Articoli taggati come ‘raffreddore bambini’

Bambini: raffreddore che non passa

Feb 13
Scritto da Annamaria avatar

Il raffreddore che non passa preoccupa le mamme. Alcuni bambini rimangono col naso chiuso per mesi e questo comporta alcuni malesseri, come lo scarso appetito e il sonno disturbato. Che fare?

bambini raffreddore che non passa

Per il raffreddore che non passa nei bambini ci sono dei consigli. Marzia Mandelli, Dirigente medico, Clinica pediatrica, Asst Santi Paolo e Carlo, Ospedale San Paolo, Milano, al Corriere della Sera dice la sua a riguardo.

“Bisogna aiutare il bambino, che non è ancora in grado di soffiare il naso adeguatamente, impiegando lavaggi nasali con soluzione fisiologica (anche 5-6 volte al giorno in fase acuta) o, nei momenti di riacutizzazione, una soluzione ipertonica al 2,2% oppure al 3% (ne esistono diverse, anche associate all’acido jaluronico che previene la secchezza delle mucose). E’ molto utile uno strumento che consente l’esecuzione di una doccia nasale micronizzata, nel quale è possibile impiegare anche farmaci a base di cortisone. Un’altra possibilità è l’esecuzione quotidiana di docce nasali che permettano una vera e propria irrigazione delle fosse nasali. Spesso è utile umidificare la camera in cui dorme il bambino, al fine di evitare che riscaldamento o aria condizionata causino secchezza delle prime vie aeree e quindi tosse notturna”, sottolinea l’esperta.

Il raffreddore che non passa nei bambini impone pure alcuni accertamenti. “In alcuni casi potrebbe essere necessario, nonostante tutti questi accorgimenti, eseguire una visita otorinolaringoiatrica con fibroscopia per valutare il tessuto adenoideo e una visita allergologica con prick test per escludere allergie a inalanti che, specie nel caso di allergeni perenni come acari della polvere e muffe, possono causare una rinite cronico-ostruttiva che si sovrappone ai comuni raffreddori virali e che necessita di adeguato trattamento anti-istaminico sistemico o di steroide topico nasale. Quest’ultimo è spesso necessario anche per il trattamento medico dell’ipertrofia adenoidea non ancora candidata alla chirurgia. In conclusione è fondamentale il ruolo del pediatra di libera scelta nel guidare i genitori nel percorso diagnostico-terapeutico migliore per il bambino, sulla base di anamnesi personale e familiare”, conclude.