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Migliori creme corpo

Mar 31
Scritto da Annamaria avatar

A volte chi più spende non è detto che meglio spenda. Quali sono le migliori creme corpo per idratare la pelle? Noi donne, mamme e non, a volte ci perdiamo del vasto universo dell’offerta del mercato. Tutto per regalare elasticità all’epidermide, in gestazione o semplicemente nella nostra abituale beauty routine.

migliori creme corpo

Altroconsumo ha analizzato le creme corpo per stabilire quale siano le migliori. Ne ha analizzate dodici differenti sia per formulazione che per fascia di prezzo, alcune in vendita nei supermercati, altre in profumeria e altre in farmacia. Si voleva testare la capacità di idratazione. 

“La valutazione è avvenuta in laboratorio, tramite uno strumento chiamato corneometro che permette di analizzare l’idratazione della pelle prima e dopo l’applicazione. Ogni crema è stata utilizzata da almeno 20 persone, 2 volte al giorno per 2 settimane su una zona prefissata dell’avambraccio. I volontari non sapevano quale crema stessero utilizzando. L’assegnazione dei prodotti infatti è stata effettuata in ordine casuale e in barattoli anonimi”, si legge su Vanity Fair che riporta la notizia. Il risultato è stato sorprendente.

Le creme corpo analizzate per scoprire le migliori offrono un livello simile di idratazione, nessuna di loro l’aumenta. E’ la costanza nell’applicazione a farla. I 12 marchi testati sono:

  • Collistar Latte Fondent Sublime (22,30 euro)
  • Nivea Crema corpo vellutante 72h (6,99 euro)
  • Nivea Crema corpo nutriente 72h idratazione (7,16 euro)
  • Dove crema corpo idratazione profonda per pelli secche (4,88 euro)
  • Bottega verde Argan del Marocco latte corpo (20 euro)
  • Yves Rochet Lait Corps Réconfortant Avoine&Sarrasin (9,95 euro)
  • Cerave Moisturising Lotion (17,79 euro)
  • Omia crema corpo Argan del Marocco (4,58 euro)
  • La Roche Posay Lipikar Lait (22,76 euro)
  • L’Erbolario crema corpo nutriente Karitè (23,85 euro)
  • Avéne Lait Hydratant Xeracalm Nutrition (24,90 euro)
  • Aveeno Daily Moisturising Lotion (15,50 euro)

L’acquisto migliore è la crema corpo Dove idratazione profonda per pelli secche. Quella con la migliore qualità è la Collistar Latte Fondent Sublime, davanti alla Nivea Crema corpo vellutante. Ultima è la Nivea crema corpo nutriente 72h idratazione.

Agopuntura in gravidanza

Mar 28
Scritto da Annamaria avatar

L’agopuntura in gravidanza aiuta. “Gestazione più semplice, riduzione del dolore e travaglio più veloce”, fanno sapere dall’ospedale del Valdarno, dove le gestanti possono contare sulle tecniche della medicina tradizionale cinese. In questo modo si riducono i dolori e migliora l’allattamento.

A ottobre 2024 è stato aperto un ambulatorio dedicato, grazie alla collaborazione del dr. Filippo Francalanci, direttore UOC Ginecologia e ostetricia e della dottoressa Alessandra Signorini, oncologa e agopuntrice all’ospedale di Montevarchi.

In gravidanza l’agopuntura può essere un grande sostegno. ”Con la medicina tradizionale cinese, che comprende varie tecniche come agopuntura, moxibustione, tuina, coppettazione, fior di prugna, trattiamo ad esempio la nausea gravidica e i dolori alla schiena legati alla gravidanza”, spiega la dr.ssa Alessandra Signorini ad Arezzo Notizie.

“Inoltre la medicina tradizionale cinese è impiegata nei casi di bambini podalici: grazie ad essa cerchiamo di ‘convincerli’ a presentarsi cefalici. Le tecniche che applichiamo sono ormai consolidate e fanno parte di linee guida internazionali. La medicina tradizionale cinese, inoltre, viene impiegata nell’ultimo mese di gravidanza per la preparazione al parto. Con queste tecniche si trattano anche le emorroidi post partum, le ferite chirurgiche, le cicatrici e anche l’allattamento”, aggiunge l’esperta.

“Per quanto riguarda l’allattamento l’impiego dell’agopuntura si è rivelato importante: può aumentare, infatti, la quantità di latte materno – prosegue la dr.ssa Signorini –. È un trattamento indicato dalle linee guida internazionali e largamente impiegato nel mondo orientale. In ostetricia non si possono usare tutti i farmaci, e quindi le donne possono trarre benefici dall’uso di queste tecniche, la cui efficacia è ormai scientificamente provata”.

“La medicina tradizionale cinese rende più semplice la gestazione. E accompagna la donna al parto riducendo il dolore e facilitando il travaglio affinché sia più veloce e meno doloroso – chiarisce ancora Signorini –. L’accompagnamento viene fatto dalla 37esima settimana di gestazione in poi. È una pratica usata a livello internazionale che noi seguiamo applicando i protocolli di lavoro stabiliti dalla letteratura internazionale”. In gravidanza è bene anche trovare formule diverse, l’agopuntura è una di queste.

Ecografia trans-perinale per scegliere il parto

Mar 27
Scritto da Annamaria avatar

Naturale o cesareo? L’ecografia trans-perinale è la migliore per scegliere il parto. “Da oltre 15 anni i centri di ostetricia di riferimento propongono l’utilizzo dell’ecografia per scegliere tra parto operativo con la ventosa e taglio cesareo. Questo allo scopo di valutare quale sia la procedura migliorare per far nascere il bambino”, spiega a InSalute il prof. Tullio Ghi. E’ Ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica del Sacro Cuore. 

ecografia trans perinale per scegliere il parto

“L’ecografia può essere effettuata in modalità classica. E cioè posizionando la sonda sulla pancia della mamma per vedere se l’occipite del bambino è posizionato anteriormente o posteriormente. Ma una modalità di ecografia più innovativa ed efficace nel caso in cui ci sia necessità di accelerare il parto è quella trans-perineale”, continua l’esperto.

Il Direttore della UOC di Ostetricia e Patologia Ostetrica di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS è chiaro. “In questo caso la sonda viene posizionata sui genitali esterni della madre e si vanno a valutare una serie di parametri, che indicano la distanza del bimbo dall’uscita. Il nostro studio ha dato una risposta chiara su come individuare i casi nei quali il parto operativo con ventosa può comportare un rischio aumentato di fallimento”, precisa.

Questo tipo di esame, l’ecografia trans-perinale per scegliere il parto, deve essere effettuata da mani esperte. Il medico poi chiarisce: “L’ostetricia negli ultimi anni ha ricevuto un impulso a recuperare la naturalità del parto. E a ricorrere al taglio cesareo solo quando c’è un’indicazione clinica mandatoria. Per anni si è ritenuto che il taglio cesareo fosse una scorciatoia per ridurre il rischio di eventi sfavorevoli in sala parto. Ma poi abbiamo capito che questo eccesso di tagli cesarei procura alle donne problemi nelle gravidanze successive, per le aderenze che si formano a livello addominale”. 

E ancora: “Mentre i bimbi che nascono col taglio cesareo hanno un adattamento alla nascita più difficoltoso. E maggior rischio di malattie autoimmuni e di asma. Oggi abbiamo tanti strumenti, tra cui anche l’ecografia trans-perineale, che possono consentirci di selezionare meglio i casi in cui il parto può avvenire per vie naturali, rispetto a quelli in cui c’è l’indicazione al taglio cesareo”.

Volare sicuro in gravidanza

Mar 26
Scritto da Annamaria avatar

A breve ci sarà Pasqua, attaccata in questo 2025 a ben due ponti. Alcune si prenderanno una lunga pausa per viaggiare. Se prendete l’aereo e siete in dolce attesa, ecco come volare sicuro in gravidanza.

volare sicuro in gravidanza

Prima di prenotare l’aereo e capire come volare sicuro in gravidanza, ricordate di leggere attentamente le regole della compagnia scelta per chi è incinta. Tenete presente fino a che settimana di gestazione è permesso partire, ricordate che a partire dalla 28esima settimana è obbligatorio presentare un certificato medico che attesti lo stato di salute della donna e del bimbo.

Ecco ora alcuni consigli per volare sicuro in gravidanza che regala SiViaggia:

  • Consultare il proprio medico prima di partire. Prima di prenotare un volo, è sempre consigliato parlare con il ginecologo o l’ostetrica, soprattutto in caso di gravidanze a rischio o di disturbi particolari. Un parere medico può essere utile anche per capire se è necessario adottare precauzioni aggiuntive, come farmaci o dispositivi di supporto.
  • Scegliere il periodo migliore per volare. Il secondo trimestre di gravidanza, tra la 14ª e la 27ª settimana, è considerato il momento ideale per viaggiare. Nausea e stanchezza dei primi mesi tendono a diminuire, mentre la pancia non è ancora così ingombrante da rendere il viaggio scomodo. Inoltre, il rischio di parto prematuro è ancora relativamente basso rispetto all’ultimo trimestre.
  • Bere molta acqua. L’aria pressurizzata dell’aereo può favorire la disidratazione. Bere regolarmente aiuta a mantenere l’organismo idratato e previene la sensazione di affaticamento. Meglio evitare bevande gassate o zuccherate e preferire l’acqua naturale o tisane leggere.
  • Fare esercizi di mobilità durante il volo. Restare seduti per molte ore può aumentare il rischio di gonfiore alle gambe e di trombosi venosa profonda. È consigliato alzarsi ogni tanto per camminare lungo il corridoio e fare semplici esercizi come ruotare le caviglie, sollevare i talloni e allungare le gambe.
  • Indossare calze a compressione graduata. Queste calze aiutano a migliorare la circolazione e ridurre il gonfiore alle gambe, un problema comune in gravidanza. Sono particolarmente utili nei voli di lunga durata.
  • Scegliere il posto giusto. Optare per un posto lato corridoio facilita i movimenti e l’accesso ai servizi igienici, riducendo il disagio di dover disturbare altri passeggeri ogni volta che ci si deve alzare. Nei voli più lunghi, se possibile, meglio scegliere un posto con maggiore spazio per le gambe.
  • Allacciare la cintura di sicurezza correttamente. Durante il volo, la cintura di sicurezza va posizionata sotto l’addome, a livello delle anche, per garantire protezione senza comprimere la pancia.
  • Vestirsi in modo comodo e a strati. L’aria condizionata dell’aereo può rendere l’ambiente troppo freddo o, al contrario, durante l’imbarco e lo sbarco si può percepire molto caldo. Indossare abiti larghi e stratificati permette di adattarsi meglio alle variazioni di temperatura.

Endometriosi e gravidanza

Mar 25
Scritto da Annamaria avatar

Endometriosi e gravidanza spesso non vanno proprio a braccetto. In Italia almeno 3 milioni di donne ne soffrono. E’ una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di tessuto simile all’endometrio (la mucosa che riveste l’interno dell’utero) al di fuori della cavità uterina. Questa patologia presenta spesso come sintomo un dolore intenso e debilitante. Colpisce il 10-15% delle donne in età riproduttiva e ben il 30-50% di quelle infertili o con difficoltà di concepimento. Il picco di incidenza si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma può manifestarsi anche in altre fasce d’età.

In realtà endometriosi e gravidanza possono coesistere. In occasione della Giornata Mondiale dell’Endometriosi (28 marzo), Alma Res – Centro di Medicina della Riproduzione promuove l’importanza di una corretta informazione su questa patologia e sottolinea la sua correlazione con la fertilità. 

“L’endometriosi può creare un ambiente sfavorevole alla gravidanza, ma non rappresenta necessariamente un ostacolo insormontabile alla maternità: dipende dai singoli casi – afferma il Professor Pasquale Bilotta, direttore di Alma Res –. Una diagnosi precoce è fondamentale: riconoscere la malattia tempestivamente consente di prevenire complicanze, grazie ad un’accurata anamnesi e all’intervento di un ginecologo esperto”. 

“Per le pazienti con endometriosi, la Procreazione Medicalmente Assistita è una valida opzione per ottenere una gravidanza, con percentuali di successo paragonabili a quelle di donne con altre problematiche di fertilità, come le disfunzioni delle tube o l’infertilità di coppia di origine sconosciuta. In particolare, la fecondazione in vitro offre tassi di successo che variano tra il 20% e il 50% per ciclo di trattamento, a seconda della gravità della malattia e dell’età della paziente”, sottolinea l’esperto, chiarendo come, quindi endometriosi e gravidanza non siano rette parallele che non si incontrano mai.

L’endometriosi è spesso sottovalutata, anche a causa della tendenza a considerare il dolore uterino come effetto del ciclo mestruale. Questo ritardo nella diagnosi, come spesso accade, porta a un peggioramento della malattia, con conseguenze invalidanti. “Per questo motivo, è essenziale sottoporsi a controlli ginecologici regolari e non ignorare eventuali sintomi anomali – sottolinea il Professor Bilotta -. Pur essendo una patologia complessa, alcuni accorgimenti possono migliorare la qualità della vita, come seguire un’alimentazione equilibrata, praticare regolarmente attività fisica e adottare tecniche di rilassamento per ridurre lo stress e aumentare la consapevolezza del proprio corpo”.

Alimenti contro la stipsi

Mar 20
Scritto da Annamaria avatar

Ne soffrono più le donne, si manifesta maggiormente in gravidanza e in menopausa. Si può però aiutarsi con l’alimentazione. Ecco quali alimenti mangiare contro la stipsi. Ne parla il professor Silvio Danese a Vanity Fair.

alimenti contro la stipsi

Il direttore della divisione di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano è anche professore ordinario di Gastroenterologia all’Università Vita-Salute San Raffaele. Il suo ultimo suo libro L’intestino e le sue diete, edito da Sonzogno, è stato scritto con la dottoressa Ambra Ciliberto, dietista sempre presso la divisione di Gastroenterologia dell’Ospedale San Raffaele. Nel volume elenca gli alimenti contro la stipsi.

I motivi per cui la stitichezza si manifesta sono:

  • Intestino pigro, ossia un colon che si contrae in maniera molto lenta. In questo caso, le parti di cibo che non vengono digerite si fermano per ore nell’ultimo tratto dell’intestino (il crasso), e lì diventano eccessivamente dure e difficili da evacuare.
  • Mancanza di sinergia tra gli sfinteri e i muscoli della pelvi, che si trovano nella parte finale dell’apparato digerente e hanno il compito di farci andare in bagno.
  • Presenza di entrambe le condizioni, oppure che si sia di fronte a un caso di sindrome del colon irritabile, un disturbo che si manifesta di solito con un dolore addominale, associato a stipsi o al suo contrario, ovvero la diarrea, e che migliora dopo l’evacuazione.

Danese sugli alimenti contro la stipsi dice: “Ecco, le principali raccomandazione dell’American Gastroenterology Association raccomandano i rimedi naturali, in particolari volti alla modifica delle abitudini alimentari e della dieta, come prima linea nella gestione della stipsi. Incrementare il contenuto di fibre solubili nella dieta è fondamentale, e deve essere sempre tenuto in considerazione”.

“Tra gli alimenti consigliati sui quali basare una dieta ad alto contenuto di fibre annoveriamo: cereali integrali, come avena, farro, orzo. E ancora legumi, frutta fresca, come pere, kiwi, prugne, fichi, mele (con la buccia) e arance, frutta secca, verdure a foglia verde, ortaggi. Questi accorgimenti alimentari devono essere sempre accompagnati da un adeguato intake di liquidi per mantenere una ricca idratazione, fondamentale per favorire le evacuazioni. Infine, i supplementi di fibre possono aiutare dopo la modifica della dieta e tra di essi, lo Psyllium si è dimostrato il più efficiente ed è, di conseguenza, quello maggiormente utilizzato”, aggiunge.

Il professore poi sottolinea anche: “Numerose ricerche hanno dimostrato come l’esercizio fisico possa effettivamente avere un impatto positivo sulla motilità intestinale”.

10 fake news sulle calorie

Mar 19
Scritto da Annamaria avatar

Quali sono le 10 fake news più diffuse sulle calorie. Le rivela a Vanity Fair Oaolo Bianchini. Consulente nutrizionale e nutraceutico di Salò e autore del Metodo Bianchini, basato sulla nutrizione consapevole, sottolinea come sia sbagliato affidarsi al semplice calcolo per stare tranquilli o dimagrire.

10 fake news sulle calorie

Bianchini smonta le 10 fake news sulle calorie, basandosi sui meccanismi della biochimica. “Leggere sull’etichetta di un cibo quante calorie contiene non ha alcun valore, poiché la caloria è stata introdotta nella scienza alimentare solo per praticità di calcolo, volendo equiparare l’energia chimica degli alimenti all’energia termica per poterla facilmente calcolare”, spiega. 

“Non bisogna più considerare le calorie in rapporto al cibo, perché questo significa paragonare l’essere umano ad un ‘forno’ che brucia gli alimenti. Le calorie esprimono una misurazione che considera le leggi della termodinamica e non hanno alcuna relazione all’interno degli organismi cellulari che seguono le leggi della biologia e chimica, per cui non devono essere in alcun modo applicate al metabolismo”, aggiunge.

Ecco le 10 fake news sulle calorie secondo Bianchini.

1.Le calorie sono l’unico parametro che conta – FALSO. “Pensare che il valore energetico di un alimento sia l’unico elemento rilevante è sbagliato. L’abitudine a selezionare cibi in base al loro contenuto calorico ci allontana dalla realtà biologica con la quale dovremmo stabilire la scelta di ciò che mangiamo. Il nostro corpo non è un “forno” e il cibo non viene semplicemente bruciato per produrre calore”.

2.Ridurre le calorie fa sempre dimagrire- FALSO. “Non basta tagliare le calorie per perdere peso. Il metabolismo e le risposte ormonali giocano un ruolo fondamentale nella gestione del peso corporeo. Le diete che si basano sul calcolo calorico sono fondate su una vecchia concezione della scienza alimentare, anziché su una logica biochimica. Perché ancora oggi si insegna alle persone a mangiare in funzione del potere calorico del cibo e non in funzione del potere biochimico del cibo stesso?”.

3.Tutti gli alimenti con lo stesso apporto calorico sono uguali – FALSO. “100 calorie di pasta non hanno lo stesso effetto di 100 calorie di prosciutto. Gli alimenti differiscono per composizione e interazione con il nostro organismo perché sono molecole completamente diverse, indipendentemente dalle calorie che hanno. Le reazioni biochimiche fanno parte di un complesso sistema che è il metabolismo e servono (oltre a mantenere costante la temperatura corporea) ad alimentare il sistema nervoso, a gestire tutti i processi vitali delle cellule, a fornire energia per la contrazione muscolare. Tutte queste funzioni vitali derivano dall’energia chimica contenuta in ogni molecola di cibo che noi ingeriamo e rappresenta il nostro unico, vero, vitale carburante. Per cui, l’uomo utilizza solo questa forma di energia per vivere, non l’energia termica che i cibi rilasciano bruciando”.

4.Le etichette caloriche ci dicono tutto – FALSO. “Leggere le calorie sull’etichetta non fornisce informazioni sugli effetti biologici e metabolici degli alimenti. Per stabilire quante calorie ha un alimento serve capire qual è il processo: lo si brucia in un apposito strumento chiamato calorimetro e il calore propagato dalla combustione rappresenta il suo valore calorico. Tale risultato non dice nulla sull’effetto biologico di un alimento all’interno del nostro organismo perché gli organismi pluricellulari non adottano reazioni di combustione che sono chiaramente e logicamente incompatibili con la vita stessa”.

5.Il corpo umano funziona secondo le leggi della termodinamica-FALSO. “Le calorie misurano energia termica, ma il corpo umano segue le leggi della biochimica e della fisiologia, non quelle di un calorimetro per cui non devono essere in alcun modo applicate al metabolismo”.

6.Gli alimenti vengono bruciati nel nostro corpo- FALSO. “Il cibo non viene bruciato, ma scomposto e trasformato attraverso reazioni chimiche per ottenere energia chimica utilizzabile dalle cellule. Le cellule utilizzano l’energia dei legami chimici dei nutrienti e questa energia è sfruttata in modo perfetto da proteine (ATPasi). Nessuna combustione avviene a livello cellulare”.

7.Più calorie = più energia per il corpo-FALSO. “Non tutte le calorie diventano energia utilizzabile. L’assimilazione e l’uso dei nutrienti dipendono da complessi meccanismi biologici”.

8.Le diete ipocaloriche sono sempre efficaci – FALSO. “Le diete basate solo sul calcolo calorico trascurano l’importanza degli effetti ormonali e biochimici degli alimenti, spesso portando a fallimenti. Nella scienza alimentare, leggere sull’etichetta quante calorie contiene quell’alimento, non ha alcun valore poiché la caloria è stata introdotta solo per praticità di calcolo volendo equiparare l’energia chimica degli alimenti all’energia termica per poterla facilmente calcolare”.  

9.La nutrizione è una scienza esatta basata sulle calorie – FALSO. “La nutrizione è una scienza complessa che coinvolge biochimica, fisiologia e ormoni. Ridurla a un semplice conteggio calorico è un errore. Un’alimentazione che sfrutta i principi biochimici dei cibi determina risposte ormonali ideali per creare condizioni ottimali per migliore il benessere, dimagrire e mantenere il peso forma”.

10.Gli alimenti non sono come i farmaci – FALSO. “Secondo le conoscenze biochimiche, è corretto considerare gli effetti biologici dei nutrienti con la stessa visione con la quale vengono studiati quelli dei farmaci. Gli alimenti influenzano il nostro organismo tanto quanto i farmaci. Dovremmo considerarli per i loro effetti biochimici e non per le calorie”.

5 abitudini per essere produttivi

Mar 18
Scritto da Annamaria avatar

Il buongiorno si vede dal mattino, si dice. Ed è proprio da quando ci si alza che bisogna mettere in pratica 5 abitudini per essere più produttivi e stare, soprattutto bene. Lo so, spesso noi donne, mamme e non, andiamo di fretta e dedichiamo poco tempo al nostro benessere. Anche gli uomini, genitori o non genitori, seguono lo stesso percorso. Non va bene, però.

5 abitudini per essere produttivi 1

Le 5 buone abitudini le consiglia Rea Frey, autrice di libri di narrativa e fondatrice del movimento “Unreachable”. Al New York Post rivela, stando alle sue ricerche, quali siano le 5 buone abitudini per essere produttivi tutto il giorno.

La prima tra le 5 abitudini per essere produttivi si focalizza sulla colazione. Deve essere ricca di proteine, fibre e grassi sani. Uova o yogurt greco, frutta o cereali integrali, noci o avocado stabilizzano lo zucchero nel sangue, evitando picchi e conseguenti cali di energia.. Pochi dolci e caffè, invece.

La seconda è l’esercizio fisico, per risvegliare il corpo. Non serve sia intenso. Tutto accompagnato dall’acqua: bere al mattino riattiva il metabolismo. Poi arriva la terza: panificare. Chi è ansioso come me lo sa che essere confusionari non aiuta. E’ meglio fare una lista dei propri impegni quotidiani così da focalizzarli e non sentirsi sopraffatti.

La quarta è non controllare il telefono dopo essersi alzati, assorbe troppe energie mentali. Meglio fare qualche minuto di meditazione o leggere un po’ di pagine di un libro. L’ultima abitudine è quella che preferisco: mettersi al sole per almeno 30 minuti al giorno, per canalizzare l’energia e aumentare l’assunzione di vitamina D.