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Allenamento ideale incinta

Lug 15
Scritto da Annamaria avatar

Incinta molto spesso bisogna modificare il proprio allenamento. Quello ideale lo consigliano alcuni esperti e va modificato trimestre per trimestre.

Tutti i medici sono concordi nell’assicurare che l’allenamento è ideale pure quando si è incinta, perché muoversi fa bene a mamma e bebè che si porta in grembo. Se non si è in buona salute, si può decidere di farlo seguite da esperti. 

allenamento ideale incinta

“In gravidanza non solo si può fare allenamento, fa bene, è molto consigliato. In tutti i trimestri, con esercizi diversi e intensità diverse. Ovviamente bisogna capire anche prima della gravidanza quanto ci si allenava. Un allenamento di due o tre volte a settimana è ideale, serve alla mobilitazione del corpo, e a stare dietro al corpo, che cambia il baricentro crescendo la pancia”, dice la Dr.ssa Ambra Garretto medico chirurgo, specialista in ostetricia e ginecologia, a La Repubblica

Meglio lezioni di respiro e postura, quelli in acqua perfetti perché non c’è la forza di gravità. Se una è allenata può fare anche pesistica ma con pesi più leggeri. Da non fare assolutamente in tutti i casi gli addominali, sì il plank, no correre e no saltare. Invece per le donne che non possono allenarsi attivamente perché hanno indicazione di fare una vita più ‘riposata’ è importantissimo fare stretching tutti i giorni. Nel post partum bisogna valutare il pavimento pelvico prima di tornare a fare ginnastica. Se è a posto dopo 3 mesi si può riiniziare in maniera blanda… prima magari con sport in acqua”,  continua. 

“Sono favorevole all’attività fisica in gravidanza. Un adeguato livello di esercizio fisico può servire sia all’organismo della mamma che indirettamente a quello del nascituro”, precisa Lucia Magnani AD della omonima Lucia Magnani Health Clinic parlando dell’allenamento ideale incinta“Gli esercizi non vanno improvvisati ma personalizzati sulla futura mamma da un professionista. Consiglio esercizi aerobici di durata 20/40 minuti preferibilmente in 2 sessioni di attività fisica al giorno che riattivino la circolazione come la camminata in piano o ciclette ellittica. Da noi abbiamo il centro di medicina dell’esercizio fisico e dello sport mirato che, grazie all’intelligenza artificiale è in grado di garantire la massima attivazione neuro-muscolare. Con la nostra tecnologia più avanzata siamo in grado di monitorare l’ospite in tutti gli esercizi adatti alle caratteristiche personali/individuali seguendone i progressi”, aggiunge.

“La prima cosa è distinguere con chiarezza la differenza fra attività fisica e sport. Per attività fisica si intende una serie di movimenti del corpo, ragionati e ripetitivi, che richiede dispendio di energia muscolare ma che non ha finalità agonistica e che non richiede specifica preparazione. Il mantenimento della salute del corpo richiede una consapevole prevenzione. Viene fatta con idonea nutrizione, stile di vita e attività fisica costante per mantenere la giusta ossigenazione cellulare”, spiega al quotidiano il dottor Pier Antonio Bacci.

“Lo sport invece richiede un’adeguata struttura corporea ed una buona preparazione psicofisica con idonei allenamenti. E’ chiaro che in gravidanza occorre continuare a fare attività fisica ma riducendo le attività di contatto e di scatti intensi. Quindi rimandando padel e tennis a dopo il parto, preferendo nuoto, leggera corsa, camminate, ginnastica e cyclette, oltre allo yoga prenatale”, dice ancora il consulente di Endospheres e Professore di Patologie Estetiche all’Università di Siena e al Consorzio Universitario Humanitas di Roma, Presidente Accademia di Flebologia e Patologie Estetiche di Arezzo.

“Occorre preferire discipline aerobiche ed a basso impatto fisico, come nuoto, camminata, nordic walking, cyclette e spinning leggero, così come yoga e pilates. Ma sempre sotto controllo medico e del personal trainer, per evitare sforzi sbagliati, squilibri alimentari e disidratazione. Da evitare integratori o bevande energetiche che non siano di farmacia e consigliati dal medico. Oltre a ciò occorre controllare ogni giorno la pressione ed il battito cardiaco con pulsiossimetro. Poi l’assenza di perdite ematiche vaginali e di gambe gonfie o alterazione delle urine. La cosa più importante è controllare spesso i movimenti del nascituro per percepire precocemente eventuali danni o alterazioni. Quando l’ossigenazione della mamma è nella norma e i movimenti del feto sono percepibili, è già indice che tutto va bene. Quindi proseguire con attività fisica aerobica prenatale”, chiarisce ancora Bacci.