Bambini: obesità e solitudine dopo pandemia
E’ una triste realtà. Un nuovo rapporto dell’Oms Europa sottolinea quel che già purtroppo temevamo. Dopo la pandemia tra i bambini dai 7 ai 9 anni c’è stato un aumento dell’obesità e della solitudine.
Col Covid, chiusi in casa, i bambini sono rimasti spesso davanti a uno schermo e hanno bloccato tutte le attività. La sedentarietà e l’isolamento hanno causato questo enorme danno. Aumento di obesità e solitudine dopo la pandemia. I nostri piccoli hanno sofferto.
“Lo studio, condotto insieme al Centro di collaborazione dell’Oms per la nutrizione e l’obesità infantile presso l’Istituto sanitario nazionale Dr Ricardo Jorge a Lisbona, Portogallo, si è svolto come detto in 17 dei 53 Stati membri della regione dal 2021 al 2023. Più di 50.000 bambini – per l’Italia iscritti a 270 scuole e di età tra i 7 e i 9 anni – hanno preso parte all’indagine”, scrive il Sole 24 Ore, che riporta la notizia.
La ricerca ha evidenziato, come sottolinea il quotidiano, che durante la pandemia:
• il 36% dei bambini ha aumentato il tempo trascorso guardando la televisione, giocando online o utilizzando i social media durante i giorni feriali, e il 34% ha aumentato il tempo trascorso davanti allo schermo a scopo ricreativo nei fine settimana;
• E ancora. Il 28% dei bambini ha riscontrato una diminuzione del tempo trascorso in attività all’aperto durante i giorni feriali e il 23% ha riscontrato una diminuzione nei fine settimana;
• le famiglie hanno segnalato un aumento nel consumo di pasti cucinati in casa (30%), nel mangiare insieme in famiglia (29%), nell’acquistare cibo sfuso (28%) e nel cucinare i pasti insieme ai bambini (26%);
- il 42% dei bambini ha segnalato un calo della felicità e del benessere. Tanto che un bambino su 5 ha riferito di sentirsi triste più frequentemente e uno su 4 ha riferito di sentirsi solo più spesso.
L’Oms Europa raccomanda a tutti i Paesi di affrontare il problema. Dopo la pandemia l’aumento di obesità e solitudine dei bambini preoccupa. E’ necessario dare priorità all’alimentazione sana e all’attività fisica per i bambini in tutte le fasi dello sviluppo. Si richiede perciò una legislazione completa, multisettoriale e obbligatoria.
“L’Oms raccomanda pratiche quali restrizioni alla commercializzazione e tasse sui prodotti non salutari, etichette nutrizionali chiare sugli alimenti e programmi scolastici per migliorare la dieta e promuovere l’attività fisica. Con l’auspicio che questi nuovi dati possano essere utilizzati ‘per informare e migliorare le politiche attuali in tutta la Regione e definire piani tanto necessari per future emergenze e pandemie che potrebbero portare all’interruzione dei processi educativi o alla chiusura delle scuole’”, fa sapere il giornale.
Bambini: altro effetto della pandemia
Li ha resi più fragili mentalmente. C’è un altro effetto della pandemia. I bambini nati subito prima o durante questo orribile periodo sembrano avere più difficoltà a parlare, a sviluppare le loro capacità linguistiche.
Uno studio condotto da quattro psicologi spagnoli, docenti dell’Università Autonoma e della Complutense di Madrid (Eva Murillo, Marta Casla, Irene Rujas e Miguel Lázaro) lo mette nero su bianco. Questo è un altro terribile effetto della pandemia. I bambini ne pagano le conseguenze. Gli studiosi in un intervento su The Conversation spiegano: “Le interazioni sociali nei primi mesi di vita sono fondamentali affinché i bambini imparino a comunicare e sviluppino le loro abilità linguistiche. Il contatto fisico, il tatto, il sorriso e le nostre prime ‘conversazioni’ faccia a faccia sono i pilastri su cui costruiamo la nostra comprensione del mondo sociale”. Ma tutto ciò è stato sacrificato nei tempi del lockdown e delle mascherine…
La ricerca ha coinvolto 153 bambini di età compresa tra i 18 e i 31 mesi. “I nostri risultati – scrivono gli esperti – hanno mostrato che i bambini nati durante la pandemia usavano meno parole distinte. Il che significa che avevano un vocabolario più piccolo rispetto a quelli nati prima di essa. Questi ultimi, inoltre, erano in grado di utilizzare frasi più complesse, con più parole e una gamma più ampia di strutture. In un contesto normale, si prevede che gli effetti della pandemia sullo sviluppo del linguaggio si compensino nel tempo. Tuttavia, questa situazione ha rappresentato un ulteriore fattore di rischio per i bambini più vulnerabili. Quelli che corrono maggiori rischi di difficoltà di sviluppo, sia per ragioni biologiche che sociali”.
Questo altro effetto della pandemia impone ai genitori di bambini che presentano difficoltà nel parlare la diagnosi precoce. “Se la diagnosi precoce era già cruciale, ora, sulla scia della pandemia, è essenziale. Anche se la crisi del Covid-19 può sembrare una cosa del passato, i suoi effetti sulla salute mentale della popolazione in generale, e sullo sviluppo dei bambini in particolare, sono ancora una realtà. C non possiamo e non dobbiamo ignorare”, sottolineano i ricercatori.
Bambini, con pandemia attività fisica ridotta
Con la pandemia tutti sono stati a casa per un lungo periodo, sarà purtroppo per questo che l’attività fisica dei bambini si è ridotta del 20 per cento. Tutto questo è sconfortante e, soprattutto, non fa bene alla loro salute, sia nell’immediato che in futuro. (altro…)
Omicron 5: sintomi
Il Covid colpisce ancora, bambini e adulti, Omicron 5 sembra meno pericolosa, ma è bene conoscerne i sintomi, così da correre subito ai ripari.
I sintomi di Omicron 5 sono un forte raffreddore e forte mal di gola, come scrive il Corriere della Sera, il virus colpisce soprattutto le alte vie respiratorie, senza scendere nei polmoni. Non sempre si perde gusto e olfatto, può esserci febbre insieme ai dolori muscolari e alle articolazioni. Sembra proprio un’influenza. (altro…)
Bambini: crollo vaccini
Il crollo dei vaccini nei bambini crea non poche preoccupazioni. E’ “allarmante” secondo Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria alla Libera università Ludes di Malta, che fa un appello ai genitori: “Dovrebbero far vaccinare i figli perché è l’unica strategia per garantire loro la salute”. Per l’esperto la maggiore circolazione del virus è alimentata proprio dai più piccoli. “Propongo di far usare le mascherine Ffp2 a tutti i bambini che hanno compiuto 3 anni”, dichiara il medico all’Adnkronos Salute. (altro…)
Adolescenti: salute mentale out durante pandemia
Durante la pandemia gli adolescenti hanno perso tanto, quel che ha compromesso la loro salute mentale lo sottolineano gli esperti. JAMA Pediatrics, ha dimostrato che oggi un adolescente su quattro ha i sintomi clinici di depressione e uno su cinque segni di un disturbo d’ansia. I casi sarebbero raddoppiati rispetto al passato. La testa è andata ‘out‘
Quel che ha compromesso la salute mentale durante la pandemia è stato innanzitutto la perdita di una dimensione sociale, il tutto dovuto alle restrizioni. Gli adolescenti, ‘out‘, fuori fase, avrebbero dovuto sperimentare l’autonomia, le loro prime libertà, l’amore, maggiori competenze relazionali. Tutti ciò è stato quasi annullato del tutto negli ultimi due anni. (altro…)
Pandemia: disturbi alimentari in crescita negli adolescenti
Tra gli effetti ‘collaterali’ della pandemia, oltre alla depressione, ci sono i disturbi alimentari, vertiginosamente in crescita negli adolescenti. Lo testimonia una ricerca dell’Università Cattolica che ha coinvolto 482 studenti di 14-19 anni delle scuole superiori dell’Emilia-Romagna.
Il lockdown, le restrizioni, il non poter vivere esperienze accanto ai propri coetanei in un momento formativo centrale della propria esistenza ha provocato un uragano psicologico negli adolescenti, le conseguenze dovute a questa lunga pandemia sono molte, i disturbi alimentari in crescita un campanello di allarme che deve far addrizzare le orecchie non solo agli esperti, ma anche ai genitori. (altro…)
Decalogo per gestire bambini a casa con Covid
Omicron ha accelerato i contagi e ha colpito tanti piccolini, così ecco arrivare il decalogo dei pediatri per insegnare a gestire i bambini a casa con il Covid.
Nel decalogo per gestire i bambini a casa con il Covid ci sono dieci regole pratiche “per aiutare i genitori a tenere lontane le ansie inutili, ma anche per evitare i rischi del “fai da te” e la somministrazione impropria di antibiotici antinfiammatori, ricordando sempre per ogni dubbio di far riferimento al proprio pediatra/medico di fiducia”, spiegano alla Sip, Società italiana di pediatria. (altro…)