Bambini: smartphone non è babysitter

Feb 21
Scritto da Annamaria avatar

I genitori devono stare molto attenti, considerare seriamente che lo smartphone non è una babysitter in grado di far stare buoni i bambini all’occorrenza. Molte mie amiche lo mettono in mano al figlio, ad esempio, al ristorante: “Così vede un video e sta tranquillo”. Non è così che si fa, i media device creano dipendenza il più delle volte.

Lo smartphone non è una babysitter, i bambini non devono abusarne, lo spiega chiaramente Elena Bozzola, pediatra infettivologa presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma e segretario nazionale della Società italiana di pediatria, a Ok Salute e Benessere. “Sin da piccoli ai bambini vengono lasciati in mano i media device, senza sapere che più ci si abitua al loro utilizzo, più si fatica poi a farne a meno in età adolescenziale, per questo è importante fare delle raccomandazioni”, sottolinea l’esperta.

No allo smartphone come babysitter: non è una cosa buona. I piccoli sotto i 2 anni non dovrebbero proprio averlo tra le mani, tra i 2 e i 5 anni, al massimo 1 ora, tra i 5 e gli 8 solo 2 ore. “Dimenticarli durante i pasti, mentre si fanno i compiti o mentre si sta in famiglia, cercando più che altro di riempire il tempo che il ragazzino o la ragazzina passano con il device chiacchierando”, spiega la pediatra.

La Bozzola invita a monitorare sempre cosa vedono i bambini: “Bisogna fare molta attenzione perché sui device, diversamente dalla televisione, anche se ci sono contenuti più utili e accattivanti, c’è il rischio di finire su pagine pubblicitarie senza che il bambino se ne renda conto. I tablet sono utili in molte situazioni, ci sono contenuti ottimi, esercitazioni per la scuola, giochi e passatempi; bisogna però scegliere quelli giusti e prestare attenzione ai tempi di utilizzo”.

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