Gravidanza: 10 consigli utili

Ott 12
Scritto da Annamaria avatar

La gravidanza è un periodo importantissimo. Cosa fare e cosa non fare con il pancione? Ecco 10 consigli utili.

Giovanni Scambia, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), regala 10 consigli utili per chi vive la gravidanza, per orientarsi meglio e stare serene.

I 10 consigli utili in gravidanza:

1. Sì all’acido folico. L’integrazione con acido folico è sempre raccomandata per le donne che programmano una gravidanza: oltre a seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata, ricca in frutta (soprattutto arance, mandarini, clementine, succhi freschi di agrumi) e verdura (spinaci, carciofi, indivia, bieta, broccoli, cavoli), è importante assumere regolarmente almeno 0,4 mg al giorno di acido folico per ridurre il rischio di difetti congeniti nel bambino. L’assunzione deve cominciare almeno un mese prima del concepimento e continuare per tutto il primo trimestre. È stato dimostrato, infatti, che la regolare integrazione di acido folico riduce il rischio di difetti del tubo neurale (DTN) del 50-70%. Nelle donne che presentano fattori di rischio – come una precedente gravidanza in cui si è verificato un difetto del tubo neurale, familiarità per alcune altre malformazioni, diabete insulino-dipendente, epilessia, malattie da malassorbimento – sono raccomandati 4-5 mg al giorno.

2. Diagnosi prenatale, una decisione della coppia. E’ consigliato ricorrere alla villocentesi, all’amniocentesi o ad altri esami di diagnosi o screening prenatale? In generale, si ritiene che quando la madre ha superato i 35 anni, i rischi di alcune di queste procedure sono giustificati dal rischio di anomalie cromosomiche che possono insorgere nel feto. Se e a quale indagine (invasiva o meno) ricorrere resta però una decisione della coppia, che deve essere messa al corrente dei rischi e della sensibilità dei differenti tipi di tecniche.

3. Il giusto numero di ecografie. Nelle gravidanze considerate a basso rischio è prevista una ecografia ogni trimestre. Complessivamente, quindi, sono sufficiente tre ecografie.

4. Sì allo sport in gravidanza. Durante la gravidanza non è vietato lo sport, al contrario: un’attività fisica di moderata intensità è fondamentale per non aumentare di peso e cercare di mantenere la postura corretta. Bisogna ovviamente evitare gli sport da contatto, quelli che prevedono uno sforzo anaerobico e le immersioni.

5. Se stare a letto non serve. In linea generale, in caso di gravidanze complicate (per esempio quando si soffre di ipertensione), il riposo a letto non è necessario, sebbene spesso venga consigliato per tranquillizzare le donne.

6. Vaccini, quelli sì e quelli no. Alcuni possono essere fatti durante la gravidanza, altri sono invece sconsigliati. Prima di tutto va valutato il reale rischio di contagio e di esposizione di ogni persona, perché i benefici della protezione devono essere superiori ai rischi. In linea generale, il vaccino contro l’influenza stagionale e quello combinato contro difterite – tetano – pertosse (dTap) sono raccomandati. I vaccini virali vivi attenuati sono invece controindicati.

7. Induzione del parto, solo in casi specifici. L’induzione del parto nelle settimane che precedono il termine naturale della gravidanza è indicata quando continuare la gravidanza comporta un rischio per la salute della madre o del feto, per esempio in presenza di trombofilie, di patologie metaboliche o autoimmuni della madre, o se l’età materna è avanzata. E’ comunque fondamentale valutare caso per caso.

8. No all’episiotomia di routine. E’  dimostrato che l’episiotomia (il taglio di vagina e del perineo) non riduce le lacerazioni maggiori durante il parto, quindi questa pratica va assolutamente abbandonata. Le poche indicazioni mediche includono la necessità di accelerare il parto (per esempio in presenza di alterazioni patologiche del battito cardiaco fetale), i casi di parto operativo con ventosa (qui, però, l’indicazione è relativa ed è possibile evitare di eseguire episiotomia se i tessuti si distendono adeguatamente), o la presenza di importanti cicatrici che riducono l’elasticità perineale.

9. La registrazione della frequenza cardiaca fetale durante il travaglio. Di norma, la registrazione della frequenza cardiaca fetale durante il travaglio viene effettuata ad intermittenza, in modo da consentire la maggiore mobilità possibile alla donna. Il tipo di sorveglianza, però, deve essere valutato caso per caso, in base alla presenza di specifici fattori di rischio di mamma e bimbo (per esempio se la donna ha sviluppato preeclampsia o se vi è un iposviluppo del feto).

10. Anestesia epidurale, non è (quasi) mai troppo tardi. Il ricorso all’anestesia epidurale è un diritto delle donne, che ne possono fare richiesta. Spesso, però, durante il travaglio viene detto che è “troppo tardi” perché la dilatazione è avanzata e non viene eseguita. In realtà, non esiste un tempo limite sulla base della dilatazione. Se il livello della testa del feto rispetto al bacino lo consente, si può ricorrere all’epidurale anche quando la dilatazione è molto avanzata. La donna, però, deve essere informata che, a parità dei rischi legati alla procedura, l’efficacia potrebbe essere inferiore. Bisogna inoltre ricordare che può comportare un allungamento dei tempi e una minore capacità di spinta da parte della donna; questo, a sua volta, può portare alla necessità di ricorrere alla ventosa ostetrica.

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