Falsi miti sulla gravidanza
Non ci stanchiamo mai di tornarci su, i falsi miti sulla gravidanza, nonostante tempi in cui l’informazione la fa da padrone, continuano a proliferare. Bisogna, però, smentirli sempre con decisione.
Quali sono alcuni dei falsi miti sulla gravidanza?
1. Se si solleva troppo peso si rischia di perdere il bambino.
In generale, le donne in gravidanza possono continuare a svolgere molte attività quotidiane, purché siano moderate e fatte con attenzione.
2. Mangiare molto cioccolato può danneggiare il bambino.
Non c’è una prova scientifica che il cioccolato faccia male al bambino, anche se è meglio consumarlo con moderazione.
3. Se si ha il raffreddore, il bambino può nascere con il raffreddore.
Il raffreddore della mamma non si trasmette al bambino, anche se può essere fastidioso per la mamma.
4. Se si ha un rapporto sessuale durante la gravidanza, si rischia di perdere il bambino.
In generale, il sesso durante la gravidanza è sicuro, a meno che il medico non dica diversamente.
5. Le gravidanze multiple sono sempre rischiose.
Anche se sono più complesse, molte gravidanze multiple si svolgono senza problemi, con le giuste cure mediche.
6. Le donne in gravidanza devono mangiare per due.
Non è vero! E’ importante mangiare in modo equilibrato, senza eccedere, per il benessere di mamma e bambino.
Non ho ancora finiti. Ecco altri falsi miti sulla gravidanza:
7. Le donne in gravidanza devono evitare completamente l’esercizio fisico.
In realtà, fare attività leggere come camminare o yoga può essere benefico, sempre sotto consiglio medico.
8. Se si ha il diabete gestazionale, il bambino nascerà con il diabete.
Non è così; il diabete gestazionale può essere gestito con dieta e controlli, e non significa che il bambino nascerà con il diabete.
9. Le donne in gravidanza non possono viaggiare.
Se non ci sono complicazioni, viaggiare è possibile, anche se è meglio evitare viaggi molto lunghi o in zone con rischi sanitari.
10. Se si ha il colesterolo alto, non si può mangiare uova.
Le uova sono una buona fonte di proteine e, se consumate con moderazione, sono generalmente sicure anche per chi ha il colesterolo alto.
11. Le donne in gravidanza devono evitare assolutamente il caffè.
Un consumo moderato di caffè (fino a circa 200 mg di caffeina al giorno) di solito è considerato sicuro, ma è sempre meglio consultare il medico.
E’ chiaro che se avete desiderio di approfondire ogni cosa è sempre meglio affidarsi a un esperto.
Parto cesareo: falsi miti
Tenendo sempre presente di non abusare del parto cesareo, visto il ricorso massiccio alla procedura che si fa ogni anno (vertiginosamente in aumento), la disinformazione è sempre sbagliata. E purtroppo di falsi miti sul parto cesareo ce ne sono davvero parecchi… (altro…)
Vaccino antinfluenzale: falsi miti
I falsi miti relativi al vaccino antiinfluenzale imperversano. Il Ministero della Salute mette in guardia dalle fake news e smonta le notizie false a una a una.
Tra i tanti falsi miti che inneggiano contro il vaccino antinfluenzale, il falso mito numero uno è che l’influenza non sia una malattia seria, quindi non c’è bisogno del vaccino. Un grave errore di valutazione. Si tratta infatti di “una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità che, in alcuni casi, possono comportare il ricovero in ospedale e anche la morte. Più di 650 mila persone, nel mondo, muoiono ogni anno. Alcune fasce di popolazione, come i bambini piccoli e gli anziani, possono essere più a rischio di gravi complicanze influenzali, come polmoniti e peggioramento delle condizioni fisiche”. Secondo pregiudizio è che lo stesso “vaccino antinfluenzale può far contrarre l’influenza”. Un’idea infondata visto che contiene virus inattivati; i virus, cioè, sono stati trattati in modo tale da non essere attivi e, quindi, non possono far ammalare. (altro…)
Cefalea bambini: falsi miti
La cefalea è un problema comune anche tra i bambini. Esistono, però, falsi miti da sfatare a cui mamme e papà a volte credono, sbagliando.
“Sull’origine e soprattutto su come affrontare e liberarsi del mal di testa c’è ancora confusione tra chi ne soffre – spiega Massimiliano Valeriani, responsabile del Centro Cefalee del Bambino Gesù. – Una serie di false credenze porta spesso ad approcciare il problema in maniera non corretta, con il rischio di cronicizzare il dolore o, ancor peggio, di medicalizzare il bambino. Il nostro compito è quello di fare chiarezza su questo tema, suggerendo di rivolgersi in prima istanza al pediatra o al medico di famiglia. Un passaggio necessario per inquadrare correttamente il problema e valutare se siano necessarie ulteriori indagini presso un Centro cefalee specialistico”. (altro…)