Dislessia: un portale aiuta

Ott 05
Scritto da Annamaria avatar

In classe di mia figlia c’è un bambino dislessico, nel suo corso di danza le bambine che hanno questo problema sono quattro. Secondo i dati europei, dal 5 al 12% della popolazione europea ha la dislessia, in rapporto anche alle caratteristiche fonologiche delle varie lingue, spesso insieme ad altri problemi dell’apprendimento. Una persona con dislessia fa tanta fatica nel leggere parole, confonde lettere speculari inverte il loro ordine di posizione. Un portale aiuta chi la ha.

Chi ha la dislessia spesso ha anche altri disturbi specifici dell’apprendimento. Fra questi, la disortografia, che comporta difficoltà nelle competenze ortografiche, la discalculia, ovvero la difficoltà nel comprendere e operare coi numeri, e la disgrafia, che rappresenta un disturbo dell’abilità fino motoria della scrittura. E’ una ‘condizione’ per nulla associata al quoziente intellettivo, che può essere anche maggiore di chi non è dislessico. Un portale aiuta.

Grazie all’iniziativa di Fondazione TIM in partnership con l’Associazione Italiana Dislessia, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, l’Istituto Superiore di Sanità e  l’Istituto di Scienze Applicate & Sistemi Intelligenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISASI-CNR) di Messina in collaborazione con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca che ne hanno monitorato la validità e gli effetti, è disponibile un unico portale aiuta: è dedicato alla dislessia con tre importanti funzionalità.

Per individuare i segnali del disturbo con Dislessia on line, bambini dai 7 anni, ragazzi e adulti potranno effettuare prove di lettura e in caso di lievi difficoltà avviare un percorso di recupero con una sessione finale di verifica dell’apprendimento. La piattaforma indirizzerà coloro che presentano profili a rischio a strutture competenti per una diagnosi più approfondita. Grazie a questo screening on line sarà possibile ridurre fino al 25% il ricorso da parte delle famiglie a specialisti del settore.

 Con Smart@pp, invece, i pediatri – in accordo con i logopedisti e i neuropsichiatri- potranno riconoscere i disturbi della comunicazione nei primi tre anni di vita dei bambini effettuando, anche da tablet e smartphone, uno screening ultra-precoce, con domande puntuali secondo standard riconosciuti.

Passando infine all’inclusione degli studenti con DSA, sul portale con Dislessia Amica le famiglie potranno consultare la mappa dei 5.000 istituti – dalla primaria fino alla secondaria di II grado – con docenti formati, che rappresentano oltre il 60% di tutte le scuole statali italiane.

La certificazione è stata raggiunta tramite un programma e-learning che dal 2016 ha coinvolto 170 mila insegnanti, 6000 istituti ed erogato 5milioni ore di formazione.

 Tra le altre iniziative di Fondazione Tim c’è anche la campagna #disleggo2018 e VRDI – Virtual Reality per una Didattica Inclusiva realizzato insieme all’Istituto Superiore Mario Boella. In fase di sperimentazione nelle scuole, si tratta di un laboratorio digitale (living lab con insegnanti ed educatori, attività in classe e percorsi creativi tra storytelling e coding), che esplora in che modo la realtà virtuale e le tecnologie ad essa collegate possano essere strumenti d’aiuto per migliorare l’apprendimento.

 

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