Divieto smartphone in classe
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara chiarisce sul divieto di smartphone in classe alle superiori a partire dal prossimo anno scolastico. Al Corriere della Sera spiega come funzionerà. Sarà un grande cambiamento per gli alunni.

Sul divieto smartphone in classe, il ministro spiega: “Gli studenti non potranno tenerlo acceso in classe. Le singole scuole decideranno come organizzarsi. Di norma, li si fa riporre in contenitori appesi nell’aula e li si riprende all’uscita”. Sul poterlo riprendere durante l’intervallo precisa: “Decideranno le scuole. Ci interessa che durante le lezioni non ci si distragga”.
Il divieto smartphone in classe potrebbe non riguardare alcuni: “Abbiamo previsto delle eccezioni per gli studenti con bisogni educativi speciali. Stiamo valutando l’utilità dell’impiego per indirizzi di studio particolari”.
“Dal prossimo anno scolastico dovremmo avvicinarci ad un rapporto di un tablet/pc ogni due studenti. Era 1 ogni 7 studenti nel 2020-2021, si è ridotto a 1 ogni 3 quest’anno, con un terzo delle scuole dove c’è un dispositivo per ogni studente. Tutte le scuole hanno una lavagna elettronica. Abbiamo investito 2,1 miliardi per digitalizzarle. Dunque il cellulare ai fini della didattica è pressoché inutile”, dice ancora Valditara.
“Chi non si adegua viola una regola di comportamento e sarà soggetto alla sanzione prevista dal regolamento del suo istituto che si adeguerà alla circolare”, sottolinea il politico. E’ convinto della bontà del provvedimento, allontanarsi dal telefonino per un po’ farà bene agli adolescenti: “Li aiutiamo nelle ore della scuola a prendersi una pausa, a concentrarsi e a imparare meglio”.
Scuola: le nuove regole
La scuola italiana sta vivendo una stagione di cambiamenti profondi, guidati dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Le sue riforme, tra tradizione e innovazione, stanno ridisegnando l’esperienza scolastica di milioni di studenti. Ecco le nuove regole illustrate dal politico.
Tra le nuove regole riguardanti la scuola c’è il ritorno del diario e del corsivo. Addio (o quasi) al registro elettronico: il diario cartaceo torna protagonista. Secondo Valditara, scrivere a mano – e in corsivo – stimola l’autonomia e migliora l’apprendimento. Una circolare ministeriale ha reintrodotto l’obbligo di annotare i compiti sul diario personale, per rafforzare il legame tra scrittura manuale e organizzazione del lavoro scolastico.
Altra tra le nuove regole della scuola riguarda le Valutazioni più chiare. Alla scuola primaria, i tradizionali livelli descrittivi lasciano il posto ai giudizi sintetici: “Ottimo”, “Buono”, “Discreto”, “Sufficiente”, “Insufficiente”, “Gravemente insufficiente”. Questa scelta mira a rendere la valutazione più comprensibile per studenti e famiglie.
Nella scuola secondaria di primo grado, il voto in condotta torna in decimi, con la possibilità di bocciatura in caso di insufficienza. Una misura che punta a rafforzare il senso di responsabilità degli studenti.
Le nuove Indicazioni Nazionali, in vigore dal 2026-2027, introducono cambiamenti significativi nei programmi scolastici. Tra le novità: l’introduzione del latino alle medie, un maggiore focus sulla storia e geografia, e l’invito a memorizzare poesie e filastrocche, per sviluppare la memoria e la padronanza linguistica.
Una recente circolare ministeriale sottolinea l’importanza di una collaborazione sempre più stretta tra famiglia e scuola. L’obiettivo è garantire un ambiente educativo sereno e produttivo, attraverso una programmazione attenta delle verifiche e dei compiti a casa.
Le nuove Indicazioni Nazionali saranno operative a partire dall’anno scolastico 2026-2027, dando alle scuole il tempo necessario per adattarsi alle nuove linee guida.

Scritto da Annamaria e postato in