Linee per la fotoprotezione in età pediatrica

La World Health Academy of Dermatology and Pediatrics (WHAD&P), associazione senza fine di lucro, ha riunito a Roma, presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi, un panel di esperti dermatologi e pediatri internazionali. Tutto per fare chiarezza sulla fotoprotezione pediatrica. Ha realizzato un documento condiviso: “Linee di indirizzo per la fotoprotezione in età pediatrica”. Questo, sulla base delle più recenti evidenze scientifiche, presenta un approccio globale, con gli stili di vita da seguire e i filtri da usare, per garantire efficacia e sicurezza.

Quali sono le linee di indirizzo per la fotoprotezione in età pediatrica? Noi genitori dovremmo conoscerle a fondo, per salvaguardare i nostri figli durante l’esposizione al sole.
Ecco qui di seguito le linee di indirizzo per la fotoprotezione in età pediatrica:
• L’esposizione al sole va considerata necessaria per la produzione di vitamina D. Una carenza di Vitamina D si riscontra in Italia e in Europa nel 40-50% della popolazione in età compresa fra 0 e 18 anni. La vitamina D necessaria viene prodotta per l’80% dalla pelle dopo esposizione al sole. L’introduzione con gli alimenti incide solo per il 20% e di questo solo il 40% risulta biodisponibile. Per una produzione ottimale di vitamina D è stato calcolato che sono sufficienti 15 minuti di esposizione al sole del viso e degli arti. Questo sia in estate, che in inverno, 2 o 3 volte alla settimana, non nelle ore centrali del giorno.
• L’incongrua esposizione al sole, specie in età pediatrica, è certamente responsabile non solo dell’invecchiamento cutaneo precoce, ma soprattutto di gravi danni alla salute quali l’insorgenza di carcinomi cutanei (causata dal danno solare cumulativo) e di melanoma cutaneo (causato da ustioni solari ripetute) in soggetti geneticamente predisposti.
- Per prevenire i tumori cutanei (carcinomi e melanoma) occorre:
a) identificare i soggetti a maggiore rischio
b)adottare adeguate misure di fotoprotezione finalizzate a prevenire le ustioni solari e limitare la quantità di raggi ultravioletti che raggiungono la pelle nel corso dell’intera vita
c) seguire una dieta ricca di alimenti contenenti antiossidanti (Vitamine C, E, A / Zinco, Selenio, Rame / Polifenoli e Flavonoidi / Carotenoidi / Probiotici).
• La fotoprotezione, specie in età pediatrica, è indispensabile e non può limitarsi alla semplice applicazione di creme solari. E’ una pratica articolata che richiede soprattutto misure protettive non farmacologiche e adeguati stili di vita. Per questo si accolgono le indicazioni contenute nel documento del Gruppo Fotoprotezione della FIMP, denominato COCCO.
• In merito alla potenziale tossicità dei filtri solari, si condividono le preoccupazioni espresse da numerosi e autorevoli autori e da associazioni pediatriche. Molti filtri organici (filtri chimici) contengono sostanze che possono essere assorbite dall’organismo. Producono danni alla salute umana (interferenza endocrina, stimolo della formazione di carcinomi, reazioni allergiche) e possono risultare nocive per l’ambiente marino.
Cautelativamente si consiglia di preferire sempre prodotti solari contenenti molecole inorganiche, soprattutto Ossido di Zinco, stabile e ad ampio spettro, ma non formulato in nanoparticelle o nebulizzato. Possibilmente associato a sostanze naturali con proprietà antiossidanti e immunostimolanti. Si auspica che le autorità sanitarie, italiane ed europee, possano bandire l’impiego delle molecole incriminate e più in generale possano considerare i filtri solari, similmente a quanto avviene negli USA, farmaci e non cosmetici.
• Prima dei 6 mesi di vita i bambini non dovrebbero essere esposti intenzionalmente al sole. Nel caso in cui l’esposizione, anche indiretta, sia inevitabile, si raccomanda di utilizzare indumenti protettivi ed eventualmente applicare creme solari con filtri inorganici.
• In generale, tutti i bambini, quando possibile, dovrebbero soggiornare al riparo dal sole.
• In caso di attività ricreative all’aperto, si dovrebbero utilizzate indumenti protettivi, preferibilmente di colore scuro (i colori scuri riparano più di quelli chiari, i tessuti asciutti più di quelli bagnati). E a trama fitta (denim, poliestere, cotone + poliestere). Meglio ancora indumenti tecnici (Ultraviolet Protection Factor – UPF). È necessario indossare sempre un cappello, meglio se a falde larghe per proteggere anche la parte posteriore del collo e delle orecchie, che resterebbero scoperte con i berretti con visiera. E, quando possibile e se il bambino è consenziente, usate occhiali da sole, perché anche gli occhi possono risentire negativamente dell’esposizione solare prolungata (CE UV 100% o 100 UV 400 nm).
• Quando non si è vestiti è necessario esporsi sempre con gradualità per lasciare alla pelle il tempo di produrre la melanina, che rappresenta una difesa naturale dai raggi solari.
• Evitare di esporsi nelle ore centrali del giorno (dalle 11 alle 16) e nelle altre ore della giornata, alternare esposizioni brevi a periodi di non esposizione.
• In alcune circostanze (attività ricreative all’aperto, soggiorno in spiaggia durante la stagione estiva ecc.), i filtri e gli schermi solari risultano necessari, specie per i bambini con carnagione molto chiara, per evitare le scottature e limitare la quantità di UV che penetrano nella pelle. In tal caso si raccomanda di preferire creme solari contenenti Ossido di Zinco. La quantità giusta è di 2 mg per cm² di superficie corporea (circa 10-15 ml per un bambino di 5 anni), da applicare 30 minuti prima dell’esposizione e da ripetere ogni due ore e dopo il bagno.
• Si raccomanda di evitare prodotti contenenti profumi, preferendo formulazioni resistenti all’acqua (water resistent).
• Se possibile, verificare che il prodotto sia biodegradabile e che il packaging sia eco- sostenibile.
• L’uso della crema solare non deve generare un falso senso di sicurezza. E così indurre ad aumentare i tempi di esposizione. L’arrossamento cutaneo e la sensazione di bruciore che lo accompagna sono i campanelli di allarme estremi. Annunciano che si è superato il limite di sopportazione della propria pelle in quelle condizioni ambientali.
• Alcune malattie dermatologiche (vitiligine, psoriasi, dermatite atopica ecc.) possono beneficiare della esposizione alla luce del sole o di emittenti artificiali. Per la elioterapia si rimanda a quanto indicato sopra. In merito alla fototerapia, consigliata solo dopo i 16 anni di età, si indicano come prioritarie la fototerapia selettiva con UVB-NB (UVB 311 nm. Il laser a eccimeri e UVA-1 355 nm per la vitiligine. UVB-NB e UVA-1 per tutte le altre patologie. La fotochemioterapia (PUVA) è considerata una procedura di secondo livello, da adottare solo in caso di mancato beneficio con le precedenti.
Bombe di patate

A volte rimaniamo ferme, assorte, pensando a un secondo gustoso per i nostri figli. Se non sapete cosa cucinare e desiderare fare un qualcosa di molto sfizioso e soprattutto appetitoso, allora mettetevi all’opera: le bombe di patate sono la ricetta ideale.
Per fare le bombe di patate, ripiene di succulenta e morbida scamorza, occorre avere:
400 grammi di patate a pasta gialla, precedentemente lessate
50 grammi di parmigiano reggiano grattugiato
200 grammi di farina 00
100 grammi di prosciutto cotto
100 grammi di scamorza bianca
1 bustina di lievito per torte salate
Sale q.b.
Lessate le patate, fatele raffreddate, sbucciatele e schiacciatele: mettete la purea in una ciotola. Aggiungete il parmigiano reggiano, poi la farina e il lievito. Impastate e aggiungete il sale. Il composto non dovrà essere appiccicoso. Avvolgetelo con la pellicola trasparente e lasciatelo riposare per una ventina di minuti.
Su un pianale infarinato, trascorso il tempo, stendete l’impasto, deve essere alto 5 mm circa. Con un coppapasta tagliate i cerchi. Sulle sagome ottenute mettete un pezzo di scamorza tagliata finemente e un po’ di prosciutto. Ora prendete un’altra sagoma e coprite, sigillando bene i bordi facendo pressione con le dita.
Le bombe di patate vanno fritte a una a una in olio di semi di girasole, dorando entrambi i lati. Vanno servite, eliminando l’olio in eccesso con carta assorbente, ben calde.
Bambini: metodo per apprendere facilmente

Stando ai ricercatori australiani che l’hanno messo a punto è uno metodo per apprendere più facilmente, in grado di invogliare pure i bambini più svogliati a scuola. Subito diventato virale, è possibile funzioni anche qui in Italia. E’ adattabile a ogni materia e fatto di dibattiti, problemi da risolvere ed esperimenti da realizzare. Coinvolge quindi ogni ragazzino, facendolo sentire in una vera e propria squadra.

Il metodo per apprendere più facilmente, stando agli studiosi, è salutare per i bambini, facendoli sentire adatti, migliorando la propria motivazione, facendoli sentire parte di un gruppo, dando loro un valore più alto, coinvolgendoli.
“Per arrivare a queste consapevolezze i ricercatori hanno proposto il metodo agli studenti di una scuola superiore del Michigan del quinto anno, con indirizzo in Design e tecnologie. I ragazzi hanno quindi dovuto progettare, durante le ore di materie di indirizzo, generalmente teoriche, un parco giochi per una scuola a basso reddito”, scrive Fanpage, che riporta la notizia. I ragazzi pare si siano immediatamente messi all’opera. Per apprendere più facilmente spesso ai bambini serve poco
“Il nostro studio è volto a trovare alternative in grado di aiutare gli studenti che faticano ad impegnarsi in classe e che spesso vengono trascurati e finiscono per allontanarsi, ad amare la scuola”, spiega il dott. Chimwayange, firmatario dello studio. “I ragazzi hanno imparato a esprimere il proprio punto di vista, senza vergogna e in maniera rispettosa, senza sminuirsi vicendevolmente” , precisa.
Sperano che questo metodo venga usato in tutte le scuole, così che i problemi di alcuni si risolvano: nessuno deve rimanere indietro e sentirsi ultimo.
Carie bambini: consigli per prevenirle

Molti bambini soffrono spesso di carie, I consigli del dentista per prevenirle sono utilissimi. Miranda Pascucci al Mirror dà i suoi, ottimi da seguire.

Le carie fanno piangere di dolore i bambini, non solo, anche le spese per eliminarle contano per la mamma e il papà. I consigli per eliminarle diventano, perciò, basilari. “Invitate i bambini a lavarsi i denti almeno due volte al giorno, la mattina e la sera – sottolinea l’esperta – Sarebbe bene che i piccoli lavassero i denti sempre nello stesso ordine, posizionando lo spazzolino a 45 gradi dai denti muovendo su e giù delicatamente le setole, senza dimenticare le gengive”.
Tra i consigli per prevenirle, quando si parla di carie dei bambini, c’è anche il filo interdentale: “Lo spazzolino può pulire solo il 60% della superficie dentale, per questo il filo è essenziale”. Sì ai cibi sani, no alle bevande zuccherine. Noci e anacardi sono fonte di fosforo e proteggono, come anche il formaggio, ricco di calcio.
Scegliere anche il dentifricio adatto. Sulla quantità: “Tra gli 0 e i 3 anni basta una sottile striscia di dentifricio, per i bimbi sopra i 3 anni basta una quantità di dentifricio della grandezza di un fagiolo”.
Tortelli milanesi

I tortelli milanesi sono dolci tipici di Carnevale, che ora è nel vivo: sono gustosissimi, morbidi, fritti e fragranti. Ai bambini piacciono davvero tanto. Come farli tutte da sole in casa? Ecco qui di seguito la ricetta.
Peer realizzare i tortelli milanesi in dispensa bisogna avere:
210 ml di latte intero
300 grammi di farina
100 grammi di burro
100 grammi di zucchero
4 uova
Scorza di un limone
2 tuorli d’uovo
8 grammi di lievito per dolci
1 pizzico di sale fino
Per friggere usate l’olio di semi di arachide, vi servirà anche un po’ do zucchero a velo per guarnirli quando saranno pronti. E adesso iniziamo!
Versate il latte in un pentolino, unite il burro, lo zucchero, la scorza di limone grattugiata e il sale. Portate ad ebollizione, mescolando di continuo il composto. Quando avrà raggiunto l’ebollizione, togliete il pentolino, aggiungete farina e lievito e mescolate ancora, rimettendo sul fuoco basso per circa 3 minuti. Quando tutto sarà amalgamato, trasferite l’impasto in una ciotola e fate raffreddare. Poi aggiungete un uovo alla volta, sempre mescolando. La pasta dovrà essere liscia, senza grumi.
Ora mettete una padella dai bordi alti sul fuoco con l’olio e portate quest’ultimo a una temperatura di 170°. Prelevate con un cucchiaio un piccolo quantitativo di impasto e versatelo dentro: fate friggere, girando i tortelli milanesi per farli dorare e gonfiare. Scolateli via, via con una schiumarola, adagiateli su carta assorbente, poi cospargeteli di zucchero a velo. Sono pronti.
Bambini: come evitare di essere punti dagli insetti

Di questi tempi, certo, il rischio è minore, anche se, con l’innalzamento delle temperature capita spesso di essere ‘pizzicati’ lo stesso. E’ utile sapere come evitare di essere punti dagli insetti. I nostri bambini, soprattutto loro, vanno sempre protetti.

Per sapere come evitare di essere punti dagli insetti basta seguire le indicazioni dell’Ospedale Bambino Gesù, che accorre sempre in aiuto delle mamme e papà con consigli utilissimi riguardanti i bambini.
Ecco come ‘salvare’ i bambini dal veleno di imenotteri, come evitare, in sostanza, appunto, di essere punti dagli insetti:
1 – Evitare vestiti appariscenti o con colori brillanti che possono attrarre le api
2 – Evitare i profumi
3 – Indossare guanti e pantaloni lunghi se di aiutano i genitori che lavorano nel giardino di casa
4 – Evitare di bere da contenitori di bibite lasciati all’aria aperta
5 – Indossare scarpe, pantaloni lunghi o pantaloni sportivi quando di cammina sui prati
6 – Utilizzare repellenti adatti all’età del bambino o della bambina
Sono indicazioni basilari per evitare il peggio, perché prevenire è sempre meglio. Ricordate anche che le zanzariere montate sulle vostre finestre possono essere salvifiche.
Bambini prodigio

Da quando Alessandro Gervasi a soli 6 anni ha conquistato tutto l’Ariston a Sanremo suonando il piano non si parla d’altro. I bambini prodigio impressionano. Lui, Alessandro, ha l’’orecchio assoluto’. Riconosce la nota corrispondente a un suono senza ancora saper leggere la musica. Nel suo caso parlano addirittura di “un nuovo Mozart”.

I bambini prodigio sono eccezionali e non così rari come si crede. In ogni classe, sembra, è presente almeno un alunno con capacità superiori da scoprire. E non lo si fa solo con il QI, misurando il loro quoziente di intelligenza.
“Circa il 5% della popolazione ha un alto potenziale cognitivo, il 2% ha capacità ancora maggiori”, spiega al Corriere della Sera Maria Assunta Zanetti. La docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università di Pavia e direttrice di LabTalento (Laboratorio di ricerca e intervento sullo sviluppo del potenziale del talento e della plusdotazione) aggiunge: “Abbiamo verificato questi dati anche in Italia. Significa che in ogni classe potenzialmente è presente almeno un alunno con capacità superiori”.
Spesso i bambini e le bambine prodigio non legano con gli altri, in classe si annoiano proprio per le loro capacità ‘superiori’. “Le capacità musicali, sportive, di arti visive e di intelligenza emotiva-leadership non vengono valutate con un test QI”, precisa la dottoressa Roncoroni. “Dobbiamo lavorare sulla formazione di insegnanti e genitori per aiutare questi bambini e non farli sentire come dei marziani”, prosegue la psicologa Zanetti.
“In apparenza la maggior parte dei bambini ‘fenomeni’ sono maschi – fa sapere Roncoroni – Spesso scopriamo invece che le sorelle hanno altrettante o superiori capacità cognitive. Vengono giudicate brave ma non di più, come se per loro fosse una cosa normale”. La disparità dei sessi esiste anche in questo caso.
Vademecum settimana bianca in famiglia

State per andare in montagna? Il vademecum per la settimana bianca in famiglia vi farà partire senza stress. Meglio sapere prima cosa portare. La check-list è utilissima in questo caso.

Se pensate che avete tutto pronto, date un’occhiata al vademecum per trascorrere con ben pochi pensieri la settimana bianca in famiglia e godervi il relax appieno. E’ necessario aver messo tutto in valigia.
Vademecum per la settimana bianca in famiglia:
Dovete innanzitutto portare:
Memo con descrizione dell’itinerario e indirizzo dell’alloggio
Documenti relativi alla prenotazione dell’appartamento o della stanza in hotel
Se non viaggiate in auto, biglietti del treno o aereo o pullman
Tessere dell’assicurazione sanitaria di tutti i membri della famiglia
Se non avete deciso di affittarla in loco, attrezzatura necessaria:
Sci e bastoni da sci o Snowboard
Protezioni (paraschiena, polsiere, ecc.)
Slitta
Scarponi da sci e da snowboard
Tute da sci
Cera per sci
Caschi
Occhiali da sci
Passamontagna
Abbigliamento:
Biancheria intima termica
Calzamaglie
T-shirt
Pullover
Jeans
Scarpe invernali
Giacche in pile
Se non possedete delle tute da sci, giacche e pantaloni da sci
Calze da sci
Guanti
Sciarpe e foulard
Berretti
Biancheria di ricambio a sufficienza per i bimbi
Pantofole
Pigiami
Igiene e farmaci:
Spazzolino e dentifricio
Spazzola o pettine
Gel doccia e shampoo
Lamette
Salviette umidificate
Crema nutriente
Balsamo per labbra
Crema solare
Fazzoletti di carta
Elastici e mollette per i capelli
Pinzetta
Forbicine per unghie
Detersivo in confezione da viaggio
Cerotti
Pomata per contusioni
Kit di pronto soccorso
Pastiglie antidolorifiche
Svago e varie:
Giochi di società
Libri
Idee gioco per il viaggio
Matite e carta
Peluche
CD e DVD (se non avete tablet)
Cuffie
Fotocamera
Batterie e caricabatterie per gli apparecchi elettronici
Torcia tascabile
Coltellino
Spille di sicurezza
Zaino da usare in pista
Vettovaglie