Vaccino anti Covid: in gravidanza sconsigliato nel Regno Unito

Dic 03
Scritto da Annamaria avatar

A partire dalla prossima settimana nel Regno Unito sarà possibile sottoporsi a vaccino anti Covid. Per le donne in gravidanza, così come per bambini e adolescenti al di sotto dei 16 anni, è però sconsigliato.

Il protocollo nel Regno Unito prevede che saranno prime le categorie a rischio a usufruire del vaccino anti Covid, la preparazione di Pfizer-BioNTech non potrà essere somministrata a chi è in gravidanza: sconsigliato. A spiegarlo in un documento pubblicato sul sito del governo britannico è il The Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI), il Comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione. “Non ci sono ancora dati sulla sicurezza dei vaccini per la COVID-19 durante la gravidanza – spiega l’agenzia -, né da studi sull’uomo né sugli animali. Data la mancanza di test, JCVI favorisce un approccio precauzionale e attualmente non consiglia la vaccinazione contro la COVID-19 in gravidanza”. 

Il vaccino anti Covid dai risultati clinici è risultato essere sicuro ed efficace, sono stati rilevati solo effetti collaterali da lievi a moderati, simili a quelli innescati da altri vaccini (affaticamento, febbre, dolore al sito dell’iniezione). A causa delle nanoparticelle che trasportano l’RNA messaggero questi effetti possano risultare più “intensi” rispetto a quelli di un comune vaccino antinfluenzale, ma senza pericoli. Rimane sconsigliato nel Regno Unito alle donne in gravidanza e non solo.

The Joint Committee on Vaccination and Immunisation fa un discorso analogo per i ragazzini e i bambini: per loro (tranne quelli più piccoli) alcuni dati ci sono, ma restano limitati, ecco perché è sconsigliato. “Dopo l’infezione, quasi tutti i bambini avranno un’infezione asintomatica o una malattia lieve. Al momento sono disponibili dati molto limitati sulla vaccinazione negli adolescenti, e mancano i dati sulla vaccinazione per i bambini più piccoli”, scrive il JCVI. Il comitato britannico consiglia di “offrire la vaccinazione solo a quei bambini ad alto rischio di esposizione e che rischiano la forma grave dell’infezione, come i bambini più grandi con gravi neuro-disabilità che richiedono cure domiciliari”. Anche quando sarà approvato dalla Comunità Europea e arriverà in Italia, sarà così?

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