Vademecum settimana bianca in famiglia

State per andare in montagna? Il vademecum per la settimana bianca in famiglia vi farà partire senza stress. Meglio sapere prima cosa portare. La check-list è utilissima in questo caso.

Se pensate che avete tutto pronto, date un’occhiata al vademecum per trascorrere con ben pochi pensieri la settimana bianca in famiglia e godervi il relax appieno. E’ necessario aver messo tutto in valigia.
Vademecum per la settimana bianca in famiglia:
Dovete innanzitutto portare:
Memo con descrizione dell’itinerario e indirizzo dell’alloggio
Documenti relativi alla prenotazione dell’appartamento o della stanza in hotel
Se non viaggiate in auto, biglietti del treno o aereo o pullman
Tessere dell’assicurazione sanitaria di tutti i membri della famiglia
Se non avete deciso di affittarla in loco, attrezzatura necessaria:
Sci e bastoni da sci o Snowboard
Protezioni (paraschiena, polsiere, ecc.)
Slitta
Scarponi da sci e da snowboard
Tute da sci
Cera per sci
Caschi
Occhiali da sci
Passamontagna
Abbigliamento:
Biancheria intima termica
Calzamaglie
T-shirt
Pullover
Jeans
Scarpe invernali
Giacche in pile
Se non possedete delle tute da sci, giacche e pantaloni da sci
Calze da sci
Guanti
Sciarpe e foulard
Berretti
Biancheria di ricambio a sufficienza per i bimbi
Pantofole
Pigiami
Igiene e farmaci:
Spazzolino e dentifricio
Spazzola o pettine
Gel doccia e shampoo
Lamette
Salviette umidificate
Crema nutriente
Balsamo per labbra
Crema solare
Fazzoletti di carta
Elastici e mollette per i capelli
Pinzetta
Forbicine per unghie
Detersivo in confezione da viaggio
Cerotti
Pomata per contusioni
Kit di pronto soccorso
Pastiglie antidolorifiche
Svago e varie:
Giochi di società
Libri
Idee gioco per il viaggio
Matite e carta
Peluche
CD e DVD (se non avete tablet)
Cuffie
Fotocamera
Batterie e caricabatterie per gli apparecchi elettronici
Torcia tascabile
Coltellino
Spille di sicurezza
Zaino da usare in pista
Vettovaglie
Graffe

Sono stata a Napoli una settimana fa è ho mangiato nuovamente, con grandissimo piacere le famosissime ‘graffe’: che bontà. Ecco, col Carnevale che si avvicina, sono una bellissima idea per una festicciola dei vostri figli. Le graffe sono una vera squisitezza anche a merenda o colazione: io le mangerei a ogni ora del giorno.
Come si fanno le graffe a casa? Ecco la ricetta:
Per il lievitino:
120 grammi di latte intero temperatura ambiente 3 grammi di lievito di birra secco
130 grammi di farina 00
Per l’impasto:
300 grammi di patate
70 grammi di farina 00
50 grammi di zucchero
8 grammi di miele d’acacia
400 grammi di farina Manitoba
3 uova
8 grammi di sale
100 grammi di burro morbido
1 scorsa di limone
Per imburrare
30 grammi di burro
Ricordate per friggere le graffe l’olio di semi di girasole e poi lo zucchero per immergerle quando saranno pronte, ve ne serviranno circa 200 grammi.
Lavate le patate, lessatele. Preparate intanto il lievitino: in una ciotola unite alla farina setacciata il lievito di birra disidratato e miscelateli con il latte tiepido: deve risultare un composto omogeneo. Coprite la ciotola con la pellicola trasparente e fate lievitare in forno spento con luce accesa, per 1 ora. Quando le patate saranno cotte, pelatele, schiacciatele con uno schiaccia patate e fate intiepidire il tutto. In un grande contenitore mettete le due farine setacciate e il miele. Aggiungete anche lo zucchero, le patate schiacciate e la scorza grattugiata del limone.
Sbattete leggermente le uova e aggiungetele. Ora amalgamate l’impasto, quando sarà ben sodo, aggiungete il lievitino. Continuate a lavorare il composto, quindi unite il sale e incorporate il burro ammorbidito un pezzetto alla volta. Trasferite l’impasto sul piano di lavoro leggermente unto con poco burro fuso e lavoratelo con le mani per renderlo liscio. Formate una grande palla e ponetelo in una ciotola coperta con pellicola trasparente. Deve lievitare per 2 ore in forno spento con luce accesa.
Trascorso il tempo, trasferite l’impasto sul piano di lavoro sempre unto con il burro fuso, formate dei rotolini e suddividete in porzioni di circa 60 g. Date una forma sferica ad ogni porzione, appiattitela leggermente e bucatela al centro, in seguito allargate con le mani il foro.
Adagiate le ciambelle così ottenute su una teglia foderata con carta forno, coprite con pellicola trasparente o con un canovaccio e lasciatele lievitare in forno spento con luce accesa per 1 ora. Scaldate l’olio in un tegame capiente, dovrà arrivare a 160°. Quando l’olio avrà raggiunto la temperatura indicata, immergete delicatamente le graffe. Friggetene una alla volta, un paio di minuti per lato. Dovranno dorarsi in maniera uniforme. Mano a mano fatele asciugare nella carta assorbente. In un recipiente ponete lo zucchero e fateci rotolare le ciambelle, così da rivestirle completamente
Bambini che giocano all’aperto più felici

I bambini che giocano all’aperto sono più felici degli altri. Tendono a interiorizzare di meno, hanno quindi minor rischio di depressione e ansia. Noi mamma in cuor nostro l’abbiamo sempre, ora, però, c’è una ricerca che lo mette nero su bianco.

Uno studio osservazionale dell’università di Exeter in Gra Bretagna sottolinea come i bambini che giocano all’aperto siano più felici, più resilienti e abbiamo minori problemi di salute mentale. “Siamo più preoccupati che mai per la salute mentale dei bambini e le nostre scoperte evidenziano che potremmo essere in grado di contribuire a proteggere il loro benessere mentale assicurandogli numerose opportunità di gioco avventuroso”, dice Helen Dodd.
Dalla ricerca si è stabilito che i piccoli osservati abbiano affrontato meglio il lockdown. E testimonia come i bambini che giocano all’aperto siano più felici di quelli che rimangono chiusi. “Questo è davvero positivo perché il gioco è libero, istintivo e gratificante per i bambini, disponibile a tutti e non richiede competenze speciali. Ora abbiamo urgente bisogno di proteggere gli spazi naturali e di investire in parchi ben progettati e avventurosi, per supportare la loro salute mentale”, spiega la psicologa infantile.
“Il ruolo degli adulti è quello di fornire un ambiente favorevole e poi farsi da parte, o al massimo, fare il tifo gentilmente. Cessa di essere un gioco nel momento in cui un adulto dice a un bambino di farlo”, sottolinea ancora.
Bugie bambini: cosa fare

I bambini cominciano a capire la differenza tra la realtà e una storia tra i 4 e i 5 anni. Se in quel momento cominciano a dire bugie cosa fare? Come comportarsi per far capire loro che è sbagliato?

Gli psicoterapeuti affermano senza ombra di dubbio che dire bugie fa parte del percorso evolutivo dei bambini, della loro crescita. Spesso lo fanno per negare di aver fatto qualcosa di male, a volte anche solo per attirare l’attenzione su di sé. Ma se diventa un comportamento continuo cosa fare?
Le bugie dei bambini, a volte un meccanismo di autodifesa, perché annoiati o trascurati o troppo pressati da mamma e papà, ci fanno, però, rimanere male? Cosa fare dunque? Innanzitutto dobbiamo capirne le motivazioni e dare loro il buon esempio, non dicendone noi. Capire pure la gravità della menzogna: se è innocua o meno.
Le punizioni sono abbastanza inutili, è dimostrato anche da recenti studi sul comportamento tra grandi e piccini. Anzi, il più delle volte sono controproducenti, al punto di avere un effetto contrario.
Una volta compreso la causa della bugia e da dove nasce, senza essere autoritari, dovremmo ascoltare nostro figlio, facendolo parlare, ironizzare con lui, spiegargli quando sia sbagliato mentire e quanto sia facile far venire alla luce la verità. Spiegare quanto sia importante la fiducia reciproca e quando invece sia dannoso dire una bugia. Raccontare al piccolo leggende e favole aiuta, proprio, a fargli capire come una storia sia differente dalla realtà quotidiana.
Funnel cake

Le funnel cake sono le frittelle dolci americane. Invece di preparare le famose ‘chiacchiere’, da noi qui a Roma frappe, per realizzare una merenda squisita o per un pomeriggio di festa dei bambini si possono realizzare e provare. Così facciamo anche, per una volta, qualcosa di diverso: che ne dite?
Per fare le funnel cake in casa occorre avere:
100 grammi di farina 00
100 ml di latte
2 cucchiai di zucchero semolato
1 uovo
Mezzo cucchiaino di bicarbonato
Ed eccoci pronti, non dimenticando, per, che per decorare le funnel cake serve lo zucchero a velo e che per friggere è sempre meglio l’olio di girasole. Rompete in una ciotola l’uovo, versate lo zucchero, usare la frusta e amalgamare, unire pure il latte e continuare a lavorare. Fare lo stesso con la farina e il bicarbonato. Il composto finale deve essere senza grumi, liscio e compatto. Adesso scaldate abbondante olio di semi in una padella capiente e con i bordi leggermente più alti. Trasferite la pastella dell’impasto in un imputo, o, più facile, in una bottiglietta. Versate mano a mano il contenuto a spirale nell’olio ben bollente. Le frittelle devono cuocere da entrambi i lati, dorate, vanno prelevate con un mestolo forato e lasciate scolare su un foglio di carta assorbente. Solo dopo vanno spolverate con lo zucchero a velo.
Carnevale: tradizioni

Manca ancora un po’ a Carnevale: in questo 2025 gGiovedì Grasso sarà il 27 febbraio, il Martedì Grasso il 4 marzo, ma ci si inizierà a travestirsi da prima e allora non perdiamo le tradizioni legate a questo. Ricordiamo pure che a Milano e i territori sotto la diocesi ambrosiana si prolunga fino al sabato che precede la prima domenica di Quaresima, che sarà l’8 marzo.

Quali sono le più antiche tradizioni legate al Carnevale? Le maschere più iconiche le conosciamo tutti e dobbiamo insegnarle ai nostri bimbi. C’è Arlecchino, originario della Lombardia, con il suo inconfondibile costume a rombi. In Liguria, il Carnevale di Savona celebra Balarin,. A sud, in Campania, la maschera di Pulcinella .
Tra le tradizioni intramontabili c’è quella di Venezia, dove il periodo racchiude l’evento per eccellenza, con il celebre Ballo delle Maschere e per la Regata delle Mascherate sul Canal Grande. A Viareggio la festività assume toni di allegria e satira, con i suoi enormi carri allegorici che sfilano lungo le strade. La maschera simbolo è Burlamacco. A Ivrea c’è invece la celebre Battaglia delle Arance. Foiano della Chiana ha il Carnevale più antico d’Italia. Dal 9 febbraio al 9 marzo 2025 in questo borgo medievale toscano ci sarà la sua 486esima edizione.
Anche a Crema andranno in scena anche quest’anno tanti eventi, come pure a Sammichele di Bari, riconosciuto dal Ministero della Cultura come “Carnevale Storico d’Italia”. A Tricarico, in provincia di Matera, La festa inizia con l’accensione di un falò e il suono dei campanacci, che risvegliano il paese, e prosegue con rituali spirituali e folkloristici. Pensateci e magari portare i vostri figli a vederne uno dei tanti, se potete.
Pagelle: rischio ansia e frustrazione

Le pagelle, in arrivo tra pochi giorni, posso essere deleterie per i bambini. Dietro l’angolo c’è il rischio ansia e frustrazione. Daniele Novara, pedagogista, non ha dubbi sulle valutazioni numeriche e le classifiche a scuola: è fortemente critico a riguardo. Le definisce in un’intervista a Nostro Figlio “anticamera della competizione e della rivalità”.

“Dare un voto non significa dare un giudizio, ma certificare una posizione in classifica in un determinato momento. La pratica dei voti numerici è inerziale e cristallizza la valutazione, che dovrebbe invece essere dinamica“, sostiene Novara. Le pagelle in questo modo sono fonte di ansia e frustrazione per i piccoli. Il rischio esiste. “I bambini non soffrono la valutazione in sé, ma le classifiche e la competizione. Inserire a forza gli alunni in schemi e tabelle provoca solo ansia e frustrazione“, afferma Novara.
Sarebbe molto meglio, secondo l’esperto, una “valutazione evolutiva”. “La scuola del giudizio è l’anticamera della mortificazione e della demotivazione“, conclude.
Ricordo che primi di gennaio è stata pubblicata l’ordinanza ministeriale che introduce, alla scuola primaria, un sistema sulle pagelle di giudizi sintetici per ogni disciplina, educazione civica compresa. La valutazione si baserà su sei livelli: ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente. Ci saranno giudizi sintetici e pure la valutazione del comportamento lo avrà formulato collegialmente dal corpo docenti della classe dell’alunno. Questo, probabilmente, causerà meno disagi ai bimbi.
Biscotti all’arancia

E’ un frutto di stagione, perché non usarlo anche per un dolcetto? Anzi, soprattutto per quello, dato che fa anche bene, contenendo molta vitamina C. I biscotti all’arancia sono un’ottima idea per la merenda dei nostri piccoli grandi eroi di casa, i figlioletti.

Per fare i biscotti all’arancia in dispensa occorre avere:
- 250 g di farina 00
- 125 g di burro a temperatura ambiente
- 170 g di zucchero semolato
- ¼ di cucchiaino di lievito per dolci
- la scorza di due arance grattugiata finemente
- 2 cucchiai di succo d’arancia
Iniziate dal burro, tagliatelo a piccoli tocchi e mettetelo in un recipiente capiente. Unite zucchero, frullate con fruste elettriche, poi aggiungete il succo d’arancia e metà della scorza grattugiata, mescolate. Versate farina e lievito, precedentemente setacciati. Continuate ad amalgamare fino a quando l’impasto non sarà omogeneo. Dividetelo, quindi, in due cilindri, avvolgeteli con pellicola trasparente e fateli riposare in frigo per circa un’ora. Riprendete i cilindri, trascorso il tempo, e tagliate a fette l’impasto, formando così i biscotti. Metteteli su una teglia ricoperta di carta forno, usate la scorza rimasta per decorare i dolcetti sopra. Ora è il momento di cuocere i biscotti all’arancia, il forno deve essere a 180°, lasciateli dorare, circa 12 minuti. Ed eccoli pronti da gustare, ovviamente tiepidi, senza scottarsi…