Poesie di Natale: le più famose

Dic 25
Scritto da Annamaria avatar

Il giorno di Natale, i bambini recitano le poesie davanti a tutta la famiglia: è un momento importante, da ricordare quello che arriva a fine pranzo, prima dei dolci e di scartare i regali, una tradizione intramontabile che commuove mamma e papà, nonni e nonne e i parenti tutti. Quali sono le più famose?

Le poesie di Natale più famose, quelle che i piccoli dovrebbero imparare a memoria, sono molte, qui ne riportiamo qualcuna.

Il magico Natale di Gianni Rodari

S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?

Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.

Altre tra le poesie più famose del Natale è:

A Gesù bambino di Umberto Saba

La notte è scesa

e brilla la cometa

che ha segnato il cammino.

Sono davanti a Te, Santo Bambino!

Tu, Re dell’universo,

ci hai insegnato

che tutte le creature sono uguali,

che le distingue solo la bontà,

tesoro immenso,

dato al povero e al ricco.

Gesù, fa’ ch’io sia buono,

che in cuore non abbia che dolcezza.

Fa’ che il tuo dono

s’accresca in me ogni giorno

e intorno lo diffonda,

nel Tuo nome.

Un’ultima poesia famosa per questo 25 dicembre è:

Sogno di Natale di Luigi Pirandello

Era festa dovunque: in ogni chiesa, in ogni casa:

intorno al ceppo,

lassù; innanzi a un Presepe,

laggiù; noti volti tra ignoti riuniti in lieta cena;

eran canti sacri, suoni di zampogne,

gridi di fanciulli esultanti, contese di giocatori…

E le vie delle città grandi e piccole, dei villaggi,

dei borghi alpestri o marini,

eran deserte nella rigida notte.
E mi pareva di andar frettoloso per quelle vie,

da questa casa a quella,

per godere della raccolta festa degli altri;

mi trattenevo un poco in ognuna, poi auguravo:

Buon Natale

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