Bambini: è tempo di compiti
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Ormai ci siamo. Manca meno di un mese all’inizio della scuola, quando la campanella suonerà e le lezioni prenderanno il via. Qui nel Lazio si comincia il 12 settembre. Per i bambini è tempo di compiti. Se non li hanno ancora fatti, devono darsi da fare!
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L’estate che finisce porta malinconia. Il caldo continuerà ancora per un bel po’, nella Capitale capita sempre così, ma i bambini devono riprendere a studiare: è tempo di compiti, non si scappa.
Se finora non c’è stato spazio per ripassare, allora cominciate a dare loro una routine quotidiana. E’ tempo di compiti, che possono anche rompere gli schemi e non fare cedere alla noia, che i bambini spesso non sopportano proprio. Si deve fissare un momento della giornata in cui ci si deve sedere alla scrivania e iniziare. Le pause, ricordate, devono esserci: una decina di minuti tra una materia e l’altra va più che bene.
E’ importante che i piccoli rispettino l’ordine delle priorità, senza confusione, che svolgano gli esercizi assegnati in un ambiente tranquillo e silenzioso, non al mare, ad esempio, o in montagna insieme a molte altre persone. Se saranno a casa, la tv deve essere spenta, come anche i tablet o gli altri Devices. Telefonino lontano da loro. Io consiglio sempre di farli fare al mattino, prima che la temperatura si alzi troppo. Così sono più freschi e concentrati.
Noi genitori siamo chiamati a visionare, eventualmente correggere, ma non a fare il lavoro per loro. E’ concesso studiare con un altro amichetto, ma non deve essere tutti i giorni. Si può alternare. Devono finire entro un certo orario, poi, come premio, i bimbi potranno dedicarsi ad altre attività, in cui si può ovviamente giocare.
Scuola: decalogo compiti
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Nel decalogo compiti che vuole indicare le linee guida ai maestri e ai professori che insegnano a scuola il Dirigente afferma: “Premesso che nessuna norma impone di dare i “compiti a casa” (in altri Paesi è addirittura vietato), e le sole occasioni nelle quali il Ministero si è occupato dei compiti è stato per raccomandare di ridurli e non assegnarli nel fine settimana e durante le vacanze (finanche nella scuola secondaria di secondo grado), ed essendo necessaria e urgente la regolamentazione di tale pratica a causa del carico di lavoro domestico, sempre più soverchiante, imposto agli studenti italiani (dati Ocse) fin dai primi anni di scuola, persino nelle classi a tempo pieno, in ottemperanza all’art.31 della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che sancisce, per ogni bambino/a e ragazzo/a, “il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…”, ratificata dallo Stato italiano Il 27 maggio 1991, con Legge n.176. Si propone il seguente modello di Regolamento che i dirigenti degli Istituti comprensivi potranno sottoporre agli Organi collegiali e inserire nel Patto di corresponsabilità educativa“. (altro…)