Amniocentesi: prima e dopo

Mar 24
Scritto da Annamaria avatar

Amniocentesis

L’amniocentesi si fa tra la fine del quarto e la metà del quinto mese di gravidanza. E’ un esame diagnostico invasivo che permette di diagnosticare su base genetica eventuali anomali cromosomiche del feto e infezioni gravi prese durante la dolce attesa.
L’amniocentesi consiste in un prelievo, effettuato attraverso l’addome materno, l’utero e la placenta. Si prelevano circa 20cc di liquido amniotico. Qui sono presenti le cellule del muco e della pelle del feto che contengono al loro interno tracce di DNA, quelle analizzate in laboratorio.
Il risultato dell’amniocentesi e sicuro quasi al 10 per cento, ma l’esame porta dei rischi: cosa fare prima e dopo averlo fatto?

I rischi dell’amnicentesi sono vari. Ci possono essere sanguinamenti e perdite vaginali di liquido amniotico (probabilità che si verifica nell’1% dei casi e che, generalmente, si risolve da sola) da sola. C’è il rischio di emorragia, per il contatto del sangue materno con quello fetale, ma è fortunatamente molto, molto raro, il rischio di aborto spontaneo.
Cosa fare prima e dopo l’amniocentesi

Prima meglio farsi una serie di esami preliminari utili come quello del gruppo sanguigno e fattore Rh di entrambi i genitori, la ricerca dell’epatite B e C nella madre, il test HIV. Se la madre ha un fattore Rh- ed il padre Rh+ è necessario che si esegua anche un test di Coombs indiretto.

Dopo l’amniocentesi la donna incinta rimane sotto osservazione per un’ora e si controlla il battito cardiaco. Una volta a casa, si consiglia per almeno quattro giorni riposo assoluto, rimanendo a letto, evitando sforzi fisici e qualsiasi strapazzo. Io me ne sono stata serenissima a letto, servita e riverita. E’ più difficile quando si hanno altri bimbi, ma basterà organizzarvi con vostro marito e vedrete che sarà più semplice di quanto si pensi.

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