Punture d’insetto: i consigli per stare tranquilli

Giu 22
Scritto da Annamaria avatar

L’estate non è solo caldo, sole e mare. Può capitare durante una gita, ma pure tra le mura domestiche, di essere vittime di una dolorosa puntura d’insetto: zanzare, tafani, api, vespe, calabroni e zecche.
Quando l’insetto punge, provoca il rilascio dell’istamina da parte dell’organismo, un mediatore chimico implicato nei fenomeni allergici e infiammatori che provoca dolore pungente, bruciore e prurito. Nei casi più gravi le reazioni allergiche possono provocare shock anafilattico.
“Con pochi accorgimenti, ma corretti, è possibile evitare il problema o ridurne gli effetti negativi –  ha spiegato la professoressa Susanna Esposito, presidente della società Italiana Infettivologia Pediatrica, e direttore della Uoc Pediatria 1 Clinica, presso la Fondazione IrccsS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano – Ad esempio, in questo periodo, per ridurre al minimo il rischio di puntura è importante prendere alcune precauzioni che possono aiutare il bambino ad evitare l’insidia degli insetti e favorire una miglior gestione delle conseguenze da puntura d’insetto da parte dei genitori”.

Per stare tranquilli la Sitip consiglia di:

1 Evitare indumenti di colore scuro; meglio vestiti con maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzini e scarpe chiuse

2 Non spruzzarsi profumi o lozioni forti ma cospargere più volte la pelle con lozioni a base di sostanze ad azione repellente per gli insetti; disporre di insetticidi di pronto e facile impiego

3 Non lasciare all’aperto cibi di scarto e non sostare in vicinanza di bevande o cibi molto dolci

4 Fare attenzione a quando si cucina o si mangia all’aperto, specie nei mesi estivi ed in aperta campagna e tenere chiuse le finestre di casa, i finestrini dell’auto e i contenitori dei rifiuti

5 Sistemare le zanzariere alla finestra della camera dei più piccoli o sulla culla

6 Usare cautela in vicinanza di luoghi che più frequentemente sono sede di nidi di api, vespe e calabroni, come in vicinanza dei produttori di miele, in campagna nel periodo di maturazione della frutta e durante la vendemmia

7 Evitare di uscire al tramonto o all’alba, momenti in cui solitamente gli insetti (soprattutto le zanzare) pungono più frequentemente

8 Adottare precauzioni quando i bambini praticano sport all’aperto, dato che sudore ed l’anidride carbonica emessa con il respiro attraggono gli insetti

9 Spiegare al bambino che non deve mai lanciare oggetti contro un alveare, né provare a farlo cadere; spiegargli che se viene circondato da uno sciame deve allontanarsi molto lentamente, senza tentare di scacciare gli insetti; infatti i movimenti bruschi li eccitano e li rendono ancora più aggressivi

10 Far rimuovere da personale esperto nidi di api, vespe o calabroni eventualmente presenti nei pressi della casa

11 Infilare il bordo dei pantaloni all’interno delle calze quando si cammina attraverso cespugli ed erba incolta

12 Non lasciare i sottovasi del balcone pieni d’acqua, dopo aver innaffiato i fiori

13 Nelle situazioni che possono essere a rischio (zone tropicali, paludose) far indossare ai bambini maniche e pantaloni lunghi (comunque non farli camminare mai a piedi scalzi)

14 Fare in modo che il bambino non gratti né sprema né incida la sede della puntura

15 Non somministrare farmaci per bocca, se non su indicazione del medico

16 Le sostanze repellenti da applicare sul corpo o sui vestiti sono efficaci contro tafani e zanzare ma non sembrano funzionare verso gli imenotteri
“Per quanto riguarda gli insetticidi, è sempre bene evitare quelli chimici, che possono causare lacrimazione agli occhi e irritazione alle vie respiratorie  – ha precisato la professoressa Esposito – Se capita di utilizzarli, è importante aerare la stanza per almeno mezz’ora. Possono invece essere lasciati accesi, anche tutta la notte, piccoli apparecchi elettrici che emettono ultrasuoni, onde sonore non fastidiose per l’orecchio umano, ma intollerabili per gli insetti. Vanno bene anche i classici “zampironi” o le candele alle essenze naturali, come la citronella e il geranio. Naturalmente vanno usati solo all’aperto e devono essere posizionati in luoghi dove i più piccoli non riescano a raggiungerli”.

Dalla SITIP anche utili consigli per gestire un possibile shock anafilattico:

1 Rimuovere prontamente il pungiglione in caso di puntura di ape (si può addirittura prevenire o comunque ridurre gli effetti della puntura): il sacco di veleno attaccato al pungiglione si svuota entro 2-3 minuti

2 I soggetti a rischio, che hanno presentato reazioni precedenti, dovrebbero essere sempre muniti di preparazioni di adrenalina predosata in siringa auto-iniettabile

3 Agire prontamente e condurre il bambino al più vicino pronto soccorso, perché il farmaco di scelta è l’adrenalina, che va iniettata intramuscolo o per via endovenosa in maniera ripetuta

4 Altri farmaci da somministrare (anche contemporaneamente) sono cortisonici e antistaminici

5 Ulteriori provvedimenti terapeutici sono da considerare in presenza di edema della glottide, broncospasmo ed ipotensione persistente

6 L’immunoterapia specifica (ITS) con veleno purificato di imenotteri è in grado di prevenire successive reazioni sistemiche nel 95% circa dei casi di soggetti trattati. Ovviamente deve essere prescritta in ambiente ospedaliero.

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