Bambini: paghetta

Set 18
Scritto da Annamaria avatar

Da circa un paio di anni mio marito e io diamo una paghetta a nostra figlia. Educarla con l’uso dei soldi è basilare, i bambini devono abituarsi all’essenziale. Devono capire che la famiglia vale come nucleo affettivo e non economico. Questo deve accadere anche attraverso alcuni no e rinunce.

Una ricerca, “Educazione Finanziaria: Un approccio per la realizzazione del benessere”, condotta dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, ci dice che il 45,4% dei ragazzi italiani mette da parte una parte della “paghetta” che riceve dai genitori, per avere a disposizione una somma in caso di necessità improvvise, mentre il 23 % dichiara di spenderla quasi totalmente. La mia Bibi sta nel mezzo: nei mesi invernali, complici anche i suoi innumerevoli impegni con la danza, esce solo il sabato pomeriggio. Quindi risparmia, come molti dei bambini presi in esame dallo studio. In estate, invece, più libera, spende quasi tutto, a volte supera pure il suo budget e io e il padre interveniamo, ma diciamo anche molti no.

I bambini devono comprendere il valore del denaro e in questo la paghetta è importantissima. “La paghetta può essere un utile strumento per far comprendere, anche ai più piccoli, il valore del sacrificio. Il bambino – afferma la professoressa Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta –   impara che è bello nutrire dei desideri, ma che non tutti sono realizzabili. Prendere coscienza di questo fa crescere responsabili”.

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