I bimbi derisi diventano adulti ansiosi e depressi

A volte sono semplicemente derisi perché portano l’apparecchio per i denti o gli occhiali, o sono cicciottelli, bassi, meno alla moda o meno belli di altri. I bimbi che però sono in qualche modo vittime del ‘bullismo’ a scuola devono reggere a un trauma per loro molto forte. Alcuni corrono il rischio di trasformarsi in adulti assai ansiosi. Nel peggiore dei casi potrebbero soffrire di depressione, attacchi di panico e avere intenzioni suicide. E’ quanto è emerso da uno studio svolto dalla
Duke University a Durham in Carolina del Nord negli Usa e pubblicato sulla rivista JAMA Psychiatry. (altro…)
Coccoliamoli e ne faremo degli adulti sereni

Ho sempre pensato che, quando avrei avuto un figlio, sarei stata una mamma piena di affetto e coccole. Non perché non ne abbia ricevute, anzi! Ma con i miei il rapporto, seppure molto stretto, mi sarebbe piaciuto ancora più carnale, come alcune mie amiche avevano. Così, ora, con Benedetta, cerco di mettere in pratica i buoni propositi. La abbraccio spessissimo, la riempio di baci, le dico che su di me può contare sempre, che le voglio un bene infinito e cerco di farle sentire il mio amore con tante coccole. Ad avvalorare il tutto arriva uno studio pubblicato sul Journal of Epidemiology e Community Health dagli scienziati della Duke University del North Carolina, negli Usa, guidati da Joanna Maselko, messo in evidenza dall’ASCA. (altro…)
Le sculacciate? Nocive

Quante volte per punire una birichinata o un capriccio si promette o si da una sculacciata al piccolo? Ebbene, uno studio pubblicato sulla rivista “Child Development”, condotto da ricercatori della Duke University in North Carolina, ha dimostrato che le punizioni corporali sono dannose e provocano traumi che rimangono nel tempo.
Gli scienziati, seguendo 750 bambini di età compresa tra i 5 e i 16 anni, hanno stabilito che quelli sculacciati o puniti fisicamente avevano un rischio triplicato di assumere comportamenti aggressivi e antisociali. Non solo. Mostravano risultati peggiori dei loro coetanei nei test delle capacità cognitive a cui venivano sottoposti. (altro…)
Una donna su nove colpita da depressione post partum

Sono una mamma fortunata: non sono stata colpita da depressione post partum. E devo ritenermi per forza baciata dalla Dea Bendata, perché gli ultimi dati sono davvero allarmanti: una donna su nove la sviluppa.
Oggi è stata la senatrice Maria Burani Procaccini, già Presidente della Commissione Bicamerale Infanzia e componente del comitato media e minori del Ministero delle Comunicazioni, ad affrontare un argomento che diventa sempre più spinoso, perché molte donne, quando vengono colpite dalla depressione, rimangono sole e le conseguenze della loro vita possono davvero essere tragiche. (altro…)
E’ mio, mio e basta!

Credo che il miglior modo di agire sia insegnarle con calma cosa sia giusto e sbagliato. I pediatri fanno sapere che i piccoli imparano questo tipo di concetto solo dopo i cinque anni, anche se genitori, nonni, zii e maestre possono fare qualcosa pure prima. (altro…)
Mamme ‘competitive’…

Stamani, alle 10,15, la mia piccola principessa Benedetta ha partecipato alla sua prima gara di nuoto: gambe stile con tavoletta.
Nessun pianto, solo un po’ frastornata all’entrata in piscina vista la miriade di papà, mamme, nonne, nonni, zie e zii a fare da chiassosi spettatori.
Era la più piccola delle due batterie, in cui erano incluse anche bambine del 2005 (lei è nata nel dicembre 2006). E’ andata come una scheggia fino a quando ha avuto davanti a lei, nella sua corsia, Pamela, l’insegnante, a farle da sprone, poi ha rallentato un po’ ed è arrivata terza. Io, nonostante la telecamera in mano, mi sono commossa…
Era felicissima al momento della premiazione, quando le è stata messa la medaglia al collo, sorridente, sapeva di essersi meritata il regalo promesso: Barbie H2O (ahimè, la pubblicità in tv quanto fa presa sui bimbi!!!).
Negli spogliatoi l’ho accolta come una vera campionessa, tra mille complimenti e abbracci per la splendida gara. Poi, però, facendomi prendere dalla competizione, ho aggiunto: “Se non avessi rallentato alla fine, saresti arrivata prima!”. Benedetta mi ha subito ripreso. “Non è vero che ho rallentato – ha detto – E sono arrivata, io ho vinto!”. Pensandoci bene, ha davvero avuto ragione lei, con il suo candore, la sua spontaneità e la sua verità, quella più speciale.