione che vuol dire tante cose. Non soltanto il venir meno della sostenibilità del welfare, ma anche meno innovazione, capacità di stare al passo coi tempi, meno energie fresche. Farmindustria ha da tempo questa consapevolezza. Quest’incontro che fa ogni anno è importante. Ma soprattutto è importante quello che molte aziende farmaceutiche fanno per la conciliazione fra lavoro e vita privata”, prosegue. 

“Proprio adesso – conclude – Farmindustria ha aderito al codice deontologico che noi abbiamo lanciato. Noi abbiamo due iniziative. Una è la certificazione di genere, su cui abbiamo ottimi risultati, in quanto è stato già raggiunto l’obiettivo che ci eravamo posti per il 2026. Sono oltre 1.500 le aziende che hanno aderito, e sono ufficialmente certificate. L’altra è il lancio del codice deontologico che è invece ad adesione volontaria e non prevede premialità, ma implica uno sforzo di collaborazione da parte delle aziende per raggiungere l’obiettivo dell’incremento di natalità”.

Gravidanza: i cani la percepiscono

Mar 28
Scritto da Annamaria avatar

I cani la percepiscono, sanno della gravidanza della loro ‘amica’ umana. Questo accade grazie al loro proverbiale “sesto senso”, un istinto che testimonia ancora una volta quanto siano connessi a noi.

gravidanza i cani la percepiscono

La gravidanza è un momento speciale in cui la donna cambia, i cani la percepiscono grazie anche al loro olfatto che è 100mila volte più sensibile del nostro. I suoi recettori riescono infatti a percepire circa mezzo milione di composti odorosi, anche se presenti in concentrazioni bassissime, impercettibili al naso umano. L’odore della proprietaria, cambia, anche grazie agli ormoni, come pure i comportamenti. Queste variazioni sono per loro un indizio certo e quindi si adattano di conseguenza.

Alcuni cani che la percepiscono, che sentono la gravidanza, diventano più protettivi, amorevoli, propensi maggiormente alle coccole. Altri diventano gelosi e persino ansiosi.

Il cane si prepara ad accogliere un bebè in casa. Mi raccomando, è necessario prepararlo, aiutandolo a interagire con altri bambini, se prima non lo ha mai fatto. Deve imparare a familiarizzare con l’odore del neonato, anche grazie a una coperta, e capire i comandi necessari per non nuocere, neppure per sbaglio, al piccolo. In questo modo la transizione sarà più facile e delicata. E’ un nostro membro della famiglia a tutti gli effetti: deve rispettare, ma va assolutamente rispettato. E non abbandonato, come purtroppo spesso succede.

Gravidanza invecchia, parto ringiovanisce

Mar 23
Scritto da Annamaria avatar

In gravidanza si invecchia, ma il parto ringiovanisce, in special modo se si allatta al seno. Lo sostiene una ricerca Usa. Negli Stati Uniti gli scienziati delle Università di Yale e Irvine hanno tenuto sotto controllo 120 donne, sia durante la gestazione che dopo.

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Stando allo studio dei bravi scienziati durante una gravidanza si invecchia, l’orologio biologico corre: si va avanti addirittura di due anni. Il parto, però, ha l’effetto contrario: ringiovanisce. Secondo quello che hanno sottolineato gli esperti (che hanno messo sotto esame campioni di sangue delle donne in gravidanza, poi ricontrollate a distanza di alcuni mesi dal parto) a determinare l’aumento dell’età biologica sarebbe l’accumulo di gruppi metilici nel Dna. Quest’ultimo è legato agli stress fisiologici, che si sa, col pancione non scherzano affatto.

Durante la gravidanza, nelle donne si osservano modelli epigenetici simili a quelli delle persone anziane, quindi si invecchia. Si recupera però dopo il parto, l’orologio va indietro e si ringiovanisce. Questo accade soprattutto se si aveva un indice di massa corporea non troppo altro prima di mettere al mondo un bebè e in special modo se si allatta al seno in modo esclusivo. Così si attua una forte diminuzione dell’età biologica, per qualcuna delle donne messa sotto esame persino di 8 anni. Questo fa tirare un sospiro di sollievo a tutte le mamme in dolce attesa. 

Gravidanza: peso sano

Mar 22
Scritto da Annamaria avatar

Incinta ci si domanda sempre cosa mangiare e soprattutto come mantenere un peso sano in gravidanza. Più volte abbiamo parlato di alimentazione in dolce attesa. I quesiti si ripropongono. Il dott. Matteo Cozzi, biologo nutrizionista presso gli ambulatori Humanitas Medical Care di Lainate e Varese, fa chiarezza.

“Molte donne iniziano a prestare attenzione al proprio peso e all’alimentazione solo dopo aver scoperto di essere incinta. Tuttavia, seguire una dieta ben bilanciata e mantenere un peso sano è fondamentale anche prima del concepimento.  Un’alimentazione corretta e qualsiasi considerazione o intervento sul peso materno si riflettono sulla salute e sul futuro metabolico della madre e del feto. Le donne in sovrappeso, come quelle sottopeso, corrono infatti un rischio maggiore di complicazioni sia durante la gravidanza (come diabete gestazionale, aborti spontanei e pressione alta) che al momento del parto e dopo la nascita del bambino, che possono ripercuotersi sia sulla neomamma che sul bebè”, spiega l’esperto. 

“Consultare uno specialista, nel momento in cui si pianifica una gravidanza, può essere quindi estremamente importante, non solo per la salute della futura mamma ma anche per quella del feto. Durante la prima visita, il ginecologo peserà la mamma per valutare possibili rischi e tenere sotto controllo i kg presi durante i nove mesi”, aggiunge.

Sui chili da prendere col pancione, per conservare un peso sano in gravidanza, Cozzi dice: “Non esiste una regola valida per tutte le donne. Il numero dei kg in più consentiti dipende da diversi fattori, come lo stato ponderale di partenza della futura mamma. Generalmente, l’aumento di peso è compreso tra 8 e 12, numero che può aumentare in caso di gravidanza gemellare o di mamma in stato di sottopeso, mentre in caso di madri in sovrappeso l’auspicio è di avere un incremento del peso inferiore”.

Il mito di “mangiare per due”, è ancora una volta smentito dal dottore. “Un eccesso di calorie e macronutrienti in gravidanza può essere dannoso tanto quanto un loro deficit, specialmente per le donne che iniziano la gravidanza in uno stato di sovrappeso o obesità. Durante la gravidanza aumenta sensibilmente il fabbisogno proteico, mentre rimane pressoché invariato quello di carboidrati e grassi. La richiesta di proteine aumenta gradualmente, specie nel 3° trimestre, per supportare la sintesi proteica, la crescita fetale e mantenere i tessuti materni. Altri nutrienti a cui fare attenzione, sono Ferro e folati. Specialmente per quanto riguarda i folati è opportuno iniziare la supplementazione, a partire da integratori e cibi fortificati, anche 3 mesi prima del concepimento”.

Il consiglio è mangiare in modo equilibrato e distribuire i pasti e gli spuntini diluendoli durante la giornata, anche per evitare gli attacchi di fame, “consumando giornalmente verdura, frutta di stagione (lavando i prodotti in modo accurato) e frutta secca, mangiando pasta, riso, pane, patate, fonti proteiche magre come legumi, pesce, carne bianca, latticini magri e uova, ben cotti, limitando zuccheri semplici e il consumo di caffè e tè, ed evitando, invece, il consumo di bevande alcoliche”. Ecco come avere un peso sano in gravidanza.

Bullismo in gravidanza

Mar 12
Scritto da Annamaria avatar

Accade, anche Meghan Markle, la Duchessa di Sussex lo sottolinea: la 42enne ha subito bullismo in gravidanza. Lo racconta in un panel organizzato domenica 8 marzo per la Giornata Internazionale della Donna al South by Southwest film festival di Austin, in Texas.

bullismo in gravidanza
Meghan Markle racconta di quando ha subito bullismo in gravidanza in un panel organizzato domenica 8 marzo per la Giornata Internazionale della Donna al South by Southwest film festival di Austin, in Texas

“Sono stata bullizzata”, dice. E’ accaduto quando era incinta dei due figli Archie e Lilibet precisa la moglie del principe Harry. Meghan non si capacita del bullismo in gravidanza. Quel che è accaduto a lei può succedere a ogni donna.

“La maggior parte del bullismo e degli abusi che ho subito sui social media e online è stata quando ero incinta di Archie e di Lili. Non è solo dispetto, è crudeltà”, afferma Meghan. “Basta pensare a questo per capire perché le persone siano così odiose… Nello spazio digitale e in alcuni settori dei media abbiamo dimenticato la nostra umanità, e questo deve cambiare”, precisa.

“Quello che trovo più inquietante, francamente, soprattutto come sostenitrice delle donne, è quanto l’odio sia soprattutto da parte delle donne, che lo riversano completamente su altre donne, e non riesco a darne un senso. Se stai leggendo qualcosa di terribile su una donna, perché lo condividi con i tuoi amici?– si domanda retoricamente la Markle – Se fosse tua amica, o tua mamma o tua figlia, non lo faresti”.

Le parole dell’ex attrice dovrebbero far riflettere tutti. Il bullismo in gravidanza e non solo deve finire. E’ un grande problema sociale del nostro millennio.

Sette passi verso il parto

Mar 10
Scritto da Annamaria avatar

Sette passi verso il parto è il video tutorial di ASST Sette Laghi per prepararsi al meglio al giorno della nascita del proprio bebè. E’ stato ispirato dal progetto, il Labour Hopscotch, inventato nel 2015 dall’ostetrica Sinead Thompson per il National Maternity Hospital di Dublino. La Dott.ssa Donatella Lissoni ha prestato servizio proprio a Dublino. Lì è venuta a conoscenza dell’iniziativa. La ginecologa, che lavora nel reparto Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi, ha pensato potesse essere utile anche qui, per le mamme italiane

sette passi verso il parto

Sette passi verso il parto vuole dare un’idea diversa rispetto ai racconti sul momento della nascita: “Siamo abituati ad una narrativa in cui il parto è un’esperienza dolorosa e paurosa. Qualcosa che ‘per fortuna, si dimentica’. Ma esistono tecniche e strumenti per affrontare il parto in modo sereno. Accogliendo l’esperienza in modo da trasformarla in un ricordo meraviglioso”, spiega la Lissone a Varese News.

“Vi sono ampie evidenze – continua – che un parto fisiologico, supportato dalle innate capacità del corpo, ha un impatto grandemente positivo per la donna e il suo bambino. Riduce i rischi potenziali di interventi medici come l’epidurale e i tagli cesarei. Nonostante ciò, il numero di parti fisiologici continua a diminuire in tutto il mondo. Segno che c’è una carenza di strumenti che supportino la donna durante il travaglio. L’esperienza irlandese in questo è stata molto positiva. Ed è per questo che le nostre ostetriche hanno deciso e voluto fortemente riprendere ed adattare alla nostra realtà questo strumento”.

Questo video tutorial, Sette passi verso il parto, offre alle donne e a chi le sostiene durante il travaglio una serie di passi della durata di 20 minuti ciascuno. In questo modo si dà un utilissimo aiuto in un travaglio fisiologico. Che è basato sulle capacità innate della donna e del suo bambino senza interventi medici quali epidurale o taglio cesareo.

Stress in gravidanza anticipa pubertà bambine

Mar 08
Scritto da Annamaria avatar

Lo stress in gravidanza attanaglia molte mamme: sappiate, però, che stando a una ricerca questa continua ansia anticipa la pubertà delle bambine.

Secondo uno studio dell’Università della California di Los Angeles un alto livello di stress in gravidanza anticipa la pubertà surrenale delle bambine. Quei cambiamenti come la comparsa anticipata di peli e brufoli e la maturazione di alcuni aspetti cognitivi arrivano prima, insomma. 

stress in gravidanza anticipa puberta bambine

“Questa ricerca conferma che l’esposizione ambientale in gravidanza, che comprende anche i fattori emotivi, può avere un impatto significativo e duraturo sulle figlie”, commenta a La Repubblica la ginecologa Maria Giuseppina Picconeri.

Membro del direttivo nazionale della Società italiana di riproduzione umana e fondatrice del Nike Medical Center di Roma, l’esperta spiega: ”Lo stress in gravidanza è una condizione molto comune, specialmente nelle donne che hanno avuto difficoltà a concepire e che sono ricorse a trattamenti per la fertilità o alla procreazione medicalmente assistita. Anche se un po’ di stress è normale e addirittura salutare, quando è troppo alto e duraturo può avere un impatto anche sul feto. Questo studio mostra, in particolare, l’effetto che può avere sulle figlie”.

“Lo stress cronico può favorire il rilascio in circolo di alcuni ormoni, come il cortisolo e l’adrenalina – sottolinea Picconeri – Queste alterazioni ormonali possono essere pericolose per la donna incinta, aumentando ad esempio il rischio di ipertensione gravidica. Di conseguenza, può interferire sulla formazione e sullo sviluppo della placenta, aumentando il rischio di ritardi nella crescita fetale, di patologie perinatali, parto pretermine e ora questo studio evidenzia un legame anche con l’inizio della pubertà delle figlie”.

Lo stress in gravidanza anticipa la pubertà delle bambine. La pubertà precoce può avere anche conseguenze sulla salute. “Negli ultimi 20 anni abbiamo registrato un aumento dei casi in cui la pubertà è anticipata. Si stima che oggi le bambine raggiungano la maturazione in media 6 mesi prima delle madri. Questo può avere svariati effetti sulla crescita e salute da adulte”, chiarisce Picconeri. “E’ importante saper valutare il benessere emotivo della donna durante la gravidanza. Bisogna dunque intercettare i primi segni di malessere e offrire alle donne incinte il supporto psicologico di cui necessitano”, conclude.