Inappetenza bambini

L’inappetenza, riduzione o mancanza di appetito, nei bambini può essere normale in alcune fasi transitorie. E’ necessario accorgersi, invece, quando diventa preoccupante.

Quali sono le cause più comuni dell’inappetenza nei bambini?
- Dentizione o mal di gola: passeggeri e risolvendosi in pochi giorni .
- Infezioni lievi: influenza, stomatiti, gastroenteriti o tonsilliti
- Stress o cambiamenti: arrivo di un fratellino, inserimento all’asilo, trasloco
- Problemi nutrizionali cronici: malassorbimento, allergie, anemia
- Malattie organiche: cardiopatie, patologie renali o epatiche.
- Disturbi psicologici: anoressia infantile e disagio emotivo persistente
Quando invece dobbiamo preoccuparci dell’inappetenza dei bambini?
- Perdita significativa di peso o arresto nella crescita
- Inappetenza persistente oltre qualche giorno, specialmente senza altri segni evidenti
- Segnali di malnutrizione o disidratazione: scarsa produzione di urina, occhi infossati, pelle secca, apatia
- Rifiuto selettivo estremo: durata lunga dei pasti, paura di nuovi cibi, evitamento per consitenze/colori
- Sintomi associati: vomito, diarrea, febbre ricorrenti
Noi genitori non dobbiamo assolutamente forzare: evitare pressioni per terminare il piatto, che possono aumentare ansia. Possiamo adottare alcune strategie positive a tavola:
- Eliminare distrazioni come TV e tablet
- Introdurre almeno un alimento semplice e gradito e variare gradualmente
- Renderla un’esperienza rilassante e conviviale .
- Orari regolari per pasti e spuntini
Possiamo pure coinvolgere il bambino: farlo partecipare a scelte culinarie o preparazioni semplici può stimolare l’interesse. Dobbiamo Limitare premi e anche punizioni.
Se l’inappetenza dura più di pochi giorni senza miglioramenti, c’è perdita di peso, crescita rallentata o sintomi preoccupanti, emergono segni di malnutrizione o disidratazione, rivolgiti immediatamente a uno specialista .
Scuola: iscrizioni 2025

In questo 2025 è tempo di iscrizioni a scuola. I genitori di bambini e ragazzi che devono iscriversi al primo anno di ogni ciclo, primario, secondario di primo grado e secondario di secondo grado, hanno venti giorni per decidere quale istituto scegliere e, nel caso delle superiori, che indirizzo.
Le iscrizioni 2025 per la scuola si sono aperte il 21 gennaio e si potranno effettuare fino al 10 febbraio alle ore 20. I genitori dovranno accedere alla nuova piattaforma Unica e completare la scelta. Quelle per gli anni successivi saranno gestite direttamente dalle segreterie scolastiche, a meno che non si desideri cambiare scuola.
Ma come fare le iscrizioni scuola 2025? Leggo fornisce tutte le indicazioni necessarie a riguardo.
“Se si è genitore o si ha la responsabilità genitoriale su un alunno da iscrivere, accedi a Unica con SPID, CIE, CNS o eIDAS. Per la scuola statale, sono coinvolti circa 1,4 milioni di alunni, a cui si aggiungono 262mila bambini che compiranno 3 anni entro il 31 dicembre 2025 e potranno iscriversi alla scuola dell’infanzia. Il nuovo sito ministeriale offre statistiche e informazioni sui percorsi scolastici e professionali, includendo un motore di ricerca per confrontare gli istituti. Le iscrizioni per le scuole dell’infanzia resteranno cartacee, mentre le scuole paritarie potranno scegliere tra modalità online o cartacea e avranno più tempo per accettare le iscrizioni”.
“Le due principali novità di quest’anno sono il nuovo liceo del Made in Italy e la filiera tecnologico-professionale 4+2”.
“Il primo si aggiunge ai sei licei tradizionali (artistico, scientifico, classico, linguistico, delle scienze umane e musicale/coreutico). Si tratta di un aggiornamento dell’opzione economico-sociale del liceo delle scienze umane. Il triennio del liceo è sostanzialmente identico a quello del liceo delle scienze umane ad indirizzo economico-sociale. L’unica differenza è la nuova denominazione di Diritto ed Economia, che diventa Diritto ed Economia ‘del Made in Italy’. Nel biennio ci sono piccole modifiche. Un’ora settimanale in meno di seconda lingua straniera e una in più di Storia dell’arte. Secondo il Ministero, il nuovo liceo ‘combina teoria e pratica, offrendo un approccio educativo multidisciplinare con sbocchi professionali nei settori di eccellenza del Made in Italy’”.
“La filiera tecnologico-professionale riduce di un anno i percorsi degli istituti tecnici e professionali, che si concludono con i corsi biennali post-diploma degli ITS Academy e degli IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore). L’obiettivo è ‘offrire agli studenti un percorso formativo innovativo con competenze tecnologiche legate alle esigenze del mondo del lavoro e della produzione, favorendo al contempo la possibilità di proseguire gli studi nell’istruzione e formazione terziaria. Comunque resta ancora la possibilità di scegliere i tradizionali percorsi tecnici e professionali quinquennali”.