Autismo si può prevedere

Feb 17
Scritto da Annamaria avatar

L’autismo si può prevedere anche da neonati, tramite una risonanza magnetica per immagini (MRI), come hanno mostrato gli scienziati della University of North Carolina-Chapel Hill.

L’autismo si può prevedere. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, sottolinea quanto sia importante saperlo per tempo, soprattutto se in famiglia c’è già stato o se c’è un caso di autismo. In questo caso il rischio che il nuovo figlio possa essere autistico è alto.

Si può prevedere l’autismo anche da neonati. La scansione con la risonanza magnetica e l’utilizzo di un algoritmo software sviluppato dagli studiodi fa predire con una certa precisione se il neonato è a rischio o meno di autismo. L’algoritmo creato dagli scienziati prevede l’inserimento di dati quali le dimensioni del cervello del neonato a 6 e 12 mesi di età, il genere sessuale e altri parametri. Questo software sembra sia accurato all’80 per cento nel predire il rischio di autismo.

Finora una diagnosi cosiddetta ‘precoce’ in media si otteneva intorno ai 2 o 3 anni di vita. Sapere sin da quando il bimbo è piccolissimo aiuterebbe moltissimo, in maggior modo le famiglie che già un figlio malato.

Gli scienziati statunitensi hanno analizzato il cervello di un gruppo di neonati che avevano un fratello o sorella maggiori con disturbo autistico. Volevano trovare la presenza di segnali molto precoci della malattia. Dall’analisi è emerso che quando la superficie del cervello si presenta iper-espansa già nei primi 12 mesi di vita del neonato, è molto probabile che il bambino manifesti i sintomi dell’autismo a 2-3 anni d’età.

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