Frankenweenie, un piccolo capolavoro

Gen 20
Scritto da Annamaria avatar

000000_B_ITA-IT_28x40.inddParlo bene io, mi dice sempre una mia amica. Già, vero, mia figlia, nonostante abbia solo 6 anni, come vi ho già confessato, adora i film in animazione stop-motion. E con quell’ambientazione tra noir e horror che è tipica di un vero genio: Tim Burton.
Bibi non ha paura. Si diverte. Invece, se per caso le faccio vedere un documentario in cui ci sono animali uccisi barbaramente, anche da altri animali, o film in cui sempre agli animali accade qualcosa, piange disperata!
Proprio come la mamma, ha visto e rivisto “La sposa cadavera”, “Coraline”, “Nightmare Before Christmas”. Al cinema non si è fatta scappare “Paranorman”, quindi come dire di no a “Frankenweenie”?

E’ il nuovo film Disney diretto da Tim Burton e prodotto da Allison Abbate con Don Hahn.
Frankenweenie non è altro che il remake del cortometraggio cult del 1984 interpretato da attori veri e propri, nato sempre in seno alla Disney e ispirato al Frankenstein letterario di Mary Shelley. Frankenweenie all’epoca causò molti problemi a Burton, che fu allontanato dalla casa di produzione. La storia del piccolo Victor Frankenstein talmente affezionato al suo cagnolino (un bull terrier) al punto da riportarlo in vita dopo essere stato investito da una macchina era stata giudicata assurda per un pubblico di bambini. Sono passati 29 anni. I rapporti tra Tim e la Disney ora sono ottimi e i gusti del pubblico sono mutati (vedi Bibi…) e allora eccolo arrivare in un poetico bianco e nero e in 3D.

Che dire? Semplicemente meraviglioso e candidato all’Oscar come Miglior Film d’Animazione. Io tifo per Burton e pure la mia figlioletta. Una piccola raccomandazione, però. Preparate i bimbi: spiegate loro che è la storia di un cagnolino che muore, ma poi, grazie al suo padroncino, riprende vita… Così è più semplice…

 

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