Dolore del parto

Lug 18
Scritto da Annamaria avatar

Molte donne lo temono: il dolore del parto spesso fa paura. Per questo sono sempre di più le mamme che ricorrono alla sedazione, con l’epidurale. La scelta è libera, è semplicemente importante che chi è incinta decida consapevolmente.

Che tipo di dolore è quello del parto? La dottoressa Laura Balestra, anestesista di Humanitas San Pio X lo spiega: “Il dolore del parto ha caratteristiche uniche, ha una durata limitata nel tempo, è immediatamente seguito dal benessere e dalla gratificazione della nascita del bambino, è percepito in modo diverso da ogni donna a causa di esperienze precedenti, livello culturale, soglia del dolore”.

“Le fasi del travaglio di parto si associano alla presenza di contrazioni uterine sempre più dolorose:

Stadio dilatante: il dolore è simile a quello mestruale, di natura viscerale, profondo, diffuso e torpido, non ben localizzato, intorno all’ombelico e nella bassa schiena. E’ dovuto alla dilatazione della cervice e alle contrazioni uterine.

Stadio espulsivo: il feto progredisce nel canale del parto. Il dolore è ben localizzato, intenso, si sposta dall’addome alla vagina e fino all’ano. È dovuto alla pressione e distensione delle strutture pelviche e del perineo.

Stadio di secondamento: inizia dalla nascita e termina con l’espulsione o l’estrazione manuale della placenta”.

“L’analgesia, cioè l’uso di tecniche o farmaci per lenire il dolore, eseguita durante il travaglio su richiesta e in assenza di controindicazioni, aiuta la partecipazione serena e concentrata alla nascita del proprio figlio. La partoanalgesia maggiormente utilizzata è l’epidurale (o peridurale) – prosegue la dottoressa Balestra – L’analgesia epidurale o peridurale, praticata da circa un secolo, l’analgesia peridurale è universalmente riconosciuta quale miglior tecnica per il controllo del dolore durante il parto”.

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