Articoli della categoria ‘SALUTE E BENESSERE’

Microbiota in equilibrio: metodo delle tre F

Apr 28
Scritto da Annamaria avatar

Il microbiota deve essere sempre in equilibrio. Lo spiega chiaramente Maria Rescigno al Corriere della Sera. Come? Con il metodo delle tre F.

La prorettrice alla Ricerca di Humanitas University e vice direttrice scientifica per la Ricerca di base dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas chiarisce tutto in un libro. Ne Microbiota, se lo conosci ti curi meglio. Guadagnare salute e fronteggiare le malattie autoimmuni portando equilibrio nell’intestino, edito da Sozogno, scritto a quattro mani con Carlo Selmi, è tutto nero su bianco.

microbiota in equilibrio metodo delle tre f

Come mantenere il microbiota in equilibrio col metodo delle tre F? Sono piccoli accorgimenti che ci migliorano dentro e fuori e ci fanno stare in salute, regalandoci pure longevità.

“Noi abbiamo individuato il metodo delle tre F — fibre, fermenti, fitness — che, oltre a essere efficace, è anche facile da memorizzare. Si tratta delle tre F che bisogna sempre avere presente nella propria vita, soprattutto quando l’età avanza. Questo perché, con gli anni, il microbiota tende a impoverirsi, a perdere la sua naturale biodiversità. Proprio qui entrano in gioco le fibre, i fermentati e il fitness che, insieme, contribuiscono a mantenere giovane più a lungo l’universo dei nostri microbi”, spiega Rescigno. 

“Le tre F si integrano perfettamente con la dieta mediterranea che si conferma un evergreen nella modulazione ottimale della diversità e stabilità del microbiota, favorendo la corretta permeabilità intestinale e la funzione immunitaria. A scanso di equivoci, per dieta mediterranea non si intende solo pasta, pane, pizza, magari da farine raffinate, ma verdure, legumi e cereali integrali così da garantire l’apporto necessario di fibre”, aggiunge l’esperta.

Cosa bisogna mettere a tavola? “Cereali integrali, frutta fresca di stagione, frutta secca a guscio come le noci, funghi (scegliendo con attenzione), legumi, ortaggi, semi oleosi. Con le fibre (o prebiotici) contenute in questi cibi noi andiamo a nutrire i batteri buoni, probiotici, i quali rilasciano postbiotici, i metaboliti che contribuiscono al funzionamento del nostro organismo”.

E ancora: “A pranzo e a cena il nostro piatto dovrà contenere per metà verdura e frutta fresca, per la precisione più verdura che frutta; per un quarto cereali e derivati (quantomeno una volta al giorno integrali); per l’ultimo quarto proteine a rotazione, cercando di mangiare legumi almeno tre volte alla settimana. Il consiglio in più: bene cominciare sempre con un piatto di insalata: riduce l’impatto glicemico degli alimenti introdotti in seguito. A piacere, anche ogni giorno, si possono spizzicare o aggiungere alle pietanze semi oleosi e frutta secca a guscio come le noci”. Anche i fermentati fanno un gran bene per un microbiota in equilibrio. E lo sport.

Colpo della strega

Apr 22
Scritto da Annamaria avatar

A volte ci blocca, con forti dolori e invalidità. Accade a donne e uomini, mamme e papà. Sto parlando della lombalgia, comunemente detta colpo della strega. Cosa fare?

Molto diffuso, spesso è risolvibile con semplici antidolorifici. La Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia però ci dice 10 cose da sapere sul colpo della strega per risolverlo e superarlo.

Ecco il vademecun per la risoluzione del problema quando si è colpiti dal colpo della strega:

  • 1. La maggior parte delle persone con lombalgia può essere trattata dal medico di medicina generale, con riposo e farmaci antidolorifici volti al trattamento dell’infiammazione e delle contratture.
  • 2. Quasi sempre il trattamento conservativo migliora le condizioni cliniche e non richiede accertamenti specifici. Se i sintomi persistono o peggiorano è però opportuno controllare il rachide con una radiografia lombare e, in caso di sospetto clinico specifico, una risonanza magnetica.
  • 3. La maggior parte delle lombalgie ha origine dalla colonna vertebrale, ma alcune, chiamate extravertebrale, possono sorgere dagli organi interni. Tra quelle nella colonna vertebrale la più frequente è dovuta ad un’infiammazione della colonna, ma della stessa categoria fanno parte anche patologie come protrusioni, ernie del disco e stenosi della colonna vertebrale. Nelle lombalgie extravertebrali rientrano invece malattie molto diverse tra loro come coliche renali o aneurismi dell’aorta addominale.
  • 4. Sedentarietà, sovrappeso, mancanza di attività fisica regolare appropriata per l’età e abitudine ad effettuare sforzi eccessivi aumentano il rischio di lombalgia.
  • 5. Nonostante le lombalgie colpiscano soprattutto gli adulti, possono verificarsi anche negli adolescenti.
  • 6. Se la lombalgia è insorta dopo cadute o sforzi fisici, specialmente nella popolazione più anziana, potrebbe trattarsi di una “frattura da fragilità” della colonna lombare, una condizione associata all’osteoporosi, che richiede un trattamento sintomatologico ma anche un’analisi del metabolismo dell’osso con un trattamento farmacologico appropriato.
  • 7. Quando il dolore lombare si irradia agli arti inferiori, spesso si verifica una compressione di una o più radici nervose che può determinare dolore e debolezza di uno dei muscoli degli arti, con difficoltà alla deambulazione. In questo caso, è necessario effettuare approfondimenti per identificare le cause dell’evento e pianificare il trattamento più appropriato.
  • 8.  La fisioterapia è efficace nel trattamento della lombalgia, ma richiede una diagnosi e prescrizione medica prima di iniziarla. Per farlo meglio aspettare la fine della fase acuta del dolore.
  • 9. L’uso del busto, soprattutto nelle fasi più acute del dolore, può rivelarsi molto utile perché modifica la postura e permette lo scarico della colonna vertebrale.10. Generalmente il trattamento conservativo è sufficiente a risolvere la lombalgia ma esistono casi specifici nei quali è necessario intervenire chirurgicamente per trattare la causa del dolore, come per un’ernia del disco o un restringimento del canale spinale.

DCA: frasi da non dire a tavola

Apr 21
Scritto da Annamaria avatar

Ci sono frasi da non dire a tavola o durante il picnic in questo giorno di festa. Sono parole da cancellare sempre se si ha accanto una persona affetta dal disturbo del comportamento alimentare (DCA). Lilac Centro DCA, la prima digital health tech startup in Italia che insegna un nuovo approccio ai disturbi alimentari, ha elaborato un vademecum. E una guida pensata proprio per evitare di ferire involontariamente qualcuno.

DCA frasi da non dire a tavola

Le frasi da non dire a tavola sono semplici. E’ basilare cercare di non urtare la suscettibilità di chi soffre di DCA. Quelle per non far sentire alcuno giudicato. Il calore e l’ematia in questo caso sono al primo posto ancora maggiormente.

Ecco le frasi da non dire a tavola per non far soffrire chi ha il DCA:

1 “Il tuo peso è nella norma, quindi non hai un problema”.
Un disturbo alimentare non si vede sulla bilancia. Chi ne soffre può essere normopeso, sottopeso o sovrappeso. Ridurre la complessità del problema a un numero (quello dei kg sulla bilancia) significa negare la sofferenza di chi lo vive.

2 “Non sembra che tu abbia un disturbo alimentare”.
I DCA non hanno un volto specifico, né un modo ‘giusto’ di apparire. Questa frase rafforza l’idea che si debba dimostrare di stare male per essere creduti, aumentando vergogna e senso di invisibilità.

3 “E’ solo una fase passeggera”.
Minimizzare il problema lo rende ancora più difficile da affrontare. I disturbi alimentari non sono un capriccio o una moda adolescenziale, ma richiedono attenzione, cura e, spesso, un lungo percorso di guarigione.

4 “Mangia di più e vedrai che passa”.
Il cibo non è né il problema né la soluzione. Frasi come questa ignorano come alla base di un DCA ci siano dolore emotivo, rigidità, paure e meccanismi di controllo profondi che certo non si risolvono forzandosi a mangiare.

5 “Non pensi di aver mangiato abbastanza?”.
Questa domanda fa sentire giudicati, controllati e può aumentare la tensione. Anche quando fatta ‘in buona fede’, mette l’accento su qualcosa di molto delicato e intimo, rischiando di innescare vergogna o reazioni difensive.

6 “Ma dai, oggi non si contano le calorie!”.
Una frase che può sembrare leggera o liberatoria, ma per chi ha un DCA può risultare invalidante o colpevolizzante. Non si tratta di ‘non voler godersi la festa’, ma di un malessere reale che richiede rispetto e grande tatto.

Vaccini salvano vite

Apr 18
Scritto da Annamaria avatar

I vaccini salvano vite. Lo sottolinea a gran voce la SIP.  Ogni minuto, da cinquant’anni, sei persone sono state salvate grazie a un vaccino. A ricordarlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sottolineando che negli ultimi cinquant’anni i vaccini hanno salvato 154 milioni di vite. Nello stesso periodo la vaccinazione ha ridotto del 40% la mortalità infantile. Il solo vaccino contro il morbillo ha contribuito al 60% di queste vite salvate.

vaccini salvano vite

In occasione della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, promossa dall’OMS che si celebra dal 24 al 30 aprile, e della Settimana Europea delle Vaccinazioni (27 aprile – 3 maggio), la Società Italiana di Pediatria richiama l’attenzione sull’importanza di proteggere la salute in ogni fase della vita, ribadendo il ruolo chiave delle vaccinazioni per bambini, adolescenti e donne in gravidanza.

“Questa ricorrenza non è solo un’occasione per celebrare i successi della vaccinazione – afferma il Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP), Rino Agostiniani – ma anche per riflettere sulle sfide che ancora restano aperte anche nel nostro Paese, a partire dalle coperture insufficienti negli adolescenti e nelle donne in gravidanza, fino al preoccupante ritorno del morbillo. L’Italia ha gli strumenti per migliorare, ma servono più informazione e più fiducia”.

Nel nostro Paese, secondo i dati del Ministero della Salute, si osserva un leggero calo della maggior parte delle vaccinazioni raccomandate nei primi anni di età. Le coperture vaccinali per polio (usata come proxy per le vaccinazioni contenute nell’esavalente) e per il morbillo sono leggermente al di sotto della soglia del 95% raccomandata dall’OMS: 94,76% per la poliomielite e 94,64% per il morbillo (coorte 2021). 

A preoccupare è soprattutto la ripresa del morbillo, con oltre 1.000 casi nel 2024 contro i contro i 44 dell’anno precedente e ben 227 casi nei primi tre mesi del 2025 (dati Istituto Superiore di Sanità). Il nostro Paese è il secondo più colpito in Europa dopo la Romania. E  il  90% delle persone colpite non era vaccinata.

Ma le carenze più evidenti riguardano le vaccinazioni raccomandate nell’adolescenza. Quella della dose di richiamo contro il meningococco coniugato ACWY – che protegge da meningiti e sepsi potenzialmente gravi e permanenti – seppur in lieve miglioramento,  nella coorte dei 16enni, raggiunge appena il 56,98% a livello nazionale. Ben lontano dall’obiettivo di copertura vaccinale ≥ 95%, previsto dal vigente Piano Nazionale Vaccini.

Tra le vaccinazioni più trascurate, l’anti-HPV (Papilloma Virus Umano) merita un’attenzione particolare. Il virus è responsabile di diverse forme di cancro: collo dell’utero, ano, pene, testa-collo (orofaringe), oltre a verruche genitali. E riguarda entrambi i sessi. I vaccini, non bisogna dimenticarlo, salvano vite.

Nel 2023, solo il 45,39% delle ragazze nate nel 2011 ha completato il ciclo vaccinale, mentre tra i coetanei maschi la percentuale scende al 39,35%. Nessuna Regione ha raggiunto l’obiettivo minimo del 95%, con picchi negativi come il Friuli-Venezia Giulia (12%) e la Sicilia (23%).

“E’ ancora troppo diffusa l’idea che l’HPV sia un problema solo femminile – continua Agostiniani –. Ma vaccinare anche i ragazzi è fondamentale, sia per la loro protezione diretta, sia per interrompere la circolazione del virus. Solo così possiamo ridurre davvero il carico di malattia”.

La gravidanza rappresenta un momento cruciale per la prevenzione. In questa fase, sono raccomandate alcune vaccinazioni fondamentali: dTpa (contro la pertosse), antinfluenzale, anti-Covid-19 e quella contro il virus respiratorio sinciziale, recentemente introdotta.

“Vaccinarsi in gravidanza significa offrire al neonato una protezione immediata, soprattutto nei primi mesi di vita, quando è più vulnerabile – afferma Rocco Russo, responsabile del Tavolo tecnico vaccinazioni della SIP –. Eppure, in Italia le coperture restano basse, a causa di paure infondate e informazioni poco chiare. Serve un lavoro coordinato tra ginecologi, ostetriche, pediatri e medici di medicina generale per superare queste resistenze e proteggere davvero i più piccoli”.

Anche prima del concepimento è importante agire in ottica preventiva. “Le donne in età fertile dovrebbero essere immunizzate contro morbillo, parotite, rosolia (MPR) e varicella, in quanto un’infezione contratta in gravidanza, specialmente nelle prime settimane, può comportare gravi rischi per non solo per il nascituro, ma anche per la stessa gestante. Dal momento che i vaccini MPR e contro la varicella sono controindicati in gravidanza, è fondamentale che la vaccinazione avvenga prima del concepimento, con due dosi somministrate almeno un mese prima dell’inizio della gravidanza”, conclude Russo. Tenetelo tutti a mente: i vaccini salvano vite, la vaccinazione è importantissima.

Rimedi anti polline

Apr 16
Scritto da Annamaria avatar

E’ il periodo critico per molti allergici, tra cui tanti bambini. Ci sono alcuni semplici rimedi anti polline che possono migliorare la giornata durante la primavere. Soprattutto nel lungo periodo festivo che ci si appresta a vivere, ponti compresi.

Tra i rimedi anti polline per scansare i disagi, primo tra tutti è sicuramente quello di evitare di fare pic-nic nei prati, nei campi coltivati e nei terreni incolti in questo lasso di tempo. Lo so che sono belli e divertenti in famiglia, ma se tra di voi c’è un allergico, sono guai certi. Quindi no.

Altro tra i rimedi anti polline anche quello dedicato alle passeggiate in campagna: nelle ore mattutine rinunciate, in special modo se c’è sole con vento e tempo secco. In questo momento le mete ideali sono o la montagna, oltre i 1000 metri, o le località di mare.

Quando uscite a piedi, occhiali da sole e cappello con visiera, cambiare gli abiti appena si rientra a casa o in hotel, se si è in vacanza. Nei lunghi viaggi in auto, ma pure nei brevi spostamenti, tenere chiusi i finestrini e utilizzare il climatizzatore, in quanto dotato di filtro anti-polline.

Mai esporre i vostri figli al fumo passivo, questo in generale è super raccomandato dai pediatri, soprattutto se vostro figlio soffre di allergie.

Drenare i liquidi

Apr 15
Scritto da Annamaria avatar

Drenare i liquidi è importante. La pelle a buccia d’arancia è un problema molto comune in noi donne. Come fare? Partiremo dal movimento, come consiglia la nutrizionista Francesca Morganti al Corriere della Sera.

drenare i liquidi

L’esperta spiega come drenare i liquidi in eccesso nel proprio corpo. “La posizione da seduti non aiuta a drenare perché va a peggiorare il microcircolo. E’ bene quindi avere qualche accorgimento, per esempio alzarsi ogni tanto mentre si è seduti a lungo alla scrivania. Fare anche allenamento specifico, come la camminata (che stimola il microcircolo tramite l’appoggio plantare). Prendere le scale anziché ascensore, scendere dal tram una fermata prima, parcheggiare un po’ più lontano… Sono tanti i piccoli accorgimenti che potrebbero fare la differenza. Anche il movimento in acqua, dal nuoto all’acquagym, si rivela ottimo”.

Per drenare i liquidi, ovviamente, è basilare pure l’alimentazione. “E’ bene ridurre tutti i cibi ricchi di soluti, ossia gli alimenti che contengono sale e zucchero. Gli alimenti altamente salini, come i cibi pronti, i formaggi e gli affettati, non sono amici della circolazione e quindi possono causare ritenzione idrica. Abusare di sale va a peggiorare la ritenzione idrica, motivo per cui non bisogna eccedere con il sale ma neanche eliminarlo del tutto: anche eliminandolo si peggiora la ritenzione idrica”, spiega Morganti.

“Oltre al sale, attenzione anche allo zucchero. Anche i sughi pronti, le salse e i condimenti spesso contengono zucchero, motivo per cui è importante leggere le etichette dei prodotti già pronti che acquistiamo. Lo zucchero esercita lato ritenzione idrica un’azione doppia: trattiene i liquidi e inoltre infiamma”, aggiunge ancora.

Allergie: 8 regole per contrastarle

Apr 11
Scritto da Annamaria avatar

Saliranno a dismisura. Cosa? Le allergie, tutta colpa dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Al XXVII Congresso nazionale la Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica dà le 8 regole, dirette alle istituzioni, per contrastarle: le riporta il Corriere della Sera.

allergie 8 regole per contrastarle

“Il riscaldamento globale – spiega il professor Michele Miraglia del Giudice, presidente Siaip – favorisce l’aumento della concentrazione di biossido di carbonio, sostanza in grado di stimolare una maggiore produzione di polline da parte, per esempio, di betulle e ambrosia, responsabili di moltissime reazioni allergiche. Ormai i pollini sono presenti tutto l’anno ed è aumentata anche la quantità”.

“L’aumento dell’ozono troposferico – aggiunge il professor Gianluigi Marseglia, past president di Siaip – possono aggravare rinite allergica, asma, dermatite atopica. Uno studio svedese sottolinea come l’esposizione a pollini nei primi mesi di vita, o addirittura nella vita intrauterina, sia associato a una maggiore probabilità di sensibilizzazione allergica e insorgenza di malattie respiratorie”.

I dati in Italia riguardo le allergie sono allarmanti. Secondo Save the Children, l’8,4 per cento dei piccoli tra i 6 e i 7 anni soffre di asma correlata all’inquinamento. L’81,4 per cento vive in zone inquinate da polveri sottili, il 100 per cento in 8 Regioni: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte Puglia, Trentino e Veneto. Le istituzioni dovrebbero fare tesoro delle 8 regole per contrastarle.

Il Manifesto Siaip rivolto alle istituzioni mostra le 8 regole per contrastarle. Le allergie legate al cambiamento climatico altrimenti diventeranno un problema sempre più serio.

1. piani di controllo dell’inquinamento: riduzione delle emissioni urbane per migliorare la qualità dell’aria; riduzione delle emissioni di gas serra;

2. rafforzamento delle strategie di sanità pubblica attraverso misure come il miglioramento della ventilazione e il controllo dell’umidità;

3. eliminazione delle fonti inquinanti indoor, come il fumo di sigaretta e di sigarette elettroniche;

4. progettazione urbana sostenibile: aumento delle aree verdi per ridurre la dispersione degli allergeni, interventi mirati per migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità degli edifici per prevenire la sick building syndrome, attraverso una migliore ventilazione, l’uso di materiali non inquinanti e la riduzione dell’umidità indoor;

5. monitoraggio pollinico: creazione di sistemi di allerta precoce per informare in maniera corretta e puntuale la popolazione;

6. educazione e sensibilizzazione: informare la popolazione sui rischi e sulle strategie preventive; diffusione di informazioni tempestive sui livelli di allergeni nell’aria;

7. ricerca e innovazione: sviluppo di nuove terapie e strategie per migliorare la gestione delle allergie ambientali;

8. collaborazione internazionale: sviluppo di programmi di ricerca congiunti a livello europeo e globale per studiare gli effetti del cambiamento climatico sulle allergie.

Il segreto per addormentarsi presto

Apr 05
Scritto da Annamaria avatar

Dormire poco fa male. Lo dicono tutti e ora lo sottolinea pure uno studio della University of Surrey in Inghilterra e pubblicato sulla rivista scientifica PLOS One. I ricercatori evidenziano come le persone che vanno a letto tardi siano più ansiose e depresse. Rivelano anche il segreto per addormentarsi presto.

il segreto per addormentarsi presto

Lo studio si è focalizzato su studenti universitari. “Andare a letto tardi è molto comune tra i giovani. Ma questo è un problema, perché espone ad un rischio maggiore di ansia e depressione. Restando svegli fino a tarda notte, c’è più tempo per ruminare e rimurginare sulle preoccupazioni della giornata. Questi fattori comportano la crescita di sintomatologia depressiva”, spiega il dottor Simon Evans, autore della ricerca.

L’esperto in neuroscienze non ha alcuno dubbio su il segreto per addormentarsi presto: la meditazione. Per lui e gli altri del suo team questa pratica fa acquisire una maggiore padronanza delle attività della mente e rilassa tutto il corpo, dà lucidità e non ti fa pensare a cose brutte: “Esercizi guidati di questo tipo favoriscono notevolmente una migliore qualità del sonno”.