Articoli taggati come ‘bambini’

Clafoutis ciliegie e mandorle

Giu 17
Scritto da Annamaria avatar

E’ un dolce francese che adoro per la sua consistenza cremosa. La clafoutis ciliegie e mandorle è una vera leccornia. Semplice e veloce da preparare, è perfetto in questa stagione, col caldo. E i bambini si leccheranno i baffi a merenda: vedrete!

clafoutis ciliegie e mandorle

Per preparare il clafoutis ciliegie e mandorle in casa vi occorre avere:

  • 280 g di ciliegie 
  • 220 ml di bevanda di soia
  • 110 g di zucchero
  • 40 g di farina di tipo 0
  • 30 g di farina di riso 
  • 30 g di mandorle 
  • 10 g di burro e 20 g di zucchero per la tortiera
  • 2 cucchiai di nettare di frutta 
  • 2 cucchiai di zucchero a velo per decorare
  • 2 cucchiaini di estratto di vaniglia
  • 2 uova
  • 1 pizzico di sale
  • 1/2 cucchiaino di cannella

Iniziamo lavando e asciugando le ciliegie. Eliminare il picciolo e togliere il nocciolo senza romperle.Frullare finemente le mandorle fino a farle diventare una farina. In una ciotola capiente versare quindi la farina di mandorle, lo zucchero, le farine e il sale. Sgusciare le uova, sbatteterle con le fruste e aggiungere la vaniglia, la cannella e il nettare di frutta. Unire al composto delle farine il composto di uova poco per volta: si dovrà ottenere una specie di pastella. Imburrare una tortiera di circa 28 cm poi spolverarla con lo zucchero. Poggiare delicatamente nella tortiera tutte le ciliegie. Ricoprire le ciliegie con la pastella e infornate a 180° per 40 minuti. La superficie del dolce deve essere consistente e dorata. Sfornare il clafoutis alle ciliegie e mandorle e farlo raffreddate. Spolverarlo con lo zucchero a velo. Servire freddo..

Bambini: 8 regole buona educazione

Giu 16
Scritto da Annamaria avatar

Ci sono 8 regole di buona educazione da insegnare ai nostri bambini. Paolo Crepet le elenca una per una a Bimbi Sani e Belli. Lo psichiatra, autore del libro Prendetevi la luna, edito da Mondadori, ne è profondamente convinto.

Quali sono le 8 regole della buona educazione da infondere nei bambini. Per noi genitori il compito è sempre più arduo con le nuove generazioni. Ma è necessario dare loro i cosiddetti paletti.

Ecco le 8 regole per una buona educazione dei bambini secondo Crepet.

1 – “L’esempio: ecco il primo grande segreto, lo strumento educativo da cui non si può prescindere in relazione a qualunque aspetto dell’esistenza. Non si può insegnare a essere gentili, se si agisce con maleducazione, non si può insegnare a prendere in considerazione il punto di vista degli altri se ci si mostra prevaricatori, aggressivi, indifferenti verso il prossimo. C’è una frase su cui tutti i genitori dovrebbero riflettere e che considero molto esplicativa: dentro a ogni Suv parcheggiato in doppia fila o su un marciapiede davanti a una scuola c’è un bambino che facilmente più avanti diventerà un bullo”.

2 – “A mano a mano che il bambino cresce occorre porgli dei limiti . I ‘no’ servono a questo. I paletti, se pochi, ragionevoli e giusti, regalano al bambino la sicurezza di avere le spalle coperte, di non essere abbandonato a sé stesso, di avere qualcuno che davvero tiene a lui. Mettere precisi confini significa aprire i figli ai futuri orizzonti”.

3 – Le regole vanno ripetute. “Un errore di valutazione che fanno spesso i genitori è quello di pensare che il bambino non rispetti le regole perché è capriccioso e mosso dalla precisa volontà di non ascoltarli, mentre è solo che prima di un certo lasso di tempo non può riuscirci”.

4- Il bambino non va accontentato in tutto. “Il più bel dono che si può fare a un figlio è lasciare che abbia un desiderio non esaudito”.

5 – Il bimbo va ascoltato. “L’ascolto vero implica entrare in sintonia con le emozioni dei figli e con il loro punto di vista, capire le loro emozioni e interpretare nel modo giusto quello che passa per la loro mente e non è certo poco”.

6 – Abituare i figli a riconoscere le proprie emozioni, anche e soprattutto quelle negative e non sottovalutatele mai.

7 – Farovire il suo legame con gli amici del cuore. “Così imparerà in fretta il piacere della condivisione e a trarre il vero divertimento dal gioco di gruppo, dalla frequentazione di altri bambini. E non dalla tivù e dalla realtà virtuale. Imparerà che l’amicizia è un bene preziosissimo e che il più grande dei privilegi non è possedere tanti giocattoli (e più avanti tanta tecnologia) ma avere degli amici”.

8 – “Stimolate la sua creatività disegnando, ballando, cantando con lui, leggendogli le fiabe e aiutandolo a inventarne altre”. E raccontategli di voi.

Bambini: scarlattina ‘molto cattiva’

Giu 15
Scritto da Annamaria avatar

I pediatri mettono in guardia i genitori che mandano i bambini al campo scuola. “Stiamo registrando molti casi di streptococco, ma non c’è una differenza sostanziale rispetto agli anni passati. Vediamo invece una scarlattina molto ‘cattiva’, sottolinea all’Adnkronos Salute Lamberto Reggiani.

bambini scarlattina molto cattiva

L’esperto, coordinatore della diagnostica ambulatoriale della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, parla di scarlattina molto cattiva”. Questa malattia esantematica contagiosa si scatena per colpa di uno steptococco, Beta emolitico di gruppo A. “Con un’incidenza alta soprattutto nei bambini. Diciamo che in questo periodo il 40-50% dei bambini colpiti ha come indicazione l’antibiotico quando normalmente siamo sul 20-30%”, precisa il medico.

Questa scarlattina molto cattivadi cui i bambini si possono ammalare, dice il dottore, “può dare in alcuni casi delle complicazioni che possono essere anche gravi, reumatismo articolare e ascessi delle tonsille. In teoria si guarirebbe dopo pochi giorni ma credo che oggi non valga la pena correre il rischio di complicazioni serie, calcolando che nella fascia 0-3 anni è difficile che il batterio possa dare grandi problemi mentre è tra i più grandi (3-14) che può essere più cattivo”.

Reggiani sottolinea anche come l’infezione da streptococco “non è clima-dipendente” quindi “qualche caso o piccoli focolai continueranno ad esserci anche in estate, visto che chiuse le scuole – che possono essere un ambiente dove il contagio corre veloce tra i bambini – ora partono i campi estivi dove, seppur all’aperto, c’è comunque la presenza di tanti piccoli insieme”. Quello che occorre fare a livello di medicina del territorio, “è intercettare subito i casi di streptococco suggerendo il tampone con il test antigenico rapido, una volta che ho stabilito la presenza del batterio si procede con la terapia”.

Bambini affetti da ecoansia

Giu 13
Scritto da Annamaria avatar

Il 95% dei bambini sono preoccupati per il futuro dell’ambiente, affetti da una vera e propria ecoansia. E’ quanto emerge dai risultati di un recente studio italiano, nato nel contesto del progetto educativo di Scuolattiva Onlus “A Scuola di Acqua”. E’ realizzato da nove anni in collaborazione con il Gruppo Sanpellegrino. Attraverso ‘A Scuola di Acqua: sete di futuro’ promuove da anni iniziative per stimolare nelle nuove generazioni comportamenti responsabili legati a un consumo corretto e consapevole di acqua. Questo per educarli al riciclo e alla tutela ambientale.

bambini affetti da ecoansia

“Lo studio realizzato dall’Università di Pavia aggiunge, quindi, un nuovo tassello a questa iniziativa mostrando la preoccupazione dei bambini per il futuro del Pianeta, insieme alla convinzione che il loro contributo possa fare la differenza. Siamo, infatti, convinti che i progetti di formazione ricoprano un ruolo fondamentale nel creare consapevolezza su questi temi. Attraverso l’informazione e la formazione dei più piccoli, si possono gettare le basi per costruire un futuro più sostenibile”, spiega Fabiana Marchini, Head of Sustainability del Gruppo Sanpellegrino.

La ricerca è stata condotta sotto la supervisione scientifica del Laboratorio di Psicologia della Salute del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia. In collaborazione con Triplepact Società Benefit, ha previsto la somministrazione di una survey realizzata con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview). Ha coinvolto un campione di circa 1000 bambini tra i 5 e gli 11 anni. Diverse ricerche internazionali hanno suggerito una suddivisione in tre categorie per comprendere come i cambiamenti climatici influenzino la salute mentale. Impatti diretti, indiretti e vicari. Finora, gran parte della ricerca scientifica ha focalizzato l’attenzione sugli impatti diretti, quelli che si manifestano dopo eventi climatici estremi come alluvioni, terremoti o uragani. Tuttavia, sempre più persone stanno vivendo un senso di angoscia legato alla crisi climatica globale anche senza essere direttamente o indirettamente colpite.

Questo emerge chiaramente anche nello studio di Scuolattiva: l’ecoansia nei bambini non è necessariamente correlata a esperienze realmente vissute,. Piuttosto è frutto della comunicazione e informazione sui temi del climate change che influenzano la percezione del problema da parte dei più piccoli. In altre parole, solo conoscere le conseguenze dei cambiamenti climatici attraverso i media può influenzare la salute mentale. Ne sono quindi affetti.

Nonostante lo stato di marcata preoccupazione, i bambini si sentono strettamente connessi all’ambiente (nel 78% dei casi). Il loro approccio al fenomeno non è passivo ma, al contrario, connotato da un forte spirito di protagonismo e di motivazione ad agire. La quasi totalità del campione si percepisce infatti direttamente responsabile della situazione (95.6%) e pensa che il proprio contributo possa fare la differenza (97.2%).

Non solo, agli occhi dei bambini, la soluzione sta nella partecipazione di tutti. Anche gli adulti, nei quali è riposta la fiducia del 72% dei più piccoli, devono contribuire attivamente alla salute del Pianeta. Lo studio sottolinea quindi l’importanza di promuovere l’engagement delle nuove generazioni nella tutela dell’ambiente e nel contrasto ai cambiamenti climatici attraverso iniziative formative e di sensibilizzazione.

“Assistere alle conseguenze del cambiamento climatico può generare sofferenza e preoccupazioni per il futuro. Insieme a senso di impotenza e frustrazione per l’incapacità di arrestare questo fenomeno o di fare la differenza. Per questo diventa sempre più necessario investire su iniziative formative e di sensibilizzazione che favoriscano l’empowerment dei cittadini e, soprattutto delle nuove generazioni, in merito al valore dei comportamenti di ciascuno di noi nel contrasto agli effetti del cambiamento climatico. Ciò può proteggere le persone dall’esperienza di ecoansia. Non è ovviamente una patologia ma rappresenta tuttavia un fattore di rischio per disturbi della salute mentale”, chiarisce la professoressa Serena Barello. 

“E’ infatti un fattore di stress che può’ spingere gli individui a reagire all’ansia cambiando non solo il loro comportamento quotidiano, ma anche la loro prospettiva sul mondo e le aspettative per il futuro”, sottolinea la direttrice del laboratorio di Psicologia della Salute del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia coordinatore scientifico dello studio.

Riso pizza

Giu 10
Scritto da Annamaria avatar

E’ buono anche un po’ freddo, piatto unico sostanzioso per i bambini di casa e per gli eventuali loro amichetti. Se avete bisogno di una ricetta veloce a pranzo, cucinate il riso pizza: sarà un successo.

Per fare il riso pizza per quattro persone in casa occorre avere:

250 grammi di riso per risotti

1 uovo

1 mozzarella grande

100 grammi di parmigiano reggiano

400 grammi di passata di pomodoro

Origano

Basilico

Olio extra vergine d’oliva

Iniziamo lessando il riso in una capiente pentola in acqua bollente e leggermente salata. Quando sarà cotto, toglietelo al dente, unitelo al parmigiano e all’uovo, precedentemente messi un una terrina. Quando sarà bene amalgamato, disponetelo su una teglia, precedentemente foderata con carta forno. Date al riso una forma tonda, come, appunto, se fosse una pizza. Farcite con la passata di pomodoro, la mozzarella sgocciolata e finemente tagliata in pezzetti, aggiungete anche olio d’oliva extravergine, basilico e origano. Salate se necessario ulteriormente. Ora cucinate il formo per una ventina di minuti. Sarà spaziale.

Migliori creme solari bambini

Giu 08
Scritto da Annamaria avatar

Il sole diventa forte e allora è meglio proteggersi con le creme solari. Soprattutto bisogna preservare la pelle dei nostri piccolini. Quali sono le migliori per i bambini? Altroconsumo ha stilato la classifica.

migliori creme solari bambini

Sono 15 le creme solari per bambini migliori sul mercato secondo l’organizzazione di consumatori. Dal test di laboratorio tra l’altro, viene fuori che 2 creme solari per bambini su 15 non proteggono quanto promettono.

Tra le creme solari bambini migliori, quelle promosse, SPF 50+ vince come Migliore del Test Angstrom Bambini Latte spray solare idratante 50+ (175 ml) e come Miglior Acquisto Nivea Sun Babies & Kids Sensitive Protect 5 in 1 Spray 50+ (270 ml) e Garnier Ambre Solaire Sensitive Advance Kids Spray 50+ (300 ml).

Dal test di laboratorio emerge che 2 creme solari per bambini su 15, Nivea Sun Kids Ultra Protect & Play Crema 50+ e Bilboa Bimbi Spray 50+, non proteggono quanto promettono, in quanto la protezione corrisponderebbe a un indice di protezione Spf 30 (alta), quindi inferiore a quello dichiarato in etichetta 50+ (molto alta).

Pur essendo efficaci nella protezione, altre due delle creme testate sono sono state penalizzate nel giudizio di qualità globale, in quanto contengono degli ingredienti non raccomandati, Leocrema Bimbi tripla protezione spray 50+ che contiene octocrylene, un filtro solare molto discusso per la sicurezza d’uso e Bilboa Bimbi Spray Solare Multi-posizione 50+ che contiene ethylhexyl methoxycinnamate, un filtro solare che è considerato un potenziale interferente endocrino.

Ultimo giorno di scuola

Giu 06
Scritto da Annamaria avatar

Eccoci al traguardo: l’ultimo giorno di scuola è arrivato. I bambini fanno festa. Alcuni genitori, ancora lungamente impegnati col la loro professione, si disperano. Ma ci sono i nonni, i parenti vari, i centri estivi e le babysitter, per chi può, a dare loro una mano. 

ultimo giorno di scuola

L’ultimo giorno di scuola porta gioia nei cuori dei piccoli: parla già d’estate, oramai vicinissima. E grande divertimenti in quello degli adolescenti, che già pensano a festeggiarlo in discoteca, facendo le ore piccole con gli amici.

Scherzi goliardici, gavettoni e rituali davanti all’istituto scolastico sono alcune delle attività organizzate dai ragazzi per l’ultimo giorno di scuola. Solo i maturandi hanno altro a cui pensare, impegnati a preparare l’esame che si ricorda per tutta la vita.

C’è da sottolineare, però che in molti scuole è stato vietato dai dirigenti l’utilizzo di materiale per effettuare scherzi a danno di altri, sia all’interno che all’esterno degli edifici. Quindi occhio: dite ai vostri figli di fare attenzione. E di andare in aula con un abbigliamento decoroso. Il momento è sicuramente di festa, ma i ragazzi devono sempre tener conto del rispetto reciproco e della sensibilità di tutti. Trovare un equilibro, senza fare troppe follie, anzi: non mettendole in atto neanche una.

L’anno faticoso è alle spalle. La promozione si spera arrivi per tutti, anche se alle superiori non sarà così. Appuntamento a settembre prossimo, quando la campanella tornerà a suonare.

Pasta con crema di piselli e ricotta

Giu 03
Scritto da Annamaria avatar

Volete dare un pranzo nutriente ai bambini che ora finiranno la scuola e saranno più tempo con voi senza fare troppa fatica? Cucinate loro la pasta con crema di piselli e ricotta: gli piacerà sicuramente.

pasta con crema di piselli e ricotta

Per preparare la pasta con crema di piselli e ricotta occorre avere per 4 persone:

450 grammi di pasta

500 grammi di pisellini

1 carota

1 cipolla

250 grammi di ricotta

30 grammi di parmigiano reggiano grattugiato

4 foglie di basilico

Olio d’oliva extra vergine

Sale

Pelate e tagliate finemente la cipolla e la carota, versate un po’ d’olio nella padella, unite la cipolla, rosolate, unite le carote e rosolate ancora. Aggiungete i piselli, aggiustate di sale, lasciate insaporire e coprite con circa mezzo litro d’acqua. Cuocete a fiamma media e senza coperchio per circa 30 minuti, in caso l’acqua evapori in fretta, aggiungete ancora. evaporati quasi tutti i liquidi, spegnete il fornello.

Mettete i piselli e l’eventuale brodino rimasto nel frullatore, unite anche la ricotta, il parmigiano grattugiato, il basilico e frullate il tutto fino a ottenere una crema omogenea. Cuocete la pasta e scolatela al dente, mettendo da parte un po’ d’acqua di cottura. Raccoglietela nella padella dove avete cucinato i piselli, unite la crema, aggiungendo un po’ d’acqua di cottura. La vostra pasta con crema di piselli e ricotta è pronta.