Guida per proteggere bambini dai danni ambientali

Mar 26
Scritto da Annamaria avatar

Una guida per proteggere i bambini dai danni ambientali. Il progetto, utile in un mondo sempre più inquinato, arriva da Elena Uga. Il medico all’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli, coordinatrice dell’associazione scientifica “Pediatri per un mondo possibile” (Pump), ha sentito il bisogno di scriverla con alcuni colleghi. E’ rivolta a genitori, insegnanti ed educatori. 

guida per proteggere i bambini dai danni ambientali

La guida per proteggere bambini dai danni ambientali, “Bambini e inquinamento”, edita da Junior, sottolinea come lo smog possa influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo, predisporre a malattie metaboliche e persino ridurre il quoziente intellettivo. Anche l’aria nelle case non è il massimo. Contiene muffe e composti volatili tossici, come la formaldeide. Poi c’è il fumo passivo: si stima che nei bimbi causi fino al 13% dei casi di asma, il 20% delle infezioni di bronchi e polmoni, il 15% delle otiti e oltre il 20% dei casi di morte improvvisa del lattante. Ci sono anche i pesticidi, le microplastiche, le creme solari e i prodotti per l’igiene, i tessuti. 

Nella guida per proteggere bambini dai danni ambientali si fa capire quanto sia importante per i piccoli attuare dei costanti cambiamenti di stili di vita. “Proporzionalmente alle sue dimensioni – dice la dottoressa Uga – il bambino ha una superficie cutanea e una capacità respiratoria maggiore di quella di un adulto, cioè scambia più aria, ha più pelle. Perciò tutto quello che arriva dall’esterno e che può essere nocivo ha un impatto maggiore su di lui. Inoltre il bambino, soprattutto nei famosi 1000 giorni di vita, che vanno dal concepimento ai due anni, ha un metabolismo che corre tantissimo. Basti pensare alla velocità assoluta con cui due cellule possano arrivare in questo lasso di tempo a pesare 15 Kg”. 

“Un’altra fase di grande suscettibilità è quella della pubertà, momento di grande crescita e di grande sviluppo. Inoltre non possiamo non prendere atto di come malattie cardiovascolari quali infarto e ictus che interessano la popolazione più anziana e che spesso sono molto condizionate dall’inquinamento atmosferico, affondano le loro radici proprio nei primi anni di vita di una persona. Fatta questa premessa posso solo dire che le insidie sono tante ma c’è anche più consapevolezza e maggiore possibilità, tramite l’informazione e la prevenzione di poterle scovare e contrastare anche con piccoli accorgimenti”. aggiunge. 

“Uno dei nostri messaggi – sostiene la dottoressa Uga – non è: ‘non abbiamo più nessuna speranza chiudiamo la finestra e buttiamo via la chiave, perché solo così possiamo proteggere i nostri figli’, anzi! Ci sono tante cose pratiche che possiamo fare per la salute dei nostri bambini e per il loro futuro”. 

Per eliminare i pericoli delle microplastiche si suggerisce di acquistare contenitori di vetro, cibi sfusi, imballaggi di cartone, non utilizzare la pellicola per gli alimenti, comprare giocattoli ecologici, in legno, carta, stoffa. E ancora: usare pannolini ecologici o lavabili, acquistare ciucci in gomma naturale, preferire le matite colorate o le tempere ai pennarelli. E poi organizzare feste plastic free. Per i pesticidi usare meno insetticidi nel giardino di casa, montare le zanzariere per tenere lontani i parassiti. Lavare accuratamente, con acqua, frutta e verdura prima di portarle in tavola. Preferire prodotti alimentari biologici.

Serve attenzione anche con i cellulari e gli abiti griffati. Ci sono tantissime cose che si possono fare per vivere meglio. “Certo serve l’esempio – afferma Uga –. Dobbiamo insegnare ai nostri bambini ad amare la natura, a frequentare gli ambienti naturali perché stando in mezzo alla natura ma anche in mezzo al verde urbano, un giardino, un parco, senza necessariamente andare a cercare grandi cose, non solo si sta meglio psicologicamente, si sta meglio mentalmente. Si sta meglio anche fisicamente. La prima prescrizione che noi pediatri dovremmo fare per i bambini è: stare all’aria aperta, perché il verde cura più di qualsiasi medicina”. 

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