Figli: come organizzare la Prima Comunione
Organizzare la Prima Comunione dei propri figli è un momento speciale che unisce spiritualità, famiglia e festa. Tuttavia, tra chiesa, inviti e ristorante, il rischio di dimenticare qualcosa è alto. E’ importante sapere come fare.
Ecco una lista dettagliata di tutto ciò che serve e come fare per organizzare al meglio la Prima Comunione dei vostri figli, passo dopo passo.
1. Preparazione spirituale
- Iscrizione al catechismo: Assicurati che tuo figlio sia iscritto per tempo al corso parrocchiale.
- Partecipazione attiva: Frequentare con costanza la Messa e gli incontri preparatori.
- Confessione: Di solito viene fatta qualche giorno prima della cerimonia.
2. Organizzazione della cerimonia
- Data e orario: La parrocchia comunica con anticipo la data della cerimonia. Segnala tutto sul calendario.
- Documenti richiesti: Verifica se servono certificati di battesimo o altro.
- Abito per la Comunione: Informati se la parrocchia richiede un abito uniforme o se è possibile sceglierlo.
- Accessori: Rosario, libretto della Messa, eventuali guanti, velo o fascia per i capelli.
3. Lista invitati
- Stila un elenco degli ospiti: parenti, amici, padrino e madrina.
- Considera chi sarà presente solo alla cerimonia e chi parteciperà anche al pranzo o ricevimento.
4. Inviti
- Scelta degli inviti: Puoi optare per quelli cartacei o digitali.
- Spedizione o consegna: Fallo almeno un mese prima.
5. Location e rinfresco
- Prenotazione del ristorante o catering: Fallo con largo anticipo, soprattutto se la Comunione cade in primavera.
- Menù: Pensa anche a bambini e intolleranze alimentari.
- Alternativa in casa: Se organizzi a casa, pianifica catering, tavoli, sedie, stoviglie e decorazioni.
6. Fotografo o video
- Ingaggia un fotografo professionista oppure designa un familiare con una buona macchina fotografica.
- In alcune chiese, il fotografo è unico e scelto dalla parrocchia: informati per tempo.
7. Bomboniere e confetti
- Scelta delle bomboniere: Classiche, solidali, fai-da-te o moderne.
- Quantità: Considera almeno una per famiglia e qualcuna di scorta.
- Confetti: Bianchi alla mandorla o assortiti, da abbinare alle bomboniere o sistemare in un angolo confettata.
8. Decorazioni e tema
- Tema: Sobrio e adatto alla spiritualità dell’occasione.
- Colori: Bianco, oro, pastello sono i più usati.
- Fiori, centrotavola, palloncini: Solo se coerenti con il tono dell’evento.
9. Regali
- Regalo per il bambino: Tradizionali sono orologio, bracciale, libri religiosi o esperienze.
- Lista desideri: Può essere utile se gli invitati chiedono idee regalo.
10. Ringraziamenti
- Dopo la festa, dedica un pensiero di ringraziamento agli invitati, anche solo con un messaggio personalizzato o una foto ricordo.
Sindrome post vacation
Eccoci nella settimana più dura dell’anno, o tra le più dure, in cui molti di noi sono irrimediabilmente colpiti dalla sindrome post vacation. Una vera tragedia…
La sindrome post vacation ci rallenta e rende meno efficienti e soprattutto tristi. Cos’è? “Gli americani lo chiamano post vacation o holiday blues. Non stiamo parlando di una patologia ufficialmente riconosciuta, ma si tratta di condizioni psicologiche sempre più diffuse“, spiega Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, ad Adnkronos.
L’esperta suggerisce 5 regole contro la sindrome post vacation. ”Il rientro al lavoro dopo le vacanze natalizie è fonte di stress per molti. Le festività, del resto rappresentano un periodo in cui il tempo risulta sospeso e, con esso, i problemi, le scadenze, la sveglia per andare al lavoro, i rapporti a volte difficili nei contesti lavorativi. Più le vacanze si configurano come un’oasi di relax, più il ritorno alla realtà di tutti i giorni rischia di essere difficile da affrontare. Questa dinamica incide maggiormente su chi soffre già di un disagio psicologico, come nei casi di depressione o di bassa autostima, e su quei soggetti che stanno attraversando momenti difficili a livello interpersonale, sia nella sfera privata che sul lavoro”.
“Darsi una serie di regole per affrontare al meglio la ripartenza è quindi fondamentale. La prima è quella di evitare l”effetto interruttore’. Non si può pensare di spegnere d’un tratto il sollievo delle vacanze e di calarsi immediatamente nella realtà precedente, fatta di ritmi sostenuti, moli di lavoro spesso importanti, viaggi nel traffico, orari da rispettare al minuto e potenziali attriti con le persone circostanti. Meglio, per chi può, iniziare a tornare al lavoro in modo graduale, magari ricominciando con una mezza giornata o anche un giorno intero, ma vicino al weekend”, precisa la psicologa.
Il secondo consiglio è “non interrompere del tutto le buone abitudini prese in vacanza, quando i tempi sono stati più dilatati: hobby, sport, letture, musica, amici, cinema e qualsiasi altra cosa per cui abbiamo avuto più spazio, più libertà di scelta, non devono essere azzerati all’improvviso”.
“Il terzo accorgimento – continua Gulino – riguarda l’alimentazione: durante le feste si tende ad eccedere, ma quando ricomincia la vita di tutti i giorni bisogna stare attenti a curarla con maggior attenzione. Mente e corpo si influenzano reciprocamente.
La quarta regola: “E’ fondamentale gestire bene il sonno: i ritmi delle vacanze ci hanno portato a dormire di più o diversamente e la mancanza di riposo può accentuare il senso di disagio e di stanchezza”.
“L’ultimo consiglio, non meno importante – conclude la dottoressa – è quello di mantenere il più possibile solide le relazioni che siamo riusciti a coltivare maggiormente nel periodo festivo, a livello di amicizie, famiglia e sentimenti, perché sono energie fondamentali tutto l’anno”.
Stanza anti-aborto a Torino
Qui di solito parliamo di chi cerca o ha un bambino. Non ci soffermiamo mai di chi invece, incinta, decide di rinunciarvi. La cronaca, però, offre buoni spunti. A Torino all’ospedale Sant’Anna arriva la stanza anti-aborto. Sarà pronta il prossimo settembre. E’ dedicata all’ascolto. Serve per “contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre all’interruzione di gravidanza”.
Decidere di non portare avanti una gravidanza rimane una scelta difficile, dolorosa, che ti segna. Ma è assolutamente legittima per una donna. E’ per questo che la stanza anti aborto a Torino genera polemica. “Presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino nasce una stanza per offrire supporto concreto e vicinanza alle donne in gravidanza, contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre alla interruzione della gravidanza (L. 194 art. 2 lettera d)”. Lo annuncia l’assessorato alle Politiche Sociali della Regione Piemonte.
“La finalità è di fornire supporto e ascolto a donne gestanti che ne abbiano necessità. Nell’ambito di un più generale percorso di sostegno durante e dopo la gravidanza alle donne che vivono il momento con difficoltà e che potrebbero quindi prendere in considerazione la scelta dell’interruzione di gravidanza o che addirittura si sentono costrette a ricorrervi per mancanza di aiuti”, spiegano dalla Regione.
“Ogni volta che una donna abortisce perché si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni”, spiega l’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone. “Per questa ragione aprire nel principale ospedale ostetrico ginecologico del Piemonte uno spazio dove donne e coppie in difficoltà possano trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente è una conquista sociale per tutta la comunità. Soprattutto in questa stagione di preoccupante inverno demografico. La convenzione con l’AOU Città della Salute completa il ciclo di iniziative lanciate dal 2020 con lo stop alla RU486 nei consultori raccomandata dalle linee guida Speranza, con la registrazione dei Centri di Aiuto alla Vita presso le Asl e l’avvio del fondo regionale Vita nascente, consacrando il Piemonte come avanguardia della tutela sociale della maternità, che diverse altre regioni italiane stanno prendendo a modello”, aggiunge.
“Credo che questo sia un passaggio storico molto importante, non solo per il Movimento per la Vita, ma per l’autentica tutela della donna, della maternità e della vita nascente“, dichiara il presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita (FederviPA) Claudio Larocca. “In qualche modo è un successo per ogni cittadino piemontese. – prosegue – Mi auguro diventi un buon esempio per altre realtà in Italia, anche alla luce della grave emergenza demografica. I nostri volontari saranno opportunamente formati e, forti della lunga esperienza maturata dai nostri Centri, opereranno con empatia, rispetto e discrezione, accanto alle donne che sono troppo spesso vittime della solitudine, del disagio sociale e della precarietà economica. Ci impegneremo perché ogni donna, se lo richiederà, possa valutare alternative che non la facciano sentire costretta a ricorrere all’aborto. Permettendole di non essere sola e di avere così la forza e i mezzi per accogliere il proprio figlio”.
“L’attività verrà svolta da volontari scelti tra quelli con maggiore esperienza nell’accompagnamento in gravidanze difficili. E appositamente formati per questo nuovo ruolo. Eventualmente anche con il supporto ed il coordinamento del personale sanitario a ciò disponibile. Nel concreto i volontari opereranno su appuntamento all’interno dell’Ospedale Sant’Anna, in una stanza dedicata all’accoglienza e all’ascolto”, fanno sapere dalla regione.
“Le utenti potranno essere indirizzate al servizio direttamente dal personale sanitario della struttura. O potranno contattare direttamente i volontari attraverso il numero verde e la chat Sos Vita. Individuate le criticità nel colloquio, si potranno fornire ascolto, vicinanza e aiuti concreti, materiali ed economici. Potendo anche contare sulla rete dei Centri dislocati in tutto il Piemonte, sul fondo ‘Vita Nascente’ della Regione Piemonte (che consente il rimborso di spese legate alla gravidanza e ai primi anni di vita del bambino) e su progetti economici messi a disposizione dal Movimento per la Vita, come il ‘Progetto Gemma’”, concludono dall’assessorato alle Politiche Sociali della Regione Piemonte.
Dopo la firma della convenzione tra Città della Salute e Federazione del Movimento per la Vita, alcuni appartenenti ad altri gruppi politici o a movimenti con un pensiero diverso riguardo alla stanza anti-aborto a Torino insorgono. E commentano: “Da eccellenza al Medioevo” e “Una forma di violenza psicologica istituzionalizzata”. Voi cosa ne pensate?
Consigli per gestire figlio con diabete
Un figlio con diabete può essere molto impegnativo. Purtroppo i dati sono allarmanti: questa patologia sta aumentando tra i bambini e gli adolescenti italiani al di sotto dei 18 anni. Lo rivelano due nuovi studi. Ecco alcuni consigli per gestire un piccolo affetto da malattia.
Valentino Cherubini, autore di uno degli studi, presidente eletto della SIEDP 2021-2023 e Direttore della Diabetologia Pediatrica Ospedali Riuniti di Ancona, pediatra, regala alcuni consigli per gestire un figlio con diabete. “Si tratta di buone regole che spesso mi ritrovo a suggerire ai genitori con figli che hanno il diabete, ma che andrebbero estese a tutte le famiglie in un’ottica di prevenzione”, precisa lo specialista a Vanity Fair.
Ecco i consigli per gestire un figlio con diabete:
1. Giocate alla routine quotidiana
Scoprite il piacere di avere tanti appuntamenti comuni, a partire degli orari regolari per i pasti, i controlli clinici, l’esercizio fisico e il sonno.
2. Cucinate insieme
Durante la settimana organizzate dei pasti in cui cucinate insieme. Sarà l’occasione per spiegare il valore di alcuni alimenti, le combinazioni e i trucchi per controllare gli zuccheri e tanto altro.
3. Fate attività fisica insieme
Incoraggiateli a essere fisicamente attivi ogni giorno per almeno per 30 minuti. Farlo insieme può essere di grande aiuto per entrambi.
4. Allargate gli orizzonti
Scoprite tutto ciò che potete sul diabete, tenetevi aggiornati, cercate altri genitori che vivono come voi. Potrete capire meglio come gestire la malattia e come rendere più facile la quotidianità.
5. Incoraggiateli a vivere positivamente
Insegnate loro a non escludere nulla per via della malattia. Spiegate che c’è un team di persone e di medici che li supporteranno sempre nelle scelte che vorranno compiere.
Aborto spontaneo: quando una nuova gravidanza?
Se si è avuto un aborto spontaneo per alcune non è semplice riprovare. Decidere quando avere una nuova gravidanza non è semplicissimo, a volte la paura blocca. In realtà bisogna farlo solo quando si è pronte. E’ sempre però opportuno attendere la prossima mestruazione e verificare che l’utero sia pulito, cosa che viene constatata anche da una semplice ecografia di controllo fatta dal medico. (altro…)
Gestire ansia da rientro a scuola in pandemia
L’anno scolastico è alle porte, si spera, come assicurato , in presenza, come gestire l’ansia da rientro a scuola in pandemia? Con i bambini non sempre è tutto semplice…
E’ opportuno sapere in che modo gestire ansia da rientro a scuola in pandemia. Noi genitori dobbiamo avere le armi adatte per gestire la situazione. Elizabeth Reichert, professoressa associata di psichiatria e scienze comportamentali dello Stanford University Medical Center, ha una sua semplice idee: ritrovare orari regolari e creare un’atmosfera di novità. (altro…)
Fascia porta neonato in bambù organico
La fascia porta neonato è essenziale per tenere stretti a sé il proprio figlio, farlo sentire sicuro e protetto. Meglio se è realizzata in un materiale naturale, sano e sicuro. Tra le tante offerte del mercato, una menzione speciale è per quella prodotta da Bamboom, brand lanciato in Italia nel 2012 e che produce prodotti per la prima infanzia e abbigliamento in bambù organico.
La fascia porta neonato in bambù organico del marchio è tra le migliori perché in tessuto morbido, avvolge il bebè e non irrita la sua pelle delicata. E’ pratica, confortevole, non si logora nonostante un uso intensivo. ne sa qualcosa Laura Barriales, 38 anni, attrice, modella e conduttrice spagnola, che non riesce a farne a meno per il figlioletto secondogenito Romeo, natolo scorso 15 giugno. (altro…)
Bebè in arrivo: prevenire gelosia primogenito
C’è un altro bebè in arrivo, è tutto bellissimo, ma come prevenire la gelosia del primogenito o della primogenita? L’arrivo di un fratellino o una sorellina per i nostri piccoli non è sempre facilissimo da accettare.
Ci sono molti suggerimenti sul come prevenire la gelosia del primogenito in caso del secondo bebè in arrivo, così da rendere tutto molti più armonico e sereno. Innanzitutto bisogna sottolineare a vostro figlio che la cicogna è una decisione dei genitori, senza dare a loro o ad altri la grande responsabilità. A volte bisognerebbe chiarirlo ancor prima dell’arrivo della gravidanza. (altro…)